«Ci sono voluti 12 anni di discussioni, tira e molla infiniti, solo per decidere che l'ospedale del Ponente non si farà nelle aree ex Mira Lanza. Infatti, nell'ultima seduta dello scorso mercoledì, il consiglio regionale ha approvato la variante al Piano urbanistico comunale di Genova che certifica che l’ospedale del Ponente non si farà in quell'area.
Da alcuni mesi molti esponenti del centrosinistra genovese dichiarano che l’Ospedale del Ponente è una prioritaà. Ma più che gli slogan e cartelloni pre-elettorali contano i fatti, le decisioni portate avanti negli anni per realizzare questo progetto. E qui caca l’asino.
La pratica che il consiglio regionale ha approvato mercoledì è molto chiara nel tracciare le tappe di questa telenovela che suona tanto di beffa. Nel 2000, sotto la giunta Pericu, il Comune aveva previsto che l’ospedale di Vallata, da 300/400 posti letto, dovesse sorgere nell’area ex Mira Lanza.
Nel 2002 la Regione della giunta Biasotti ha recepito l’indicazione e nel 2003 il consiglio comunale ha approvato questa localizzazione. Poi il colpo di scena: nel 2007 la Regione, sotto la giunta Burlando, cambia idea e al progetto di ospedale di Vallata sostituisce l’ospedale del Ponente.
Dal 2008 comincia il braccio di ferro Vincenzi contro Burlando con proposte e controproposte, dispetti e provocazioni.
Solo, in questi ultimi mesi, al termine del mandato della sindaco Vincenzi si è riusciti a convergere sulla collocazione dell’ospedale del Ponente a Villa Bombrini e potrà cominciare finalmente la progettazione preliminare. Sono 12 gli anni persi, 12 anni di chiacchiere e liti all’interno della stessa coalizione che governa la città da decenni.
Gli attori in commedia sono sempre gli stessi, anche se a volte cambiano parte: chi prima faceva il sindaco di Genova o l’assessore in Comune ora siede nei banchi della Regione, in Provincia o viceversa. E la cosa più grave è che si ha la sensazione che il presidente della Regione e il sindaco di Genova – la città più popolosa della Liguria – per 5 anni abbiano vissuto da separati in casa, pur essendo i maggiori esponenti dello stesso partito. Chi ne ha fatto le spese? La città e i suoi cittadini. Anziché mettere in campo collaborazioni e sinergie si è perso un sacco di tempo in liti e dispetti neppure celati. Ed ecco uno dei frutti: sull’ospedale del Ponente si sono persi12 anni solo per decidere il luogo dove non si farà, prendendo in giro proprio i quartieri che tradizionalmente danno fiducia al centrosinistra».