"Approvata oggi questa legge, necessaria per superare la procedura di infrazione comunitaria, e comunque conforme alla Direttiva Comunitaria 200142; una Legge Regionale che va comunque ad aggravare i tempi e i modi di approvazioni dei progetti, delle proposte varianti ai Piani Urbanistici Comunali e ai Piani Regolatori precedenti al 2004, al Decreto Legislativo n. 152/2006, introduttivo delle procedure di VIA e di VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Questa legge che in Commissione è stata appesantita il ricorso obbligatorio alla Vas con modifiche e varianti puntuali previste con la procedura di SUA o PUO anche per piani Urbanistici ante 2004 già in vigore approvati senza la procedura di Vas. Il fatto che i partiti dell’Ultrasinistra Radicale avessero proposto un Loro disegno di legge, che abbiano maldigerito il progetto di legge predisposto dall’assessore Briano, dagli uffici e “targato” Giunta e caldeggiato la discussione di questa Legge in Commissione, la dice lunga sui fini e sui risultati auspicati dall’applicazione di questa legge.
Sono chiare e nette le diversità di approccio ideologico a questi argomenti da parte del centro-destra e delle frange estreme e radicali della sinistra; non per questo il centro destra propugna una politica di dereguration urbanistica ed edilizia, ma sono tali e tante le distanze che ci separano da un certo tipo di filosofia “verde”, tra virgolette, che vede in ogni costruzione anche programmata e verificata, magari ambientalmente compatibile, magari compensata da inserimenti di verde di nuova formazione, una speculazione e una aggressione al territorio, che sempre di più si identifica con una parola, ormai diventata di uso comune dispregiativo, spesso usata a vanvera, in particolare da alcuni editorialisti radicali che con questa hanno costruito la loro fama, i Loro successi e venduto libri, incamerando a Loro volta profitto, questo “pulito” però, e rigorosamente di sinistra… Cementificazione, anche se programmata, anche se autorizzata, anche se legittima.
La forzatura “politica” poi del “duo delle meraviglie” di Sel e Rifondazione Comunista, Rossi e Benzi, in Commissione, rappresenta uno strappo se non una provocazione inaccettabile per la nostra parte politica, e sicuramente una imposizione faticosamente accettata, anche se qui oggi ci diranno il contrario, dai gruppi politici meno oltranzisti della maggioranza, e penso a UDC e IDV, ma credo digerita a fatica dallo stesso P.D. dello “sviluppista” Presidente Burlando.
L’emendamento proposto appunto dai Consiglieri più “rossi”, senza nulla togliere al Consigliere Conti, questa volta scavalcato a sinistra, che all’art. 10 bis consente, in fase istruttoria, l’apertura di una inchiesta pubblica (così è stata chiamata, mediando terminologie giudiziarie tipiche di un certo ambiente). Infatti l’autorità competente, su richiesta motivata dei Comuni interessati (e fin qui tutto bene) e dalle associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero dell’Ambiente, potrà disporre, dandone adeguata pubblicità, lo svolgimento di una inchiesta pubblica per l’esame del rapporto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni del pubblico… uno strumento che definiamo perverso, perché mina in maniera definitiva, in nome di un populismo becero e ispirato dal movimentismo a “cinque stelle e strisce” che ultimamente ha minato seriamente la leadership in materia ambientale della sinistra, e rischia di scavalcarla nel consenso elettorale, se non lo ha già fatto, il concetto di rappresentanza e di potere di scelta delegata degli eletti.
In un momento difficile per il settore dell’edilizia, gravata da una crisi senza precedenti, all’interna della crisi più grande che ha colpito un intero continente, l’Europa, e che ha portato e che porterà nel breve alla chiusura di molte aziende del settore, in un momento storico di particolare sofferenza dell’intera filiera dell’industria edilizia, colpita da una bolla negativa immobiliare e soprattutto da una mancanza di fiducia e di ottimismo dei mercati, non possiamo accettare, come gruppo Pdl, queste aggiunte “populiste e movimentiste” imposte dall’ultrasinistra radicale alla coalizione di centro-sinistra per rincorrere movimenti qualunquisti di “moda”.