“La Repubblica protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù”. L’articolo 31 della Costituzione recita queste parole e l’UDI, nell’ambito della campagna “Adotta un articolo della Costituzione” indetta dall’ANPI, ha scelto questo articolo perché vuol porre in primo piano la difficoltà anche psicologica della donna nei confronti della maternità.
Dopo la fatica del parto e l’euforia di poter stringere a sé il proprio bimbo, la neomamma si sente piombare addosso tutte le responsabilità connesse al nuovo compito e questo la può lasciare disorientata. Naturalmente ci sono fattori scatenanti di ordine fisico, ma un aspetto non trascurabile è dato dall’ansia e dal fatto di non sentirsi adeguata. Proprio il ‘poi’ spaventa, cioè il fatto di essere responsabile di quel piccolo essere quando i medici e le ostetriche hanno portato a termine il loro impegno e la giovane donna resta sola.
Nascono mille paure, le ansie più assurde; si può arrivare a non voler restare sola col piccolo per evitare il rapporto diretto e, nei casi limite, ad odiare quel piccolo essere come in tristi episodi non isolati che finiscono nella cronaca nera.
Della possibilità di combattere questo tipo di depressione e delle esperienze già messe in atto si parlerà nell’incontro, che sarà animato dall’intervento di ragazze che esprimeranno le loro paure ed ansie su quello che sarà il loro destino di donne adulte.