- 18 aprile 2012, 12:20

La proposta di Legge di Rixi sui porti liguri

Autorità portuale regionale, più autonomia ai porti e più soldi con l'extragettito... ma sono soldi pubblici e i progetti no

La proposta di Legge di Rixi sui porti liguri

I soldi ricavati dall'Iva dovrebbero servire, tra le altre tasse, per creare un welfare state in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini.

Accade invece che si chieda di utilizzarli per investire su grandi opere, sostenendo che si tratti di opere di interesse pubblico anche quando non lo sono.

E' il caso, ad esempio, della Piattaforma Container di Vado Ligure, richiesta dalla Maersk, che Autorità Portuale Savona, con l'aiuto dei Sindacati Confederali, vorrebbe realizzare attraverso un colossale investimento di soldi pubblici ottenuti tramite l'extragettito.

Un'intenzione che dura da oltre dieci anni, e che ha trovato la strenua opposizione della cittadinanza, già espressasi più volte in maniera nettamente contraria al progetto, sia per ragioni ambientali che per ragioni economiche, tra le quali (oltre il costo spropositato, circa 300 milioni di euro) proprio la garanzia che non sia sufficiente la percentuale di tassazione sulle merci transitanti per pagare un progetto considerato inutile e a vantaggio solo dell'azienda privata.

E malgrado questa situazione di grande crisi (che tra l'altro vede una grande crisi del traffico dei container), e la magistratura che indaga sui presunti "intrallazzi" di Belsito nel porto di Savona, Edoardo Rixi, il candidato sindaco proprio della Lega Nord, chiede con una proposta di legge una maggiore autonomia regionale per la gestione degli investimenti, l'istituzione di una Autorità Portuale Regionale e l'aumento della percentuale di Iva trattenibile e gestibile in loco per dare il via a "progetti" per rendere più concorrenziali e flessibili i porti liguri nel mercato europeo.

Che a legge bene, tradotto in contesto savonese, sembra un regalo alla Maersk per pagare al colosso danese una piattaforma (a spese dello stato) e nello stesso tempo quietare la cittadinanza "garantendo" ai cittadini la solvibilità dell'investimento per la piattaforma di Vado.

Sia chiaro: nessuno nega che per rilanciare il paese serva un intervento dello Stato (e non dei privati) per garantire occupazione. Il problema nasce quando i progetti, l'occupazione, non la garantiscono proprio, come neppure un ritorno economico per la cittadinanza, che non vedrebbe (nel caso di Vado) nessuna lavorazione delle eventuali merci giunte sull'eventuale piattaforma, e quindi nessun impianto produttivo (e quindi niete ricchezza) per la provincia.

Rixi però non si pone il problema, e punta il dito contro la poca concorrenzialità dei porti liguri, facendo leva sul contesto genovese, per cui lancia la sua proposta, facendola passare come iniziativa popolare.

Di sicuro, non della popolazione vadese...

 

ml

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