Politica - 24 gennaio 2013, 11:21

Liste PdL, il consigliere comunale di Savona Fausto Benvenuto: "Isteria collettiva, Vaccarezza e Orsi andrebbero espulsi"

Liste PdL, il consigliere comunale di Savona Fausto Benvenuto: "Isteria collettiva, Vaccarezza e Orsi andrebbero espulsi"

Voglio precisare, come candidato nelle liste del Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente –, alla Camera dei Deputati, che non mi sono candidato solo per spirito di servizio, formulazione gergale fortemente ambigua, ma perché credo che il partito abbia bisogno di un forte scossone e di un rinnovamento interno che dovrà continuare a diversi livelli, sia generazionali che programmatici.

Condivido pienamente lo spirito e la misura con la quale si è espresso il mio coordinatore provinciale Andrea Valle, e cioè la delusione di non avere un parlamentare che rappresenti la provincia di Savona, anche se ci tengo a precisare che il mandato parlamentare è un mandato costituzionalmente nazionale che deve favorire l’interesse generale del paese e non solo quella della propria regione: certamente, in uno stato centralista, ogni parlamentare ha un occhio di particolare riguardo per la propria terra, il che non vuol dire garantire interessi egoistici o, fatto ancora più grave, gli interessi partitici di correnti consociative.

Molto gravi invece, e tengo a precisarlo, perché sono un Promotore della Libertà leale da sempre al partito, le sciolte affermazioni dell’ex ministro Claudio Scajola, del presidente della provincia di Savona Angelo Vaccarezza e del senatore uscente Franco Orsi, di paventare un dirottamente delle loro preferenze su liste alleate al PdL come i “Fratelli d’Italia” del trio La Russa – Meloni – Crosetto o della Destra di Storace, o di mettersi di traverso come brigatori, perché questo tentativo di exit strategy da parte di esponenti prestigiosi del partito, che hanno dato e forse ricevuto ancora di più, è deontologicamente e politicamente gravissimo, tanto che in un partito con forte gravità politica e con caratteri virili di lealtà, questi discorsi apertamente eversivi da un lato ed ancillari dalla mia prospettiva, rischierebbero di portare all’espulsione dal PdL per grave insubordinazione agli organigrammi statutari nazionali, al Presidente Silvio Berlusconi, fondatore del partito, e al Segretario nazionale Angelino Alfano.

Tuttavia lo scontro frontale tra fazioni non giova ad un partito nel quale dobbiamo portare la parte migliore dei nostri programmi con capacità di sintesi e di dialogo, capacità che Claudio Scajola per primo ha dimostrato di non ricercare. Pur comprendendo il calice amaro che stanno consumando gli scajoliani, è completamente ingiustificata, secondo me, qualsiasi loro isteria collettiva.

Io stesso, se non fossi stato candidato nella lista respinta dell’ex ministro imperiese, sarei rimasto deluso e amareggiato, ma senza fare sceneggiate carnevalesche.

com.

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