Attualità - 24 maggio 2012, 10:16

La replica di Uniti per la Salute all'arrampicata sugli specchi di Di Tullio (Pd) e Rossello (Cgil)

La Regione Liguria a proposito delle prescrizioni condizionanti per il gruppo a turbogas (2007) ha ammesso ufficialmente che "in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine"

La replica di Uniti per la Salute all'arrampicata sugli specchi di Di Tullio (Pd) e Rossello (Cgil)

Il Sig. Di Tullio ha affermato: “La metanizzazione è una strada non percorribile e infatti i sindaci di Quiliano e Vado non l'hanno mai chiesta”. In realtà Di Tullio omette di dire che lo stesso sindaco di Savona che appartiene al suo stesso partito e di cui, se non sbagliamo, è stato anche assessore) si è più volte pubblicamente espresso per la metanizzazione.

Inoltre precisiamo che i sindaci di Quiliano e Vado, Isetta e Giacobbe (quest'ultimo riteniamo ancora appartenente al suo partito) hanno chiesto precisamente la riconversione a metano dei gruppi 3 e 4 con nota ufficiale e congiunta, lasciando in subordine il rimpiazzo con impianti di nuova concezione ma sempre"a parità di energia prodotta"

Ribadiamo a proposito di leggi più o meno "permissive" che intanto le leggi vigenti vanno semplicemente rispettate "senza se e senza ma" e segnaliamo che la Regione Liguria a proposito delle prescrizioni condizionanti per il gruppo a turbogas ha ammesso ufficialmente che "in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine". Ancora, come è stato possibile avviare gli impianti a turbogas (in servizio dal 2007) se nel verbale del 2011 le prescrizioni condizionanti non risultano ancora completamente ottemperate?

Le leggi vigenti vanno semplicemente rispettate "senza se e senza ma": gli impianti attuali a carbone sono sprovvisti di autorizzazione ambientale (AIA) da almeno 5 anni la stessa centrale a proposito dei sistemi di trattamento fumi ha dichiarato che “non permettono ulteriori improvement tecnologici”; il presidente della Regione Burlando oltre a parlare di "inquinamento colossale" ha dichiarato: “due vecchi gruppi da 330 Mw che sono stati realizzati nel 1971 e che ormai hanno raggiunto la fine della loro vita produttiva... Hanno già 40 anni: non si può pensare di tirare loro il collo ulteriormente”, e gli stessi Isetta e Giacobbe avevano chiaramente dichiarato: “Mancano quindi i presupposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto riguarda gli esistenti gruppi 3 e 4 … Nel ribadire quindi l’opposizione di queste Amministrazioni al rilascio di una nuova autorizzazione per nuovi impianti, si chiede che quella relativa all’esistente sia subordinata alla cessazione della attività dei gruppi 3 e 4"

I sindaci Isetta e Giacobbe, non noi, parlano di cessazione della attività dei gruppi 3 e 4 come condizione preliminare al rilascio dell'AIA. Non ci risulta siano stati smentiti da alcuno.

Oggi invece ci viene proposto come "miglioramento" un altro grande gruppo a carbone e il mantenimento dei due vecchi gruppi così come sopra descritti per almeno altri nove anni (non ci risultano smentite al nostro comunicato dell'8 marzo 2011 a proposito di AIA "transitoria" http://unitiperlasalute.blogspot.it/2012/03/comunicatolaia-con-le-gambe-corte.html)...

Sempre riguardo alla legalità, ci permettiamo ricordare al sig Rossello, che noi crediamo nello stato di diritto e in uno stato di diritto i Tribunali sono direttamente funzionali alla verifica del rispetto delle leggi. Come più volte ripetuto non è nostro obiettivo la chiusura di impianti (al contrario da sempre rimarchiamo l'indispensabile difesa dell'occupazione anche con il ricorso al metano come male minore). Nostro obiettivo è lo scrupoloso rispetto delle leggi. Chiediamo al sig Rossello di chiarire il suo pensiero: se infatti paventa che il ricorso al tribunale possa portare alla "chiusura della centrale" evidentemente non pare così sicuro che le leggi siano rispettate.

Com. Uniti per la salute Onlus

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