Savona - 13 febbraio 2013, 08:27

Savona, distrutta per la terza volta in una settimana la colonia felina di via Valcada

Savona, distrutta per la terza volta in una settimana la colonia felina di via Valcada

Ignoti hanno distrutto tre volte in una settimana i ripari e le mangiatoie di due colonie feline in via Valcada, sulle alture di Savona.

I volontari della Protezione Animali sono stufi. I due gruppi di gatti liberi sono stati faticosamente sterilizzati negli anni scorsi presso il Servizio Veterinaria ASL2, raggiungendo così il numero stabile di 12 ed 8 soggetti. Ogni giorno una volontaria, Rita V. distribuisce loro il cibo, pulendo e sostituendo i piatti ed i contenitori dell’acqua del giorno prima. La scorsa settimana ha riparato le cucce una prima volta, poi una seconda e ieri la terza e, spera, ultima volta, mentre qualcuno le ha bucato due gomme dell’auto.

L’ENPA segnala che l’intolleranza verso gli animalisti e le colonie feline libere di cui si occupano è purtroppo ancora presente a Savona e provincia, malgrado sempre più persone apprezzino e difendano la loro dura e difficile attività di volontariato. Maltrattamenti di animali o insulti e prevaricazioni verso gli animalisti si verificano un po’ in tutta la riviera, da Andora a Laigueglia, a Pietra Ligure, a Villanova ed Albenga ma anche a Savona, ad esempio in via Luigi Corsi o nel parcheggio ATA di via Piave. Eppure le norme di legge regionali vigenti sono chiare: “I gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat. La somministrazione di cibo e cura delle colonie (feline) da parte degli zoofili non può essere impedita. E’ vietato a chiunque ostacolare l’attività di gestione di una colonia o asportare o danneggiare gli oggetti impiegati”, e prevedono sanzioni amministrative fino a 516 euro per i responsabili; e le guardie zoofile dell’ENPA stanno procedendo agli accertamenti, che sono di competenza anche di vigili urbani, carabinieri, polizia di stato e provinciale.

Da qualche tempo infine si è aperto un nuovo filone di contestazione, secondo cui il cibo dei gatti, nelle periferie, attirerebbe i cinghiali. Ma questo viene quasi interamente consumato dai felini poco dopo la somministrazione, con i soggetti agli ultimi posti dell’ordine gerarchico della colonia che accedono – altrimenti morirebbero di fame -  a quanto rimasto soltanto dopo che i primi si sono saziati ed allontanati. Le dosi fornite (mediamente 200 grammi per gatto) e le esigue quantità talvolta avanzate, sono talmente insignificanti per il fabbisogno anche di un solo cinghiale, da non costituire un richiamo apprezzabile per tali animali selvatici. E’ invece purtroppo assodato che gli ungulati, periodicamente alimentati nei territori di caccia con notevoli quantitativi di sostanze edibili dai cacciatori, associno il cibo alla presenza dell’uomo e, in momenti di penuria, non esitino quindi a ricercarlo vicino ai luoghi abitati.

Enpa Savona

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