«La situazione dei lavoratori della sede genovese di Ericsson sta precipitando, giorno dopo giorno, nell’assordante silenzio dei vertici aziendali che hanno fino a oggi hanno rifiutato ogni forma confronto con le istituzioni, a partire dalla defezione di alcuni importanti incontri col viceprefetto di Genova».
Così Maruska Piredda, capogruppo di Italia dei Valori in Regione e responsabile Lavoro Idv in Liguria sulla situazione della multinazionale svedese in occasione dello sciopero indetto oggi dai lavoratori.
«Da fonti sindacali – spiega Piredda – sembrerebbe che l’azienda continua a “invitare” i dipendenti a esodi spintanei e a breve, senza dare troppo nell’occhio, potrebbe riuscire a raggiungere i 94 tagli preventivati già a luglio, che corrispondono al 12% della forza lavoro del sito ligure. Inoltre, sembra prospettarsi anche l’ipotesi del trasferimento di ulteriori 50 dipendenti del commerciale da Genova a Milano e a Roma.
Purtroppo, tutto fa pensare che questo sia solo l’inizio di un ridimensionamento ancora maggiore per il sito ligure. Infatti, da quanto riferiscono i sindacati, sono stati messi in mobilità 12 su 24 dipendenti, quindi il 50% della forza lavoro, della Johnson control, l’azienda ex Marconi che gestisce la logistica e la sicurezza del sito Ericsson agli Erzelli.
Per questi lavoratori, per i lavoratori di Ericsson e per il futuro dell’intera città di Genova sorge spontaneo chiedersi quali siano le reali intenzioni della multinazionale svedese che, nonostante i forti utili dichiarati, parrebbe più intenzionata a ridurre drasticamente la propria presenza sulla collina di Sestri Ponente piuttosto che investire sotto la Lanterna, come l’ad Avenia aveva pubblicamente invece annunciato a maggio.
A conti fatti, a oggi, l’operazione di trasferimento agli Erzelli di Ericsson sembra profilarsi come una scommessa persa per la città se non ci sarà a breve un netto cambio di rotta da parte dei vertici aziendali».