Attualità - 23 agosto 2012, 14:30

Sanità in Val Bormida, il sindaco di Cairo chiede l'intervento del Prefetto

Perentoria presa di posizione del sindaco Briano dopo la riunione con il direttore generale dell’Asl 2 Neirotti di fronte alla penalizzazione dell’ospedale di Cairo. Il 31 convocata l’Assemblea dei sindaci del Distretto socio sanitario delle Bormide e si annuncia battaglia (ma attenzioni ai franchi tiratori!)

Sanità in Val Bormida, il sindaco di Cairo chiede l'intervento del Prefetto

Spiega, il primo cittadino di Cairo, che ha incontrato il manager dell’Asl 2 in qualità di presidente del Distretto socio sanitario delle Bormide: “"La proposta del Direttore Generale dell'ASL è particolarmente penalizzante per il territorio Valbormidese e inaspettata se rapportata alle misure applicate ad altri ospedali della Riviera. Sono mesi che, nei vari incontri effettuati a tutti i livelli, ripeto come questa terra necessiti di attenzioni particolari e di come ogni intervento che riguardi tagli sulla sanità debbano essere preceduti da una attenta analisi delle problematicità del territorio.Io e i Sindaci del territorio non siamo stati ascoltati e questo è il risultato”.

Prosegue: “Fin da dicembre, quando incontrammo tutti insieme sia l'Assessore Regionale Montaldo che i vertici di ASL e Agenzia Sanitaria Regionale, abbiamo proposto progettualità (in allora, però, l’avevamo definita un libro dei sogni, e così si è dimostrata, ndr), abbiamo dimostrato capacità di adattamento alle nuove esigenze finanziarie che le pubbliche amministrazioni debbono affrontare, abbiamo dimostrato capacità di dialogo costruttivo,  nonchè  di saper costruire un ruolo di confronto nei rapporti istituzionali. Abbiamo sempre chiesto fondamentalmente due cose: il mantenimento dei servizi sanitari di base e la creazione di aree di specializzazione anche al servizio delle rete ospedaliera savonese. Oggi non vedo nulla di tutto ciò e non vedo neppure un progetto moderno di trasformazione dell'Ospedale San Giuseppe in un ottica di sanità europea più moderna e al passo con le necessità di risparmio,  ma solo l'ennesima applicazione di tagli orizzontali ai servizi”.

Non solo: “Nulla mi viene detto in merito al più volte richiesto accesso diretto all'Ospedale Valloria dalla A10, nulla ci viene detto sul come Pubbliche Assistenze e 118 dovranno sopperire alle nuove funzionalità del Pronto Soccorso”.E che il momento della diplomazia sia finito lo si capisce chiaramente: “Io -  e penso molti dei miei colleghi sindaci   della Valbormida - non ci sentiamo più rappresentati nei nostri rispettivi ruoli di massimi garanti della salute dei nostri concittadini dalle istituzioni sanitarie che hanno deciso questi nuovi tagli sull'Ospedale San Giuseppe - tagli che vengono fatti tramite una sorta di commissariamento anche delle nostre funzioni fondamentali di consultazione previsti dalla normativa vigente in seno alla Conferenza dei Sindaci provinciale. Queste difficoltà mi spingono a richiedere al Prefetto la convocazione di un tavolo istituzionale a garanzia delle nostre prerogative”. Inoltre, “Il Comune di Cairo deciderà inoltre nei prossimi giorni, in una apposita seduta di Consiglio Comunale che mi accingo a convocare, l'adozione di una linea di impugnativa degli atti amministrativi assunti”. E, come annunciato, il giorno dopo Briano ha scritto al prefetto di Savona, Gerardina Basilicata, chiedendo il suo intervento.

Si legge, nella missiva: “Per questo Distretto Socio-Sanitario 6 delle Bormide, il Piano contempla un articolato e pesante depotenziarnento del presidio ospedaliero di Cairo che, come Ella certo saprà, i Sindaci del territorio vaibromidese, hanno sempre fortemente difeso, tutelandone il mantenimento o quanto meno suggerendo una riorganizzazione in grado di soddisfare le esigenze sanitarie primarie in questo entroterra savonese”. Continua: “Nel rappresentarLe tutta la mia preoccupazione per il prossimo delinearsi degli eventi, e conscio deipesanti effetti che il ridimensionamento delle prestazioni sanitarie solleverà nelle popolazioni, nellarealtà sanitaria locale e nelle associazioni di volontariato che ivi operano, Le esprimo con lapresente le evidenti difficoltà che mi trovo a dover affrontare nei dover garantire le prerogative e lefunzioni istituzionali assegnate a me — Sindaco e Presidente del Distretto Socio-Sanitario - inmateria di salute pubblica sul territorio. Le chiedo pertanto, nella Sua qualità di Garante, di voler coordinare un tavolo di lavoro fra i diversi soggetti deputati e titolati ad intervenire per assumere necessarie azioni”.

e.m.

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