Disordini al Ferraris durante la partita Genoa-Siena, il Coisp: “Stop a questa follia che mette a rischio l’incolumità dei Poliziotti, le Società provvedano
con servizi d’ordine privati e ben pagati”
“E’ impossibile continuare ad assistere inermi a queste follie settimanali che delle banali partite di calcio sono diventate a causa dei sistematici incidenti che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica e la vita dei Poliziotti impegnati negli stadi. E’ ora di dire basta ai servizi d’ordine che somigliano più a delle missioni in territori di guerra, cui i colleghi sono costretti mettendo la propria incolumità a repentaglio per pochi spiccioli al mese, e finendo puntualmente nell’esasperante situazione di dover effettuare attività che sono veri e propri ‘interventi chirurgici’ perché i delinquenti sono mischiati tra la gente comune ed inerme. E’ ora che chi ha interesse a mantenere florido quel business che il calcio è diventato, si assuma le proprie responsabilità ed i propri oneri, e dunque che siano le Società a farsi carico della vigilanza, con servizi d’ordine privati, che a quel punto saranno sì adeguatamente retribuiti”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato
Indipendente di Polizia, a seguito dei nuovi incidenti registrati su un campo di calcio nel fine settimana, e cioè in occasione della partita di ieri tra Genoa e Siena, che al 54' è stata sospesa anche per lancio di fumogeni e petardi. La situazione venutasi a creare allo stadio Ferraris di Marassi è stata talmente grave da imporre lo stop del match e l’abbandono del campo in tutta fretta da parte dei giocatori, cui peraltro sono state, nientemeno, fatte togliere le maglie, cedendo alle violente richieste di alcuni tifosi.
“La nostra non è affatto una provocazione - aggiunge Maccari -, ma una proposta seria e ferma. La maggior parte delle altre manifestazioni ludiche si svolge senza che ci siano Operatori in divisa che rischiano la vita. La vita e la salute sono troppo importanti per metterle a repentaglio quando ventidue persone corrono in campo tirando calci ad un pallone. Ma il mondo del calcio è diventato qualcosa di talmente lontano dal semplice sport, e gli appuntamenti negli stadi rappresentano oltre tutto un terreno altamente fertile per le azioni di facinorosi e delinquenti patentati, che non si può più considerare il tutto come un semplice momento dell’espletamento della vita pubblica su cui le Forze dell’Ordine debbano ‘ordinariamente’ vigilare. Le contromisure necessarie per recarsi nei campi di battaglia degli stadi sono oramai talmente impegnative che non si può lasciarle ai pochi mezzi delle Forze di Polizia, alle quali non è più neppure giusto chiedere tanto.
Ma - conclude Maccari - se i Club ci tengono tanto, e così è considerati i guadagni che introitano, non avranno certamente problemi a garantire con le loro risorse ai cittadini di potersi recare con serenità a vedere le partite delle rispettive squadre”.