Ogni anno, senza mai saltarne uno, senza mai perdere lo stesso spirito di 11 anni fa: è così che anche quest'anno, oggi e domani, verranno ricordati i giorni del G8 di Genova, la repressione fascista operata dallo Stato, la sospensione di ogni diritto civile, la mattanza della scuola Diaz e il barbaro assassinio di Carlo Giuliani.
Quest'anno in particolare, si fanno pure i conti con la legge, iniqua e parziale, e con una giustizia la cui bilancia pende ancora della parte dei padroni, quegli stessi che a Genova come in ogni parte d'Italiae del mondo sfruttano, uccidono sui posti di lavoro, affamano e, quando qualcuno alza la testa, reprimono senza pietà.
E allora quella che si pensa come semplice "commemorazione", parata o funerale che sia, in realtà assume un valore molto più grande: come le madri di Piazza di Maggio, che ogni giovedì, perfino sotto la dittatura, sfilano con le foto dei propri figli desaparecidos, così ogni anno, a Genova, si mantiene viva la candela della rivolta, dell'anticapitalismo e della giustizia operaia.
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Programma:
Oggi alle ore 15, Piazza Carlo Giuliani (Alimonda): testimonianze dei sopravvissuti e musica con Luca Lanzi e Andreas Peterman (Casa del Vento) Alessio Lega e Marco Rovelli, Renato Franchi e l’Orchestrina del Suonatore Jones, Contratto Sociale Gnu-Folk, Bricchigotti Lambicchi e Marco Chiavistrelli.
Domani alle 17,Teatro Garage di via Paggi, dibattito “Dopo le sentenze, la lezione di Genova”, con Haidi Gaggio, Giuliano Giuliani, Turi Palidda, Emanuele Tambuscio, Vittorio Agnoletto. Concluderà Enrica Bartesaghi (presidente del Comitato Verità e Giustizia per Genova), coordina Antonio Bruno.
Alle 19.30 cena al circolo Arci Lo Zenzero di via Torti 3 e, a seguire, alle 21, fiaccolata da piazza Terralba fino alla scuola Diaz.
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