Politica - 26 novembre 2012, 07:00

Savona: Bersani vince con il 52%. Resta la domanda: Quanto sarà costata alle casse comunali la mobilitazione pro Renzi? E cosa penserà il fiorentino del suo pupilletto?

Il capoluogo non tradisce le proprie tradizioni conservatrici, o meglio il tentativo di cambiare senza cambiar nulla. Comodità? Abitudini? Promesse? O un candidato semplicemente più "vero" degli altri? (in apparenza) Curiosità sul numero dei votanti: Savona città (con sindaco Federico Berruti, tra i primi sostenitori di Renzi): 2041 Bersani; 1217 Renzi; Vendola 553; Puppato 80; Tabacci 36 il che vuol dire 3258 persone votanti per il PD a Savona contro 11261 alle scorse elezioni comunali (vedi allegato)

Savona: Bersani vince con il 52%. Resta la domanda: Quanto sarà costata alle casse comunali la mobilitazione pro Renzi? E cosa penserà il fiorentino del suo pupilletto?

Savona ha detto si ancora una volta. Si ad un personaggio che guida un partito che ad oggi non è stato certo motore di prosperità, se non per i suoi aderenti ed amici. Dice si ad una guida classica, forse vecchia, ma certo non “di plastica” come ebbe a dichiarare lo stesso Pierluigi l’altroieri, prima di visitar la Tomba di Sandro Pertini. Un luogo forse indebito e inopportuno di qualcosa di politicamente vicino al sacro, ma che ha “pagato”, più delle convention a mezze maniche - scimmiottando Steve Jobs - e più della politica di plastica stile isola dei famosi o x factor.

E’un buon segno: col finto pagato non necessariamente si vince, e altre forze politiche che portano avanti idee e progetti tutt’altro che finti, ce ne sono. Sia questa la chiave?

Forse si, e l’attapiramento di Berruti (missing a spese pubbliche con parte del “suo” staff da noi pagato) ne è un indizio.

Certo non è un raffronto scientifico nè statistico, ma:

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