Attualità - 20 luglio 2012, 12:52

Lettere alla redazione: Savona, modello di efficienza. Venghino, Signori, venghino…

Lettere alla redazione: Savona, modello di efficienza. Venghino, Signori, venghino…

Sempre di più mi dispiaccio di essere nata in questa città.

E sempre di più mi rammarico di esserci tornata, dopo anni di lavoro in giro per il mondo. E a dire il vero mi sto organizzando per scappare…

Il problema non è che si tratta di una città periferica o troppo tranquilla, cosa che nella seconda giovinezza, peraltro, si inizia ad apprezzare.

Il fatto è che è una povera città da sempre mal gestita e mal amministrata. Da politici e amministratori miopi e ben peggio (basta leggere i giornali).

Vi racconto una della tante. Che io cittadina qualunque, ogni qualunque giorno che mi sposto, noto. La ciliegina sulla torta. Ma c’è poco da ridere.

Stendiamo un velo pietoso sulla costruzione della stazione di Mongrifone, di cui poco ricordo, perché ero piccola piccola, ma rammento nitidamente lo scherno dei miei che parlavano di questa fabbrica senza fine con disgusto ed ironia. Uno scandalo: stette ferma anni e anni a un passo dall’inaugurazione, al punto che quando decisero di utilizzarla era già rovinata e si verificavano infiltrazioni d’acqua. Ma questa è storia lontana, di cui ho un solo vago ricordo, poichè al tempo mi occupavo di giochi spensierati e di cose amene. Come la maggioranza dei bambini “fortunati”.

Ora la stazione si sorge, tronfia ed efficiente, infatti recentemente, dopo mesi e mesi di lavori, e’ anche stata ristrutturata. Efficientissima, in conformità alle leggi vigenti, e’ stata dotata di due meravigliosi ascensori di vetro-cristallo- chissà quanto sono costati.

Peccato che quello di sinistra sono mesi che non funziona. Allora, quando arrivo carica e oberata da zaino e borsoni di cui sono regolarmente fornita, scoperto l’arcano, prendo quello di destra. Ma sono costretta a usare il passato. Prendevo quello di destra. Perchè da qualche settimana non funziona più neppure lui. E la modernissima stazione priva di barriere architettoniche si ritrova senza un ascensore per disabili. Per fortuna, ho verificato, funzionano quelli per i binari, la cui installazione, peraltro, e’ stata lunga a dolorosa.

Ma la cosa più fenomenale è un’altra: la nostra città è un nodo del trasporto ferroviario così importante e ben gestito, che ha un suo proprio micro fuso orario. Esclusivo, dedicato, unico al mondo…

Strano ma vero.

Stupitevi , signori viaggiatori. I pendolari e/o quasi pendolari come ma probabilmente lo sanno, lo hanno osservato. Ma nessuno ne parla e nessuno (chi preposto?) rimedia.

Dopo aver scalato l’Everest della due ripide rampa di accesso, col tuo pesante fardello, sempre di corsa (guarda caso la recente e probabilmente costosa mega ristrutturazione ha deprivato la stazione di un gran numero di posteggi, quindi si fa una fatica bestiale a trovare un buco dove posare la scatoletta metallica su ruote con cui i savonesi si muovono, in mancanza di un efficiente ed implementabile sistema di trasporto pubblico), si arriva all’atrio, regolarmente in ritardo. Si alzano gli occhi al cartellone e si tira un respiro di sollievo: sono in tempo. Appena in tempo. Ma non bisogna rallegrarsi troppo: la disgrazia e’ in agguato. Infatti, basta varcare, con passo rilassato, il vetrato androne, sempre presidiato da un gran numero di efficientissimi poliziotti e graziose poliziotte, una vera vetrina di lustro per la città, basta rialzare gli occhi e ti cade una tegola in testa: l’orologio dell’ingresso dei binari e’ tre minuti e mezzo più avanti dell’altro, quindi se alla biglietteria eri in tempo per il treno, o “al pelo”, qui risulti in ritardo o scopri che lo hai perso. Perché? Perché i due orologi della stazione di Mongrifone di Savona, che distano venti metri uno dall’altro, sono sfalsati di tre minuti e mezzo.

E il jet leg ti può essere fatale, perché se il treno in arrivo era molto affollato e scende molta gente, e magari sei oberato di borse, non riesci neppure a salire le scale del corridoio per il binario e lo hai perso.

Inoltre fino a qualche mese fa, della quattro obliteratrici dell’atrio ne funzionava solo una, ed a volte neppure quella, ora per fortuna sono state sostituite con macchinette di nuove generazione, più efficienti.

Questa è Savona, signori, la città della Costa, dove ogni imbarco arrivano mille-due. Tre mila persona, una parte delle quali, ovviamente, in treno.

Questi sono i servizi di cui la nostra città si fregia. Savona, modello di efficienza e di modernità. Votata al progresso…. Venghino, signori, venghino… A Savona Vi stupiremo.


Una cittadina amareggiata

Lettera firmata

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