Politica - 26 aprile 2012, 16:47

Regione Liguria, filiera corta agroalimentare e cucina a km zero anche nelle mense scolastiche e in ospedale

Soddisfazione dell’assessore Barbagallo, dopo il voto favorevole del Consiglio alla proposta della giunta Burlando

Regione Liguria, filiera corta agroalimentare e cucina a km zero anche nelle mense scolastiche e in ospedale

Disco verde della Regione Liguria alla “filiera corta” dei prodotti agroalimentari.

Soddisfazione, dopo il voto favorevole dell’Assemblea Regionale,nel pomeriggio, è stata espressa dall’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo.

La legge favorirà la vendita e il consumo di prodotti agricoli e agroalimentari coltivati nel rispetto dell’ambiente, legati alle tradizioni locali. E da consumare dove si producono, nei mercati agricoli, al ristorante e nella ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche e ospedaliere.

“La filiera corta, semplificando il più possibile il rapporto commerciale diretto fra aziende agricole e consumatore finale, ridurrà i passaggi della catena distributiva , rafforzando i margini di competitività delle produzioni agricole e, nel contempo, favorendo le condizioni per arrivare a un prezzo finale più equo, sia per i produttori sia per i consumatori”, puntualizza Barbagallo.

Per avvicinare gli agricoltori e queste realtà e privilegiare il consumo di ortaggi freschi, frutta di stagione, vini, miele, formaggi, olio extravergine di oliva, paste, insaccati e tante altre specialità liguri, la Regione Liguria darà ai comuni la facoltà di associarsi e di aprire mercati agricoli di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli.

La nuova legge oltre a favorire il turismo italiano e straniero legato all’eno-gastronomia, in notevole crescita anche in Liguria , punta a sviluppare, a sostenere e a promuovere l’approvvigionamento di prodotti freschi e di qualità del territorio da parte della ristorazione collettiva di scuole, ospedali, strutture assistenziali coinvolgendo anche gli operatori commerciali, ristoranti e trattorie che potranno cogliere le opportunità offerte da una cucina a chilometri-zero.

“Con il risultato di poter offrire agli studenti, ai pazienti, ai cittadini e ai turisti i piatti tipici della tradizione alimentare ligure, spesso dimenticati, preparati con prodotti di qualità di cui si conosce la provenienza, le qualità specifiche, il metodo di coltivazione, i valori nutrizionali”, spiegano in Regione Liguria.

Prevista anche la certificazione dei ristoranti che offrono un “menu tipico regionale”, insieme con le Camere di Commercio liguri.

La nuova legge dà ai comuni la facoltà di associarsi e di aprire mercati agricoli di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli e comprende anche l’istituzione di una oleoteca regionale per far conoscere e valorizzare l’olio d’oliva extravergine della Liguria, in particolare i Dop e quelli ottenuti con metodi di agricoltura biologica e integrata, e altri prodotti frutto della lavorazione delle olive.Con questo provvedimento, la Regione Liguria completa il quadro legislativo sui prodotti tipici e di qualità affiancando la filiera corta alla legge sugli itinerari enogastronomici e a quella a sostegno delle produzioni biologiche.

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