Apprendiamo dai giornali che venerdì 3 ci sarà una protesta dei balneari per dire no alla normativa europea Bolkenstein che mette a rischio il rinnovo automatico delle concessioni demaniali.
Noi di Rifondazione Comunista invece diciamo sì, eravamo già intervenuti anni fa proponendo proprio quello che poi avrebbe chiesto l’Europa, perché non è ammissibile che i beni demaniali siano trattati come proprietà privata, riteniamo giusto invece che le concessioni vengano aggiudicate mediante gare d’appalto visto che le spiagge sono beni comuni, beni di tutti.
La Bolkenstein da l’opportunità di cambiare l’attuale forma delle concessioni mediante l’introduzione di criteri alle gare d’appalto, che secondo noi dovrebbero diventare tutte spiagge libere, dotate però di servizi, bar, ristoranti e noleggio di attrezzature non fisse.
Liberando le spiagge dalle file di ombrelloni e sdraio, spesso vuoti, risalterebbe la bellezza del litorale ligure e permetterebbe a tutti di fruire liberamente della spiaggia e del mare per un’offerta turistica alternativa e attraente, in grado di rilanciare l’economia turistica che di anno in anno si sta affievolendo.
Nell’articolo si legge che la Liguria dice no alla normativa europea, noi siamo convinti che a dire no siano solo i balneari e i politici che cedono alle pressioni di questa lobby, ma che la maggior parte dei cittadini liguri e non abbia un’altra idea.
A tal proposito stiamo organizzando a Loano per il mese di agosto un’iniziativa di informazione e scambio di opinioni aperta a tutti, senza pregiudizi o preclusioni, in un luogo di dibattito pubblico.
Paolo Tosi
Circoli del ponente savonese di Rifondazione Comunista
SU