Politica - 04 settembre 2012, 16:15

Melgrati sulla pista ciclabile di Alassio

Melgrati sulla pista ciclabile di Alassio

Alassio: Pista Ciclabile e inversione di via Dante…ancora una scelta senza senso di questa amministrazione Avogadro che crede di poter fare qualunque cosa contro il volere della Città!!! Anche in barba alla Legge (D.M. n. 557 del 1999)!!!

Melgrati: altre sono le priorità della città; questa scelta è una pazzia assoluta e dannosa, fatta senza lo straccio di un Piano previsto dal Decreto Ministeriale 557/99


E’ arrivata ai concessionari di tutti i dehors di via Dante, via Marconi e corso Europa una ordinanza Sindacale che intima che gli stessi dovranno essere smontati entro il 17 settembre per l’asfaltatura della strada, e non saranno più rimontati per far posto alla pista ciclabile, un’altra scelta pazzesca e dannosa alla città fatta da questa amministrazione Avogadro. Ma possibile che in questa compagine non ci siano teste pensanti???

In quasi un anno e mezzo dall’insediamento non abbiamo assistito ad un solo lavoro pubblico, se si esclude il pontile Bestoso, iniziato ad Aprile, il che ha comportato la chiusura dello stesso “molo” per tutta l’estate, per la prima volta nella storia di Alassio, con grave danno all’immagine turistica della Città!!!

Già l’inversione del senso di marcia della via Dante appare una pazzia, non supportata da uno studio di ingegneria del traffico che ne dimostri l’utilitàla corsia verso ponente dell’Aurelia diventerebbe l’unica in quella direzione, perché sia la Via Dante che la strada che dall’Aurelia Bis gira verso san Rocco e poi scende alla Stazione sarebbero orientate nella direzione opposta. Una “follia” dettata solamente dalla volontà di dare un senso di discontinuità verso le passate Amministrazioni, di lasciare un segno nella “storia”, volutamente con la S minuscola!!!

Oggi si chiede a tutti i bar e ristoranti che insistono con dehor sulle via Dante, via Marconi e corso Europa di fare a meno del loro naturale sfogo all’aperto per realizzare la pista ciclabile, a monte della strada.

Al di là dell’assurdità di voler realizzare una pista ciclabile in una città che ha grandissimi problemi di parcheggio, con l’eliminazione di numerosi stalli di sosta, in cui i ciclisti girano tranquillamente anche adesso (e non sono in numero così elevato come ad Amsterdam!!!), la follia più grande è quella di voler realizzare la pista ciclabile a monte della via Dante. L’inutilità di questa pista sta poi nel fatto che potrà essere soltanto a senso unico!!! Infatti il Decreto Ministeriale n. 557 del 1999, al titolo “Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”, prevede all’art.3 che, prima di realizzare una qualsivoglia pista ciclabile, gli enti locali si devono dotare di un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi di realizzazione, comprensivo dei dati sui flussi statistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima economica di spesa e di una motivata scala di priorità e di tempi di realizzazione. Nell’ambito di tale “piano” è ammessa la possibilità di considerare itinerari isolati che rispettino comunque le finalità ed i criteri di progettazione indicati all’art. 2. Per i Comuni che sono tenuti alla redazione del Piano del Traffico, il piano della rete ciclabile deve essere inserito in maniera organica. Per i Comuni non tenuti alla predisposizione del PUT occorre comunque procedere ad una verifica di compatibilità, soprattutto ai fini della sicurezza, con le altre modalità di trasporto;

Inoltre sempre il D.M. 557/99 all’art.6 prevede che le piste ciclabili possono essere realizzate: su corsia riservata, ricavata dalla carreggiata stradale, ad unico senso di marcia, concorde a quello della contigua corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma in destra rispetto a quest'ultima corsia, qualora l'elemento di separazione sia costituito essenzialmente da striscia di delimitazione longitudinale o da delimitatori di corsia; l’art 11 continua: Ogni progetto di pista ciclabile deve essere corredato dall'individuazione dei luoghi e delle opere ed attrezzature necessarie a soddisfare la domanda di sosta per i velocipedi ed eventuali altre esigenze legate allo sviluppo della mobilità ciclistica, senza che si abbiano intralci alla circolazione stradale, specialmente dei pedoni. L'individuazione in questione si riferisce, in particolare, sia ai poli attrattori di traffico sia ai nodi di interscambio modale. 2. Nei nuovi parcheggi per autovetture ubicati in contiguità alle piste ciclabili, debbono essere previste superfici adeguate da destinare alla sosta dei velocipedi.

Ci risulta che NULLA di tutto questo sia stato fatto, con un atteggiamento ancora una volta superficiale, improvvisato e pressappochista di questa Amministrazione Avogadro; sempre di più Dilettanti Allo Sbaraglio!!! Posizionare una pista ciclabile lato monte della Via Dante contrasta sicuramente con la sicurezza, considerato che questa pista ciclabile intercetta tutte le svolte delle automobili verso la via Aurelia, con grave pericolo per i ciclisti. Se una pista ciclabile si deve fare, verificato tutto quanto previsto dal Decreto Ministeriale 557/99, e noi ci auguriamo di NO, meglio sarebbe allora realizzarla a valle della via Dante, in modo da non intercettare il flusso viabilistico…e dal marciapiede davanti al “Muretto” di Alassio cosa succederà??? Si elimineranno l’ampliamento del marciapiede e le fioriere realizzati per evidenziare il “Muretto”??? ma la domanda da fare è la seguente: Alassio oggi, in queste condizioni di parcheggio e di traffico, si può permettere una Pista Ciclabile in via Dante, via Marconi e Corso Europa??? Pensiamo proprio di No!!! E con noi lo pensa la stragrande maggioranza dei cittadini.

com.

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