Attualità - 23 luglio 2012, 10:10

A Cairo un consiglio comunale incentrato sui temi ambientali...forse. Probabile...magari anche no

Un “braccio di ferro” tra minoranza e maggioranza porta alla convocazione di un Consiglio che potrebbe abortire sul nascere. E alla fine a chi giova tutto ciò?

A Cairo un consiglio comunale incentrato sui temi ambientali...forse. Probabile...magari anche no

Venerdì, alle 10, convocazione in seduta straordinaria del Consiglio comunale a seguito della richiesta a firma dei Consiglieri del Gruppo Consiliare “Il Comune di Tutti”. All’ordine del giorno, i seguenti punti:

1. Messa in esercizio di un impianto di riattivazione di carboni attivi esausti S.r.l. Gale;

2. Cartiera Ferrania S.r.l.;

3. Impianto di trattamento rifiuti organici Ferrania Ecologia S.r.l.;

4. Risultati finali marzo 2012: Programma Campionamento aprile 2011/gennaio 2012 “dati monitoraggio qualità dell’aria a Cairo M.tte” a cura dell’IST di Genova S.S. Chimica Ambientale responsabile Prof. Federico Valerio.

Sin qui non parrebbe nulla di strano, se non forse l’orario di convocazione e la monotematicità ambientale dell’ordine del giorno. A ben vedere, però, anche una certa generalità dei temi, a parte l’ultimo. Ed è proprio su questo concetto che si è acceso il “braccio di ferro” tra minoranza e maggioranza, che potrebbe portare ad una conclusione quasi kafkiana del tutto. Il Consiglio era stato richiesto, come detto, dal gruppo di minoranza. Si dice, soprattutto su input di Giovanni Ligorio.

Per il sindaco, Fulvio Briano, quei punti sono, però, troppo generici, mentre la convocazione di un Consiglio deve essere ben motivata, ed invita i consiglieri di minoranza a specificare meglio di cosa si debba trattare: insomma, di cosa dovrebbe discutere il Consiglio in merito a quei punti e progetti.

Per la minoranza, però, la chiarezza è già evidente, e minacciano di “ricorrere agli organi di tutela istituzionali preposti” se la loro richiesta non sarà accolta. Mossa che viene anticipata dallo stesso Briano, che si rivolge alla Prefettura per un parere.

Sulla questione interviene il capogruppo di minoranza Felice Rota. Da un lato sottolinea come “le richieste ci paiono più che legittime: chiediamo lo stato dell’arte di quei progetti e la posizione ufficiale di questa maggioranza”. Dall’altro lascia intendere che non è stato lui, all’interno del suo gruppo, a scegliere questa linea di condotta e a cercare lo scontro: in passato, anche nei momenti di maggiore tensione tra maggioranza e minoranza, si cercava sempre, attraverso le assemblee dei capi gruppo o il faccia a faccia tra i due leader (memorabili le discussioni tra il sindaco Chebello e  il capogruppo di minoranza Giacchello) il confronto sui punti da portare in discussione. Rota, fuori Cairo, assicura che “appena rientro mi occuperò in prima persona della vicenda e sono convinto che, vista l’importanza dei temi che proponiamo e come coinvolgano tutta la comunità, e una giusta impostazione dei rapporti, pur nel rispetto dei reciproci ruoli, che ovviamente rivendichiamo con forza, tra minoranza e maggioranza, sapremo trovare con la maggioranza un momento di confronto costruttivo”.

Intanto la prefettura da, però, il proprio parere al sindaco in merito. A dire il vero una posizione decisamente salomonica: che si portino i punti all’attenzione del Consiglio, sarà il Consiglio ad approvarne, o meno, preventivamente, la loro discussione. Insomma, ha vinto la minoranza: quei punti non sono eccessivamente generici e possono essere trattati dal Consiglio? Fino ad un certo punto. Anzi, l’impressione è che grazie a tale atteggiamento ci si è infilati in un vicolo cieco non utile a nessuno, tanto meno ai cittadini. Infatti, se l’obiettivo della minoranza era realmente quello di affrontare quelle questioni, e non di strumentalizzarle in una sorta di arringa ambientalista a 360 gradi cercando di mettere in difficoltà la maggioranza, alla fine rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano.

Proseguendo il “braccio di ferro”, come politicamente potrebbe essere anche plausibile, se non altro per inviare un  messaggio all’opposizione, la maggioranza, avendo più voti, potrebbe limitarsi semplicemente a votare contro la discussione di tutti i punti, ed il Consiglio abortirebbe ancor prima di nascere. Non è detto che ciò avvenga, sia chiaro, e alla fine, magari, si deciderà che il Consiglio possa svilupparsi normalmente.

Ma è comunque una possibilità più che reale e allora la domanda sale spontanea: possibile che, visto il momento di crisi, l’importanza degli argomenti, le aspettative dei cittadini, possibile che non si potesse impostare il tutto in maniera diversa, evitando scontro e strumentalizzazioni, ma badando alla sostanza?

e.m.

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