"Bambini che inseguono i granchi tra gli scogli con le fiocine, sotto gli occhi di mamme adoranti, pensionati rilassati che pescano da riva pesciolini di pochi centimetri, turisti piemontesi con attrezzi improvvisati che ripuliscono gli scogli da ricci e conchiglie, giovanotti con fucile subacqueo che infilzano incauti polpi di pochi etti.
Sono questi i consueti passatempi di centinaia di persone che trascorrono le vacanze sulle spiagge savonesi e che, secondo un calcolo della Protezione Animali, elimineranno in tutta la stagione non meno 12 milioni di esseri viventi indispensabili all’equilibrio marino, pochissimi dei quali per essere mangiati e nessuno per necessità aliemntari.
Un malcostume evidente e frequente, malgrado l’opera fondamentale di vigilanza della Guardia Costiera, stigmatizzato non solo dall’ENPA ma da un numero sempre maggiore di turisti sensibili, soprattutto stranieri, che ad essa si rivolgono per segnalare maltrattamenti di ogni genere.
In attesa di norme più severe a difesa della fauna marina costiera, che l’ENPA sollecita alle istituzioni da molti anni, l’associazione sta distribuendo lungo le spiagge un manifesto multilingue che invita a rispettarla e lancia un appello pressante: “Lasciate la spiaggia con lo stesso numero di animali marini vivi che avete trovato quando siete arrivati”.
L’ENPA propone quindi di immergersi armati soltanto di maschera e boccaglio ed osservare e rispettare la vita marina, come si fa ormai in moltissime parti del mondo (ad esempio sulle barriere coralline) dove gli animali hanno imparato a non temere l’uomo e si lasciano avvicinare regalando ricordi indimenticabili.