Con la nuova legge regionale sul trasporto pubblico, oltre al diritto alla mobilità dei cittadini si colpiscono i diritti dei lavoratori.
Ciò che è avvenuto in questi mesi nella sanità ligure, con i tagli di servizio e le privatizzazioni, rischia purtroppo di fare scuola. Un terzo dell'attuale servizio di trasporto pubblico sarà subappaltato per legge e una parte consistente sarà tagliato con la storia delle razionalizzazioni e del risparmio.
In questi anni si era cercato di contenere e regolamentare il subappalto nei trasporti attivandolo esclusivamente con accordi sindacali e solo per situazioni eccezionali. Con questa legge invece il subappalto diventa la regola. Avremo così lavoratori di serie B, con salari da fame e senza diritti, che guideranno autobus peggiori di quelli in circolazione oggi.
Inoltre, con questa legge non si risolve il problema del finanziamento al trasporto metropolitano. Mancano risorse economiche per Amt e per le altre aziende e questa legge non le individua se non attraverso il risparmio sui salari dei lavoratori in subappalto e il taglio del servizio sui territori periferici. Il problema delle risorse va affrontato diversamente, spostandole eventualmente da altri settori o intervenendo sulla leva fiscale.
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