Attualità - 21 settembre 2012, 11:42

Val Ponci, Verdi finalesi: come non saper sfruttare le risorse del territorio

Val Ponci, Verdi finalesi: come non saper sfruttare le risorse del territorio

I problemi irrisolti di Val Ponci.
Sono passati trent'anni precisi(ed è un'importante ricorrenza) da quando il Prof. Ezio Giacobini, nel 1982, annunciò a Nizza, al Congresso Internazionale di Paleontologia, la scoperta della presenza nella Grotta delle Fate di Val Ponci dell'uomo di Neanderthal.

Questa ricorrenza meriterebbe un convegno di grande richiamo a Finale
Ligure. L' importante annuncio avvenne grazie allo studio degli antichi reperti, frutto degli scavi effettuati un secolo prima da Gian Battista Amerano.
Le successive sei campagne di scavo eseguite dal 1983 grazie al Musée de l'Homme di Parigi, al Laboratorio di Preistoria di Nizza, all'Università di Torino e al Museo Archeologico di Finale, si giunse al rinvenimento di un secondo gruppo di reperti neanderthaliani (10 denti, 2 frammenti cranici, la falange del un dito di una mano, ecc.); in tutto sedici frammenti che costituiscono l'insieme più numeroso di resti di questo tipo rinvenuti in Italia.

In pratica, partendo dai lontani ritrovamenti, nel 1888, si è oggi in possesso di una precisa sequenza dell'evoluzione umana dal Paleolitico
Inferiore al secondo stadio della Glaciazione Wurmiana.

L'uomo di Neanderthal,40 mila anni fa, passeggiava quindi tranquillamente in  quel piccolo angolo di paradiso che è ancora oggi la Val Ponci. Un angolo di paradiso che però ha ancora molti problemi:
La Dott.ssa Francesca Bulgarelli (Soprintendente ai Beni Archeologici della Liguria) poco tempo fa denunciò la situazione critica dei Ponti Romani che Nino Lamboglia definì "la più importante e monumentale testimonianza della viabilità romana in tutta la Liguria".

Ma la Val Ponci non ha solo questo problema: i  cartelli turistici destinati a spiegare le caratteristiche eccezionali di un sito unico nel suo genere, sono spogli e visibilmente deteriorati.
Le spesse lastre metalliche sistemate vicino ai ponti romani(foto)sono solo dei robusti supporti; strutture da  completare con moderni cartelli in alluminio recanti disegni e scritte con spiegazioni  in quattro lingue.

Ci si chiede quanto tempo sarà necessario ancora per vedere tutto questo realizzato.

Nel frattempo già una di queste lastre è già stata divelta dai soliti
vandali (così come era stato danneggiato irrimediabilmente il percorso per i non vedenti). La lastra divelta è stata successivamente riposizionata, ma per i lavori di completamento i tempi si stanno allungando con i più svariati motivi(stesura dei testi-traduzione degli stessi ecc.).

Un altro inconveniente facilmente risolvibile è il salto del sentiero in prossimità del secondo ponte:
ostacolo che mette in difficoltà i bikers lungo il suggestivo percorso.
E' mai possibile che con un finanziamento regionale di 250 mila Euro, dopoquasi sei anni (la Delibera  Regionale  porta la data del 24/11/2006), i lavori non siano ancora ultimati?
Nel frattempo,data l'inflazione,di quanto sono aumentati i costi?
Di fronte a tutto questo è opportuna un'ultima considerazione:
se fosse già stato realizzato il Parco del Finale, ben organizzato, con un suo sistema  di sorveglianza, certamente i lavori di sistemazione della Val Ponci sarebbero già stati da tempo ultimati.

E' da ricordare che Renata Briano - Assessore Regionale all'Ambiente -
qualche tempo fa disse: "il Finalese è il territorio ideale per la creazione di un Parco Regionale con le migliori potenzialità per armonizzare conservazione e sviluppo."

Si attende che alle parole seguano i fatti.

Per i VERDI Finalesi,
il Portavoce, Gabriello Castellazzi

com.

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