Attualità - 07 giugno 2012, 11:10

I Verdi Finalesi sulla Giornata Mondiale dei Mari

Pescatori e Sub, preoccupati, chiedono un' “area marina protetta finalese"

I Verdi Finalesi sulla Giornata Mondiale dei Mari

Il 50% dell' O2 atmosferico viene dai mari. L' 80% della biodiversità è nel mare. Metà della popolazione mondiale abita regioni costiere. Nel 2007 vi erano nel mondo lo 0,65 % di Aree Marine Protette, oggi l'1,42%: superfice troppo ridotta visto le minacce che affronta l'ecosistema marino (pesca eccessiva,inquinamento ecc.).

I Liguri e il loro mare sono vincolati da un legame inscindibile. Buona parte dell'economia regionale trae beneficio dal mare come risorsa per il turismo e la pesca. Il mare costituisce quindi un bene prezioso per la popolazione, un capitale naturale da gestire e tutelare in modo prioritario. Ma gli amanti degli sport subacquei e gli ultimi pescatori professionisti manifestano grande preoccupazione. Troppe barche vengono a pescare sulla costa finalese (specialmente da Loano e da Savona) in una zona delicata per la presenza delle due grandi praterie di “posidonia”. L’utilizzo illegale delle “reti a strascico”. L'uso diffusissimo del “sonar” per localizzare banchi di pesce, unito all’introduzione della “rete Barracuda” (una rete micidiale, praticamente invisibile, che non lascia scampo) e l’esca “Bibi” (un’esca viva importata dall’Adriatico) si sommano alla pesca dilettantistica con “palamiti” e “vertical jigging”, nuovo attrezzo che scende in profondità, a contatto con il “coralligeno”, facendo gravi danni su questo fragile e prezioso ecosistema. Come conseguenza vi è l’impoverimento grave di tutto il patrimonio ittico.

I Verdi, in occasione della “Giornata mondiale dei mari”-8 giugno-, fanno propria e rilanciano una proposta di tutela del nostro mare: un'”Area Marina Protetta Finalese”, che sarebbe in grado di tutelare il patrimonio ittico, disciplinare la pesca garantendo il ripopolamento di un fondale ligure sempre più saccheggiato. L'esempio dell'Area Marina Protetta di Bergeggi sta a dimostrare che è possibile proteggere i fondali consentendo un vantaggioso ripopolamento ittico. Anche l'associazione sportiva finalese “Diving Center”, che da alcuni anni si occupa dell'esplorazione subacquea ( attività sportiva molto apprezzata da un numero sempre più folto di turisti) è molto preoccupata per i danni ai fondali e al patrimonio ittico nel nostro tratto di mare.

Partiamo da alcune considerazioni generali: il Mar Ligure è un mare profondo, infatti a poche centinaia di metri dalla linea di costa i fondali si inabissano fino a 2000 metri. In esso agiscono correnti marine capaci di trasportare in superficie nutrienti importanti, in particolare il gamberetto, innescando così una catena alimentare che attrae un numero considerevole di mammiferi marini, specialmente nel periodo estivo. Un rito arcaico al quale partecipano balenottere comuni, capodogli, globicefali e delfini. Per proteggere questo delicato equilibrio naturale e garantire l' incolumità dei più grandi animali marini,i governi italiano e francese hanno creato il “Santuario dei Cetacei” in un'area che si estende tra la costa ligure-provenzale, la Corsica e la Sardegna (nonostante questo,continuano i sequestri di micidiali spadare). Anche Finale potrebbe diventare un appuntamento fisso per i turisti amanti del Whale-Watching.

La Liguria sottomarina non si differenzia molto da quella terrestre; le rocce visibili in superficie si ritrovano con le loro varie forme anche sott'acqua. I fondali sono in genere rocciosi o pietrosi, ma non mancano distese sabbiose soprattutto in prossimità delle foci dei corsi d'acqua e, a maggiore profondità, piane fangose sulle quali si evidenziano affioramenti rocciosi più o meno elevati. I fondali sabbiosi e ciottolosi, dominanti nella Riviera di Ponente, sono popolati da una vasta gamma di organismi vegetali e animali. Detto questo, è la presenza abbondante di “Posidonia oceanica” la prima vera caratteristica del mare Finalese. Questa è una pianta superiore importantissima per l'habitat sottomarino in quanto produttrice di ossigeno e sostanze organiche. Le praterie di posidonia ospitano numerose specie ittiche, anche di interesse commerciale, e proteggono le spiagge dall'erosione dovuta al moto ondoso.

Per questo è molto importante la creazione di una Area Protetta per la salvaguardia della biodiversità marina del Finalese, finalizzata alla gestione dei suoi fondali per: - tutelare e valorizzare le ricchezze naturalistiche ( Praterie di Posidonia Oceanica, Banchi Coralligeni,Beach-roch ecc.)nel tratto compreso tra le Arene Candide e Capo Noli. favorire tutte le categorie economiche ed i fruitori del mare (pesca professionale e dilettantistica, attività subacquea ricreativa, diporto nautico e turismo balneare). Un altro sito marino, degno di far parte dell'Area Protetta è quello del “Beach-rock” ,che si trova a lavante tra Varigotti e il Malpasso , a ponente tra il Promontorio della Caprazoppa e le Arene Candide. Il beach-rock riveste una notevole importanza biologica e geologica in quanto rappresenta spiagge fossili risalenti all’Olocene (circa 3.000 anni fa) e ospita una fauna marina di pregio, comprendente diverse specie marine protette- dattero di mare ecc.

L'allarme dei pescatori sta crescendo perchè da almeno sei anni nel mare di Finale si sta registrando un fenomeno allarmante: un calo netto di molte specie ittiche (mormore, orate, branzini, sogliole, pesci prete, gallinelle, acciughe, sardine, polpi e seppie). Per i responsabili del Diving Center, l' Area Marina Protetta potrebbe consentire la realizzazione di interessanti percorsi- Itinerari Blu: sentieri marini da percorrere nuotando con maschera e tubo boccaglio ( snorkeling)- Punta Crena,Scogli dei Pagliai, Capo di Caprazoppa e itinerari da seguire in immersione(diving) -Secca delle Stelle, Secca di Marassi, Punta Crena.

Come struttura di supporto sarebbe importante l'apertura di un “Centro di interpretazione dell'Area Marina Protetta”: una struttura finalizzata a vari scopi (centro informazioni,uffici, laboratori, aula didattica). La struttura potrebbe svolgere un importante azione di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali. Inoltre, attraverso immagini fotografiche, pannelli illustrativi e plastici tridimensionali,i visitatori verrebbero accompagnati alla scoperta dell’ambiente naturale e della biodiversità marina in collegamento con quella terrestre che distingue il Finalese dal resto della Liguria. Tale struttura potrebbe essere ospitata negli spazi del porticciolo di Finale Ligure, avendo quindi una notevole importanza logistica di grande accessibilità. Il successo dell'Area Marina Protetta di Bergeggi dovrebbe consigliare gli Amministratori Comunali e Regionali a seguirne l'esempio.

 

Com. Gabriello Castellazzi - Portavoce VERDI Finalesi

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