Politica - 03 dicembre 2012, 09:32

Albenga, primarie. Ciangherotti (PdL) insoddisfatto della vittoria Bersani, e scrive a Vazio

Albenga, primarie. Ciangherotti (PdL) insoddisfatto della vittoria Bersani, e scrive a Vazio

Caro Franco Vazio,

la vittoria di Bersani, in Italia e ad Albenga, è purtroppo la prova
del nove che ad aver vinto è il vecchio, l'apparato, la nomenklatura.
A comandare saranno sempre i soliti, rappresentanti di una oligarchia
arroccata sulle proprie posizioni. In un colpo solo, a sinistra
sarebbero potuti sparire quei vecchi sepolcri imbiancati, che invece
sono destinati ad accompagnare la storia dell'Italia ancora per
diverso tempo. Un'occasione persa: quella di trasformare il
centrosinistra italiano, da ricettacolo di "post" ed "ex", in qualcosa
di nuovo e innovativo, un serbatoio di idee, una realtà progressista
stavolta davvero a vocazione maggioritaria, una forza adulta, sulla
scia dei Labour in Gran Bretagna o del Partito Democratico americano,
paesi che possono vantare un centrosinistra responsabile e
presentabile poiché del tutto scevro, da sempre, da influenze
veterocomuniste.

E dietro a Bersani, l'oligarchia, il vecchio modo di fare politica e
gestire il potere, ovviamente non potevi non esserci tu che, ti
ricordo con affetto e senza astio, eri già presente nel panorama della
politica albenganese sin dalla la prima repubblica, quando ancora io
andavo al liceo. E non illuderti che, iscrivendoti a Facebook e
Twitter, mosse puramente elettorali, tu possa apparire più giovane o
al passo con i tempi. Definirti una vecchia volpe, permettimi di
dirtelo senza rischio di querela (perché tutti sanno che voi siete il
partito dalla querela e dall'esposto facile) ti ha reso tanto astuto
da aver capito che Albenga, manco morta, ti voterebbe, e che l'unico
modo che hai per gridare "abbiamo vinto" è quello di legarti
all'apparato e di pontificare dalla scrivania della tua segreteria
provinciale, raccogliendo zero consenso quanto a voto di opinione tra
la gente, e magari schierandosi apertamente pro-Bersani sui giornali
solo il giorno prima del ballottaggio, certo del successo, così da
evitare brutte sorprese.

Perchè, diciamocelo con franchezza, caro Franco. Tu, un pò per il
sorriso (tirato) e un pò per l'atteggiamento (forzato) da primo della
classe, sei letteralmente antipatico alla stragrande maggioranza dei
tuoi amici e conoscenti, figurati a chi ancora non ha avuto mai il
piacere di stringerti la mano. Di te, la città di Albenga non ricorda
nessuna opera realizzata grazie al tuo servizio in amministrazione
comunale, anzi è opinione comune che tutte le buone idee che aveva
avuto il mite Antonello Tabbò non siano state realizzate perché il suo
potente vice sindaco non glielo ha permesso. Dici che io e i
Consiglieri Geddo e Bessone abbiamo sbagliato a dire ciò che non ci
andava bene nell'ultimo rimpasto di giunta? Può essere, il tempo sarà
galantuomo in tutto.

Noi, comunque, ti assicuriamo sin d'ora di essere distanti anni luce
dal tuo modo di fare politica. Se non ci dovesse essere futuro, per
me, nel panorama politico di Albenga tornerò a dedicarmi al mio lavoro
di dentista a tempo pieno. Ma mi basta già non far parte di quei
peggiori politici “inciucioni” che Albenga abbia mai avuto e che su
Albenga si sono fatti gli affari loro sin dal primo giorno
dell'ingresso a Palazzo Civico. Se in Italia hanno vinto i comunisti,
a leggerti bene, mi pare invece ad Albenga abbia vinto, con Bersani,
l'immobiliarista segretario provinciale, che di comunista ha molto
poco, ma che ambisce certo a candidarsi alla campagna elettorale per
le prossime politiche. Per poter andare a Roma, per poter continuare
il vecchio modo di fare politica anche a livello nazionale, con buona
pace del territorio.

Senza offesa, lezioni di onestà e correttezza non posso venire a
prenderle da te, che, per tornare a vincere (indirettamente)
un'elezione, hai dovuto scegliere le primarie del tuo partito, e per
essere sicuro di vincere hai dovuto schierarti dalla parte
dell'apparato di partito. Nell'elezione vera, quella in cui gli
albenganesi hanno giudicato il tuo operato, non hai avuto il coraggio
di candidarti, certificando così la tua vera sconfitta

com.

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