Attualità - 05 giugno 2012, 08:53

Via Stalingrado: pentole si, coperchi no

Il diavolo scornato fa le pentole ma non i coperchi, diceva un vecchio esorcista esodato. Al massimo fa i coperti, sui quali magnare a pieni palmenti. (con un paio di commenti intelligenti dei nostri Lettori)

Via Stalingrado: pentole si, coperchi no

La strombazzata bretellina di parco Doria - neppure parente di Marco - come previsto non serve ad una chølla, se non ad offrire uno sbocco di asfalto ai nuovi ed inguardabili capannoni made in Gavio (per non far torto) in puro stile Mirandola.

Così mezza città diretta a ponente è in coda come fosse al drive in di Mc. Donald (ma anche solo al drive in) solo che a differenza d'altri, non magna. Aspetta e basta.

Ovviamente era troppo difficile prevederlo durante l’infinita ristrutturazione delle povere Officine (che chissà dove saran finite) degli amici Unieco, Alfa e 5+1, oltre che dei sub amici Scavo Ter.

Meglio qualche dichiarazione trombonica e ottusa di inaugurazione, della bretella prima, delle officine poi tuttora semivuoto salvo il ristorante giapponese. E questo infatti, il risultato. Tutti in coda come deficienti. Perchè?, Anzi, per chi.

Se non altro nell’attesa in coda come nella scena iniziale di 8 e mezzo di Federico Fellini (che già presagìva) ciascuno avrà tempo di riflettere d’aver gli ingorghi e i politici che vuole e si merita.


______Ci scrive un nostro Lettore:

Caro direttore, in merito all’articolo del 05/06/12 riguardante Via Stalingrado concordo con Voi, ma vorrei precisare una cosa.
 
A mio avviso la colpa del poco utilizzo della bretella è dei savonesi che non la adoperano. Personalmente, abito a Legino, da quando è stata aperta faccio SOLO quella strada, molto più scorrevole e veloce rispetto a Via Stalingrado, mentre la massa di “pecoroni” continua imperterrito a percorrere l’latra. Ho avuto occasione di parlare con persone li residenti e gradirebbero assai che si usasse la bretella per diminuire il rumore e l’inquinamento.
 
In merito all’altra parte dell’articolo non posso entrare nel merito perché non ne ho le informazioni necessarie, ma vi rispetto per l’informazione senza se, e senza ma, con pochi pelei sulla lingua.
Continuate così!!!
 
Cordiali saluti
 
M

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Caro direttore,
anche io vostro lettore, vorrei unire la mia voce a quella del mio collega che scrive a proposito dell'articolo del 05/06 relativo a via Stalingrado.
Abito in via Gnocchi Viani, quindi ho ben presente quel tratto di strada.
Condivido in pieno le considerazioni dell'altro lettore, credo che il problema della scarsa frequentazione della strada di parco Doria sia per lo più causato dalla difficoltà a cambiare abitudini dei miei concittadini.
Credo che sia  fondamentalmente un problema di percezione:
- chi arriva da corso Tardy & Benech è invogliato sicuramente a proseguire la corsa diritto, lanciandosi attraverso quel francobollo di rotonda che non obbliga neanche ad un minimo cambio di direzione della macchina;
- chi arriva da via Vittime di Brescia trova nella svolta secca a destra un'alternativa (almeno percepita) più breve e rapida della nuova bretella e che inoltre non costringe allo stress di dover attraversare da lato a lato la sempre ridicola rotondina esponendo il fianco alle macchine provenienti da via Stalingrado
Le possibili soluzioni?
Se fosse possibile una rotonda di ben più ampie dimensioni, altrimenti rendere l'ultimo tratto di via Stalingrado un vero e proprio imbuto, con dossi e quant'altro per disincentivare il passaggio a chi non è residente. Tra l'altro quest'ultima trasformazione era (lo è ancora?) nei programmi del Comune, almeno così era stata pubblicizzata sui quotidiani ormai più di un anno fa.
Certo è che la situazione attuale è piuttosto fastidiosa per tutti.

Continuate così! E non dimenticatevi di parlare anche delle piste ciclabili.. quella delle Officine è ridicola quasi quanto quella di Celle Ligure a ridosso della Olmo. Quanto tempo ci vorrà per avere una rete ciclabile che consenta di attraversare la città senza rischiare la vita?

Domenico Mammola

mpm

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