L'aveva inventata Corrado Passera da amministratore delegato di Intesa San Paolo. E a guidarla aveva chiamato il suo manager di fiducia, Mario Ciaccia. Il loro gioiellino si chiamava Biis, Banca infrastrutture, innovazione e sviluppo. Per crescere aveva solo bisogno di un governo che avviasse nuove infrastrutture e credesse davvero nella innovazione e nello sviluppo. Tanto è che quando proprio Passera e Ciaccia hanno lasciato il gruppo Intesa per andare al governo ad occuparsi di infrastrutture, innovazione e sviluppo, molti immaginavano un futuro roseo per la Biis
La Banca infrastrutture innovazione e sviluppo del gruppo Intesa, ha invece chiuso i battenti dal 17 aprile. Al governo Passera e Ciaccia come tutti i colleghi tecnici si sono occupati solo di nuove tasse da fare pagare agli italiani per tamponare le falle del bilancio pubblico. Ed hanno fatto capire agli ex colleghi banchieri che di euro per le infrastrutture non ce ne sarebbe stato uno, nè ora nè per molti anni. Quando a innovazione e sviluppo, meglio scordarseli
Quel che resta della Biis colpita a morte dai banchieri che l'avevano creata una volta approdati al governo è stato smembrato con tre ordini di servizio in data 17 aprile. Il grosso è finito sotto Gaetano Miccichè, direttore della divisione corporate e investment banking di Intesa San Paolo.