[Pur essendo fiduciosi nell'operato delle Forze di Polizia il nostro giornale concorda con quanto affermato dal Procuratore Granero in merito al fenomeno ampiamente trattato dei venditori ambulanti stranieri. Tuttavia ci sembra corretto dar voce anche alla difesa del sindacato di polizia COISP che ci invia questa nota stampa. NdR]
"C'è una sola autorità che può indirizzare l'operato delle Forze dell'Ordine: la legge. Un'autorità cui non può sottrarsi nessuna articolazione dello Stato, tantomeno un magistrato. Il rispetto della legge non può essere subordinato a pregiudizi ideologici né ad ostentati pietismi.
Per questo lascia francamente sconcertati l'intervento sulla stampa del Procuratore di Savona che, probabilmente salendo sulla cattedra sbagliata, si arroga il compito di insegnare il lavoro alla Polizia, indicando come e su chi intervenire per la prevenzione di reati".
E' quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: "Il procuratore si dice scandalizzato da inseguimenti nelle piazze e pattuglioni scagliati contro gli immigrati, quasi i poliziotti fossero un manipolo di appartenenti al Ku Klux Klan scatenati in ronde razziste. Una raffigurazione, oltre che ovviamente falsa, assolutamente inaccettabile ed offensiva per l'intera Polizia di Stato.
Prima di firmare lettere che appaiono molto simili ad inopportuni manifesti politici, invitiamo il Procuratore a lasciare il suo ufficio fresco di aria condizionata ed a scendere in strada al fianco di quelle Forze dell'Ordine che raffigura come feroci persecutori di immigrati: potrà rendersi conto di quanta sia la professionalità, la capacità, ma soprattutto la sensibilità e la grande umanità che gli uomini e le donne in divisa dedicano alla loro unica missione: il rispetto della legge e la tutela della sicurezza dei cittadini.
Qualunque sia il reato da perseguire, quale che sia il colore della pelle di chi lo commette. Poi ci aspettiamo che il Procuratore, nel suo ruolo, vorrà dedicarsi in prima persona, anziché dare generici suggerimenti, ad indagare sulle fonti della contraffazione, coordinando il lavoro delle Forze di Polizia per scoprire se 'dietro c'è la criminalità organizzata o più semplicemente laboratori che sfruttano lavoro nero'. Ma con atti di indagine, non con lettere e sortite sui giornali".