- 26 luglio 2012, 21:17

La Verus diffida Savonanews per l'articolo sui suoi camion presenti nel cantiere Maersk (!)

Riceviamo e pubblichiamo la lettera pervenutaci dall'Avv. Giambattista Petrella per conto della Verus Srl cui segue una nostra breve nota

La Verus diffida Savonanews per l'articolo sui suoi camion presenti nel cantiere Maersk (!)

Così la lettera dell'Avv. Petrella:

                        Egr. Sig.
                        Mario Molinari
                        C/o www.savonanews.it    
Comunicazione via pec mario.molinari@savonanews.it



                        Savona, 26/07/2012


OGGETTO: Diffida e messa in mora
Verus S.r.l. - Gruppo Verus / www.savonanews.it


Si è rivolto al mio studio il sig. Luigi Verus, quale legale rappresentante della società Luigi Verus S.r.l., corrente in Magliolo (SV), e principale referente del Gruppo Verus, esponendomi e precisandomi quanto segue.

In data 25/07/2012 (e tuttora presente) sul quotidiano online www.savonanews.it (quale prodotto editoriale di MoreNews Scral - edizioni MoreNews, corrente in Cuneo, Corso Nizza n. 36) e precisamente nelle sezione dedicata alla “Attualità” ed a “Il punto di Mario Molinari” è stato pubblicato un articolo dal titolo “Chi sta facendo cosa per Maersk a Porto Vado (Cartello d‘appalto tuttora non pervenuto)” a firma dello stesso giornalista Mario Molinari, riguardante la presenza di un camion dell’impresa Verus S.r.l. all’interno del cantiere Maersk di Porto Vado, paventando l’eventuale ipotesi di un presunto libero scarico a mare o in battigia - con invito ai Comuni ed alle Autorità competenti ad intervenire e chiarire - e richiamando un precedente giudiziario peraltro negativo.

Al di là della insussistente rilevanza pubblica della notizia sulle lavorazioni all’interno del cantiere per la futura piattaforma Maersk di Porto Vado peraltro amplificata dalla particolare estensione dell‘articolo con tanto di fotografie e di richiami ai precedenti articoli giornalistici relativi al precedente giudiziario negativo, nel testo del suddetto articolo vengono riportate notizie non veritiere ed espresse gravi e diffamatorie affermazioni in danno della Luigi Verus S.r.l. e dell’intero Gruppo Verus, che peraltro - a seguito della pubblicazione di tale articolo - ha ricevuto da parte dei committenti delle lavorazioni in questione espresse richieste di spiegazioni e delucidazioni proprio su detto articolo.

Infatti, non corrisponde a verità che gli inerti trasportati dai camion del Gruppo Veurs all’interno del cantiere fossero scaricati liberamente in mare o sulla battigia (“… tornando al presente di ieri a Porto Vado (24 luglio 2012) in pochi minuti a campione sono stati avvistati ben due bilici pesanti marchiati Verus, entrare nell’anomino cantiere pre-Maersk provenienti da ponente con il loro carico di inerti. Macerie da demolizione, per le quali, se non ricordiamo male, non sarebbe consentito il libero scarico a mare o in battigia”).
Tutto il testo dell’articolo è invero incentrato su tale pretesa ed infondata circostanza che i camion citati potessero aver scaricato a mare o sulla spiaggia gli inerti caricati, che crea pertanto nel lettore una errata rappresentazione della realtà con la voluta e ben precisa finalità che il Gruppo Verus stia realizzando qualcosa di poco chiaro ed illecito.
Tali affermazioni sono gravemente lesive dell’onore e del decoro della Luigi Verus S.r.l. e del Gruppo Verus e sono del tutto infondate in quanto il Gruppo Verus si trova legittimamente all’interno del cantiere in questione per la movimentazione di terra e di inerti per conto terzi.

Del pari, altrettanto gravemente lesiva dell’onore e del decoro della Luigi Verus S.r.l. e del Gruppo Verus è la richiesta rivolta - nella parte finale dell’articolo in questione e per dare ulteriore e voluta cassa di risonanza alle suddette pretese ed infondate affermazioni - ai Comuni ed alle Autorità competenti di intervenire per chiarire proprio detta circostanza (“Le fotografie dicono ma non chiariscono, cosa che viceversa dovrebbero fare i Comuni e Autorità competenti. Da tempo”).    
Anche tale richiesta di intervento è volutamente pretestuosa ed aggrava ancor di più il tenore diffamatorio dell‘articolo in quanto, non solo non c’è nulla da chiarire e verificare da parte delle Autorità competenti, ma addirittura - diversamente da quanto indicato nell’articolo - le fotografie richiamate ed allegate in realtà non “dicono” né mostrano la pretesa ed infondata circostanza della pretesa discarica libera a mare e/o sulla spiaggia degli inerti.

Inoltre, è gravemente pregiudizievole per la Luigi Verus S.r.l. e per il Gruppo Verus il gratuito e forzato richiamo (con tanto di allegati articoli giornalistici dell’epoca) al precedente di un’inchiesta giudiziaria degli anni ‘90 relativo al presunto interramento di fusti tossici.
A ben vedere però, il richiamo a detto precedente giudiziario è del tutto infondato in quanto - come dovuto ammettere dallo stesso giornalista sig. Molinari con una nota di colore (“Ma in primo grado vennero poi come detto tutti assolti, e dei fusti tossici se ne persero un po’ le tracce nei meandri degli scaricabarile sul “chi paga la bonifica?”) - il procedimento si è concluso con l’assoluzione con formula piena.

Per i suesposti motivi, a nome e per conto della Luigi Verus S.r.l. e del Gruppo Verus con la presente si richiede la pubblicazione dell’immediata rettifica (utilizzando la particolare estensione dell’articolo in questione) ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della Legge n. 47/1948 nonché il pronto ed immediato risarcimento di tutti i danni subiti - nessuno escluso - a causa ed in conseguenza della pubblicazione dell’articolo in data 25/07/2012 (e tuttora presente).
Con espressa riserva di tutelare i diritti e gli interessi dei miei assistiti in tutte le sedi, nessuna esclusa.

Distinti saluti.
    
    Protestati tutti i danni e riservata ogni azione.

                        Avv. Giambattista Petrella

 

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Risponde il direttore di questo giornale

Caro Avvocato Petrella, egregio Luigi Verus, come da vostra richiesta abbiamo pubblicato la vostra rettifica.

Ci corre tuttavia l'obbligo nei confronti dei nostri lettori, di confermare il contenuto dell'articolo.

La notiziabilità di un fatto è grazie a dio ancora prerogativa dei giornalisti, e il fatto che in quel cantiere (Maersk) non vi sia dopo mesi di lavori alcun cartello di appalto previsto per legge - non certo per colpa vostra - rende senza dubbio di pubblico interesse la conoscenza dei soggetti impegnati in un opera oggettivamente osteggiata dalla popolazione e dagli enti locali, oltre che oggetto di un referendum nel quale è stato risposto no alla realizzazione.
 
Con motivi forse discutibili ma certamente fondati.

Il cantiere è stato visitato in tempi recenti anche dalla stessa DIA (Direzione investigativa Antimafia)
 
Nella rada di Vado sono stati scaricate centinaia di tonnellate di inerti senza che l'opinione pubblica potesse conoscere la loro provenienza, la loro composizione e le imprese che vi lavorano.
 
Un comunicato veritiero e chiarificatore con dati, quantità, analisi, obiettivi e cronoprogramma dei lavori, al posto del silenzio, renderebbe tutto più semplice e trasparente e chiaro, permetteteci, anche nel Vostro interesse.
 
Colpisce perciò ricevere, anziché un comunicato stampa che spieghi, la lettera di un legale che chiede danni minaccia azioni.

Sacrosanto il vostro diritto a replicare, ma una diffida ha il pessimo odore dell'intimidazione alla stampa, che nel nostro caso come tutti ha un unico fine etico: informare.

Ancor di più se posibile quando si tratta di opere pubbliche, finanziate dalle casse dello Stato.
 
I vostri mezzi erano lì, a lavorare come noi, gli inerti vengono scaricati su questo riempimento a mare sorto come un fungo là dove il mare c'era, senza che nessuno rilasciasse informazioni circostanziate in merito.

Inoltre come lei stesso ammette nella missiva, il materiale di repertorio, di primissimo ordine, riporta l'assoluzione della Verus non con una nota di colore, ma come un fatto giudiziario.
 
Crediamo che cercare di capire per spiegare ai lettori faccia parte dei nostri diritti / doveri di testata e di giornalisti, e non smetteremo di farlo sino a quando gli attori delle grandi tematiche di queste terre - come la Piattaforma Maersk - non adotteranno un comportamento normale, civile e trasparente nei confronti della cittadinanza, della tutela della salute pubblica, e dei mezzi di informazione grandi e piccoli, senza minacciare ritorsioni legali.

Se anzi volete aiutarci ed aiutare a capire che cosa finisce oltre quei cancelli, saremo ben lieti di pubblicarlo.
 
Con un saluto cordiale,

Mario Molinari

Savonanews.it

 

Mario Molinari

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