I gruppi di minoranza in Commissione Regionale Controllo hanno questa mattina contestato vivacemente sia sulla valutazione del vecchio edificio, valutato 2.000.000 (due milioni) di euro, sia sulla idoneità dell’edificio individuato per la nuova sede dell’Arpal a Savona, 3.400.000 (tremilioni e quattrocento mila) euro più le spese per l’adeguamento che portano l’intervento a circa 6,5-7.000.000 (6 milioni e mezzo, sette) per i sindacati Arpal-Rsu.
Emersa in sede di commissione la volontà di alienare anche un immobile di La Spezia, valutato un milione di Euro. Ad intervenire sulla questione, sollevata anche in Consiglio regionale, i consiglieri regionali del Pdl Melgrati e Rosso che dichiarano: “condividiamo le preoccupazioni dei sindacati sulla mancanza di un quadro comparato tra la possibilità di ristrutturazione e adeguamento della sede attuale e il nuovo acquisto”.
La preoccupazione dei consiglieri di minoranza infatti è che la scelta di questa nuova sede sia non dettata da effettiva caratteristiche tecniche ma da altre motivazioni: “con questi soldi “pubblici” è difficile che sul mercato, in un momento di contrazione grave del settore, non si possa trovare un privato che su Savona possa offrire una sede diversa ad un costo più ragionevole. Ad esempio con gli adeguati interventi relativi alla messa in sicurezza del vecchio immobile si potrebbe continuare ad utilizzare la struttura attuale assicurando così un bel risparmio alle casse delle Regione. Comunque è doveroso riaprire i termini dell’offerta per cercare alternative meno onerose per le casse della Regione. Abbiamo chiesto la specifica dei metri quadrati sia della vecchia sede sia dell’immobile designato per ospitare la nuova sede”.
La commissione ha richiesto nella prossima riunione l’audizione del Presidente di Ips, l’ex assessore Carlo Ruggeri, e del Direttore Generale dell’Arpal: “comunque – concludono Melgrati e Rosso – se le spiegazioni dell’Assessore Rossetti non ci convinceranno, invieremo gli atti alla Corte dei Conti”
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