Attualità - 17 maggio 2012, 22:22

La crisi FAC, raccontata da dentro, senza fette di salame sugli occhi

Permettetemi una parola. Sono un lavoratore FAC (ancora non so se faro’ parte dei 90 che resteranno o dei 58 lasciati a casa) e come tutti i miei colleghi, penso che il piano presentato sia una enorme cavolata per non dire di peggio.Vorrei quindi usare questo spazio per rispondere al dottor Gabriel

La crisi FAC, raccontata da dentro, senza fette di salame sugli occhi



Il dottor Gabriel, liquidatore nominato dalla Canepa,pensa che seguendo la linea tipo professor Monti,si risolvano tutti i problemi. Caro dottor Gabriel, guardi che la penosa e triste situazione odierna della FAC è frutto SOLO ed SOLTANTO dell’incapacita’ della sua datrice di lavoro!

Oggi noi ci troviamo con una mano davanti e una di dietro solo grazie all’arroganza,alla presunzione e al non voler guardare in faccia la realta’ della signora Canepa. Grazie alla sua scelleratezza nell’affrontare il mercato vendendo ampiamente sottocosto il prodotto (forse pensava di essere all’Ipercoop) ha creato debiti mese per mese.Il piano industriale presentato non è altro che la riproposizione di un vecchio discorso gia’ fatto dalla direzione FAC: tagliamo i lavoratori che costano troppo.

E in piu’ lei dottor Gabriel pensa che con poco piu’ della meta’ dei dipendenti FAC si riescano a produrre 3 milioni di pezzi all’anno per far si che la newco possa stare a galla.Peccato che quei numeri riuscivamo a malapena a farli col personale al completo.Ancora una cosa dottor Gabriel: come mai ogni volta che i sindacati le domandano chiarimenti su Calu (la fabbrica del fratello della Canepa) lei glissa abilmente?Qualcuno piu’ importante e famoso di me diceva.” A pensare male si fa peccato,ma spesso ci si prende” e quindi le espongo il mio personalissimo parere sulla questione FAC.

Io creo una newco,con 90 dipendenti, elimino 58 lavoratori, piu’ o meno le maestranze che compongono i reparti foggiatura tazze e piatti. Poi prendo come fornitore esterno Calu e mi faccio fare le tazze in Tunisia (cosa che gia’ stava succedendo in parte negli ultimi mesi) le spedisco in Italia e …..et voila’ il gioco è fatto.

Ma non mi fermo qua, perché nei 3 anni che un possibile nuovo acquirente,magari un prestanome dietro cui si puo’ nascondere la vecchia proprieta’, (e in Italia esistono prestanomi per tutto), subentri, io mi faccio fare anche un reparto verniciatura in Tunisia cosi’ posso eliminare altre 20 persone ad Albisola. Poi sara’ la volta della decorazione e poi dell’imballaggio e spedizione ed ecco trasformato in realta’ il vecchio sogno della Canepa: avere in Albisola solo il commerciale per continuare ad avere il prestigio della ceramica albisolese. E delle vecchie 148 maestranze non rimane che il ricordo.

Magari le mie sono solo stupidate o parole dettate dallo sconforto della situazione in cui siamo io ed i miei colleghi,ma forse un pensiero sul mio scritto sarebbe da fare. Comunque dottor Gabriel se vuole rispondermi basta che scenda e che venga a parlarci.Le porgo i miei saluti dottor Gabriel


                                                                               Andrea Giacchino cassaintegrato FAC da 5 mesi

Lettera Firmata

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