Radici sia a livello nazionale, con le vicende della Lega Nord che hanno sicuramente pesato, sia a livello politico: il centro destra, la minoranza in Consiglio, per questi cinque anni è praticamente scomparsa, difficile, poi, ricucire lo “strappo” con i cittadini dopo anni di silenzio. C’è, tra gli sconfitti, chi punterà anche il dito sull’astensionismo, sul fatto che cinque anni fa avevano votato 8609 cittadini, ovvero il 76,17%, mentre in questa tornata i votanti sono stati 7927, ovvero il 71,36%.
Ma più che una scusante dovrebbe essere un ulteriore elemento di riflessione: chi voleva votare Briano è andato a votare, chi non lo voleva non c’è andato, ma anche perchè non ha visto nel centro-destra una valida alternativa. Il dato inconfutabile è se cinque anni fa le elezioni avevano consegnato al sindaco Fulvio Briano una città divisa, con un vittoria ottenuta con uno scarto di 38 voti, ora il divario di 1443 voti non lascia dubbi. La città e i cairesi si sono consegnati, con fiducia, nelle mani del centro-sinistra e di Briano. Risultato eclatante, ma anche enorme responsabilità. Quella di Briano è stata una vittoria personale e di coalizione. Personale non solo come numeri, segno di consenso verso di lui, ma anche per quanto fatto nel precedente mandato e per le scelte, anche coraggiose, compiute nel formare la sua squadra, come, ad esempio, nel caso di Amatore Morando (il più votato della lista, con 426 preferenze), di Manlio Venturino (che comunque arrivava da un’ esperienza politica opposta, con 170 preferenze) e di Giovanni Moreno, che sarà il più giovane Consigliere).
E’ stata, però, anche una vittoria di squadra, e non a caso tutti i partiti della coalizione saranno rappresentati in Consiglio: per la maggioranza, oltre, ovviamente, al sindaco Fulvio Briano, Amatore Morando (indipendente); Stefano Valsetti (Pd); Fulvia Berretta (Pd); Alberto Poggio (Federazione della Sinistra); Graziano Bonifacino (Idv), Fabrizio Ghione (Udc); Dario Cagnone (SEL), Matteo Pennino (Pd); Manlio Venturino (indipendente); Giorgia Ferrari (indipendente), Giovanni Moreno (indipendente). Cinque, invece, i consiglieri di minoranza, oltre Felice Rota, Giovanni Ligorio (indipendente); Attilio Bagini (Pdl); Giorgio Garra (Pdl), e Maurizio Briano (indipendente).
Per quanto riguarda il centro-destra, il discorso può essere opposto: non c’è stata fiducia nell’alternativa di Rota a livello personale, e gli ottimi risultati di qualcuno (Ligorio 577), Biagini (322), Garra (314) non anno compensato una prestazione deludente di una squadra basata, che se ne dica o meno, ufficiali o solo simpatizzati, sulla Lega Nord. Infine, anche se lontano anni luce, il risultato comunque positivo del PcL che guadagna voti rispetto a 5 anni fa, con la consapevolezza che per esso le elezioni cairesi erano soprattutto un’occasione di visibilità.