Attualità - 17 settembre 2012, 12:29

Classi pollaio e aule fuorilegge. "La scuola non funziona"

I sindacati: gli studenti sono aumentati, il numero dei docenti no. Aumentano gli studenti, uno su due sceglie tecnici e professionali. Confusione sul concorsone: "Si è data speranza ai giovani, poi si è riservato il test solo agli abilitati" (di Silvia Mastrantonio)

Classi pollaio e aule fuorilegge. "La scuola non funziona"

Organici, classi pollaio, confusione sui concorsi, risorse, scatti di anzianità per gli insegnanti, dequalificazione professionale, edilizia scolastica. L’altra faccia del pianeta scuola ha i tratti di quasi otto milioni di studenti e di oltre seicentomila docenti ed elenca un lungo rosario di problemi sempre uguali.

In questo panorama si agitano i fantasmi di un autunno caldo preannunciato dalle organizzazioni studentesche e da alcuni sindacati. Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, mette a fuoco l’«anno che verrà», almeno sui banchi.


Organici. Il Miur ha rivelato che, per la prima volta, quest’anno non ci saranno tagli di organici dei docenti, ma la conferma dei posti dell’anno scorso. Però sono aumentati gli alunni di ben 36.238 unità rispetto al 2011. «La soluzione è semplice: più alunni, più insegnanti — spiega Scrima — non si può pensare di legare questi numeri ai tagli. Altrimenti è inutile chiedere una scuola che formi ed educhi. Si può solo sorvegliare».
Per quanto riguarda, invece, il quotidiano delle classi, con le nomine dei supplenti annuali si dovrebbe completare l’organico. «Salvo singoli problemi territoriali», specifica Scrima. Secondo il sindacalista, però, sul tappeto ci sono anche altri nodi da sciogliere: quello che destina i docenti ritenuti inidonei a compiti da collaboratore scolastico Ata (inaccettabile per il sindacato) e gli scatti di anzianità bloccati (sui quali si sta lavorando con la Funzione pubblica).

Classi pollaio. È un altro nodo maggiormente evidente nelle scuole secondarie superiori. Per Scrima non si esce dal seminato: «Bisogna chiarire qual è il compito attribuito alla scuola, è ovvio che si tratta di cose ben diverse: insegnare a 24 alunni o a 32». Senza considerare la questione della «quota minima» delle classi, fissata per legge. «È vero che ci sono classi con meno di 12 alunni, ma è vero anche che la morfologia del nostro territorio è particolare e l’istruzione è un diritto sancito dalla Costituzione».
Concorso. Sembrava la svolta epocale, ma... «Si è creato uno stato di fibrillazione. Non si può procedere a colpi di annunci — sottolinea Scrima rimproverando il ministro Profumo — e dire che si fa spazio ai giovani per poi affermare che potranno accedere solo i docenti abilitati. Così si crea confusione». L’iter del bando, peraltro, non è ancora concluso.

Edilizia scolastica. «È la vera priorità, metà degli istituti non è a norma — accusa il sindacalista della Cisl — l’informatizzazione va bene ma dobbiamo avere dei luoghi sicuri per i ragazzi.
Ci sono fondi già stanziati e aspettiamo da 16 anni l’anagrafe dell’edilizia scolastica. Non si sa neanche di chi sia la responsabilità per questo ritardo, se del Ministero o degli enti locali. Però non c’è da attendere oltre. Esistono i fondi già previsti nel programma 2007/2013. Questi soldi sembrano le mucche di Mussolini, vengono riproposti ogni anno».

Autunno caldo. Molte sigle studentesche e qualche sindacato hanno annunciato la mobilitazione. «Che i ragazzi protestino è legittimo. Per i sindacati il discorso è diverso e deve contemplare obiettivi precisi e concreti. Se invece l’obiettivo è politico, mi chido che senso abbia visto che l’interlocutore è un governo tecnico che, peraltro, ha un termine di scadenza ravvicinato».

Quotidiano.Net

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