Attualità - 18 gennaio 2013, 16:44

"La zona IT0705", il WWF Savona replica alle dichiarazioni del Sindaco di Cairo Montenotte

"La zona IT0705", il WWF Savona replica alle dichiarazioni del Sindaco di Cairo Montenotte

In riferimento alle recenti dichiarazioni del Sindaco di Cairo M. riguardanti il dossier “La zona IT0705”, il WWF Savona intende dichiarare quanto segue:

  • con la pubblicazione del dossier in questione non era nostra intenzione accusare nessuno, semmai mettere in evidenza le svariate criticità ambientali e sanitarie presenti nella zona di Altare, Carcare e Cairo, con lo scopo di sollecitare i vari Enti Pubblici preposti a mettere in atto piani di risanamento ambientali efficaci per tutta la zona.

Il territorio di Cairo è solo una parte della zona in questione.

  • i dati epidemiologici di cause di morte citati sono i più recenti a disposizione del pubblico. Se la stessa Agenzia Sanitaria Regionali li ha divulgati attraverso una propria pubblicazione del 2010 ed anche con assemblee pubbliche nel corso dell’anno 2011, indica che tali dati hanno comunque una valenza scientifica.

Ma ci preme sottolineare come la scrivente Associazione all’interno del dossier abbia esplicitamente fatto richiesta di eseguire approfonditi e aggiornati studi epidemiologici di mortalità e morbilità per la popolazione della zona e per i lavoratori non residenti ma impiegati nei 3 comuni.

I dati citati comunque non sono per nulla tranquillizzanti.

  • biodigestore: agli scriventi appare sconcertante che, nonostante le oltre 20 criticità narrate nel dossier, il sindaco parli solamente del biodigestore, impianto non ancora in funzione. Brevemente, intendiamo ripetere che l’impianto in questione, sia per la sua taglia che per la sua localizzazione, non dovrebbe essere autorizzato. Per una vera sostenibilità ambientale si dovrebbero prevedere più impianti di questo tipo nella provincia, con lo scopo di ridurre il più possibile le emissioni da traffico veicolare derivanti sia per il conferimento dell’umido che per il trasporto del compost prodotto, e con la creazione di filiere locali.

E se proprio si vuole parlare di sostenibilità economica, che dire allora del contributo che dà questa zona, a causa dell’inosservanza delle Direttive Europee, per far condannare l’Italia per infrazione del Diritto Comunitario (infrazioni pagate con soldi pubblici)?
 
Infine, ci preme ricordare che più le persone si ammalano e più si inquina l'ambiente, maggiori sono le spese sanitarie pubbliche da sostenere.

Piombo Marco, responsabile Tutela del Territorio

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