Politica - 18 giugno 2012, 12:36

Il costosissimo pachiderma digitale ligure

Della Bianca: “incomprensibile che il progetto di bigliettazione elettronica Belt costato sei milioni di euro sia ancora in stand by, senza contare che, da notizie apprese dal quotidiano il Secolo XIX, seimila lettori digitali per gli autobus liguri, sono abbandonati da tempo nei magazzini di via Adamoli, completamente inutilizzati (questa è la Liguria che ci piace, che magna e offre un sacco di lavoro utile, ndr)

Il costosissimo pachiderma digitale ligure

L'immagine di copertina è tratta da: "i primati del Terziario"

Della Bianca (Riformisti Italiani): “Non è possibile che su Datasiel manchi la volontà di mettere le cose in chiaro. Regione Liguria dovrebbe finirla con questo malsano senso di ‘protezione’ nei confronti della partecipata in questione e spiegare ad esempio, perché il bilancio di esercizio 2011 evidenzia un aumento del valore dei servizi fatturati ad ASL 3 genovese, o perché il progetto Belt (bigliettazione elettronica Liguria trasporti), affidato agli specialisti informatici di Datasiel, costato nel complesso 6 milioni di euro, sia ancora in stand by tra mille ritardi e false partenze”.

“Il bilancio di esercizio 2011 di Datasiel - spiega Della Bianca - conferma la debolezza strutturale e di outlook per la partecipata. Le diverse interrogazioni che ho presentato sull’azienda testimoniano da quanto tempo stia chiedendo spiegazioni alla Giunta su convenzioni e procedure poco chiare. A tutto questo però, si aggiunge l’ennesimo intervento che richiede risposte esaustive”.


Il consigliere sottolinea un dato importante. Il Bilancio di esercizio 2011 della Società Datasiel evidenzia per l’anno 2011 un aumento del valore dei servizi fatturati ad ASL 3 genovese: da  9.905 mln di euro (iva esclusa) del 2010 a 12,132 mln del 2011.


“Su queste cifre è opportuna un’analitica giustificazione - continua Della Bianca -. Intendo chiedere l’importo per l’anno 2011, fatturato da Datasiel ad ASL 3 genovese, per il servizio CUP, distinto tra attività informatica di manutenzione e gestione del sistema software e attività di call center vera e propria, e intendo conoscere il numero degli operatori (in unità equivalenti tempo pieno), attivi nell’anno 2011 per il servizio fatturato da Datasiel”.


Per la Della Bianca esistono delle incongruenze tra ricavi e costi.
“I ricavi - dice - subiscono una contrazione, ma del pari diminuiscono i costi, come se la partecipata avesse perso commesse che subappaltava all’esterno. Diminuiscono anche i ricavi legati alla compravendita di prodotti informatici per conto di terzi. I tre gap strutturali che affliggono Datasiel quindi, sono la precarietà di fondo di una produzione industriale sovra pagata; una produzione industriale legata ai cicli congiunturali dei finanziamenti regionali; l’impossibilità di efficientare la produzione con una espansione dei mercati e delle linee produttive”.  
Il consigliere inoltre, attacca Regione Liguria per aver affidato l’incarico di studiare il progetto Belt (bigliettazione elettronica Liguria trasporti), agli specialisti informatici di Datasiel.


“E’ incomprensibile che - insiste Della Bianca - tale progetto, costato sei milioni di euro sia ancora in stand by tra mille ritardi e false partenze, senza contare che, da notizie apprese dal quotidiano il Secolo XIX, seimila lettori digitali per gli autobus liguri, sono abbandonati da tempo nei magazzini di via Adamoli, completamente inutilizzati. Non è possibile che in tempi di vacche magre, in cui si chiedono ripetutamente ai cittadini sacrifici su sacrifici, si facciano simili sprechi di denaro pubblico”.


Regione Liguria, per la Della Bianca, dovrebbe fare chiarezza su Datasiel.
“L’assetto societario adottato per la partecipata - continua il consigliere -, e la conseguente cessione in regime  commerciale Iva alla Regione Liguria e alle aziende sanitarie di attività e servizi direttamente prodotti dalla partecipata, determina per la sola Iva addebitata ai consumatori finali, maggiori oneri annui stimabili oltre 7 milioni di euro (su un imponibile di 35 mln). In caso di ‘internalizzazione pubblica’ del personale Datasiel, gli esborsi per l’iva sui servizi acquistati diminuirebbero pertanto di oltre 7 mln di euro, mentre i costi sorgenti dell’operazione (maggiore IRAP per il personale non dipendente da spa) sarebbero integralmente compensati dalla diminuzione degli altri costi legati alla gestione societaria (minore IRES, minore IRAP commerciale, minori spese organi e costi di revisione). Mi chiedo se la Giunta sia consapevole dei maggiori costi indotti per il sistema regionale a causa della struttura societaria autonoma della partecipata Datasiel, e se abbia valutato se i benefici derivanti dall’operatività di un soggetto informatico autonomo in forma societaria sono maggiori degli extra costi indotti dallo stesso. E’ giunto il momento di finirla con i giri di parole e chiarire finalmente come siano davvero i fatti”.    
 
 

Com. Della Bianca / SN

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