Attualità - 20 marzo 2012, 16:09

Nazioni Unite: benvenuti nel 2012, anno internazionale dell'energia pulita...

Fare a meno del carbone? Si può, si deve. E fa bene all'occupazione: ogni euro spostato dalle energie "tradizionali" a quelle rinnovabili comporta un aumento di tre volte i posti di lavoro. Mentre a Vado...

Nazioni Unite: benvenuti nel 2012, anno internazionale dell'energia pulita...

Con la risoluzione 65/151 l'Assemblea ge­nerale delle Nazioni Unite le ha addirittura dedica­to un anno: benvenuti signori, nel 2012, Anno internazionale dell'energia pulita per tutti. Peccato che su questo tema ci sia ancora chi fa orecchie da mercante: messa in soffitta - almeno per ora - la lobby del­l'atomo, si fa risentire senza ti­midezze quella del carbone. Il combustibile a più alta emis­sione di carbonio è vivo e vege­to nel nostro Paese con 13 cen­trali e quasi 40 milioni di CO2 l'anno, più altri sei siti che ri­schiano di aggiungersi.

Il più grosso inquinatore nazionale è l'impianto di Brindisi e il gran­de padrone delle timiniere ita­liane si chiama Enel, con otto centrali all'attivo e altre tre in costruzione. Come quella di Porto Tolle, in attesa dì essere riconvertita al coke: proprio qui si sta combattendo una battaglia legale di cui abbiamo più volte parlato. Ma gli ambientalisti sono mobilitati an­che su altri impianti in proget­to (Vado Ligure in Liguria, Sa­line Joniche e Rossano in Cala­bria, Fiume Santo e Sulcis in Sardegna): il carbone, come si vede, è sempre in agguato.

«L'Italia può e deve assolu­tamente fare a meno del carbo­ne», spiega Mariagrazia Mi-dulia, responsabile Policy Cli­ma ed Energia del WWF Italia, «bisogna innanzitutto porre un argine ai combustibili fossili più inquinanti, quindi carbone e olio combustibile, e poi nel lungo periodo diminuire pro­gressivamente le centrali a gas. Deve essere definito un piano di transizione di un intero set­tore perseguito a tutti i livelli: dalla singola azienda, dai lavo­ratori e dalle organizzazioni sindacali e infine dallo Stato».

L'alternativa al combustibile fossile, inquinante e costoso, è consumare meno energia, far­lo in modo più efficiente e at­traverso fonti rinnovabili.
Secondo il World Energy Outlook 2011 entro il 2035 la metà della nuova capacità energetica globale proverrà proprio dalle fonti pulite. Ma per il WWF si può arrivare al 100% di energie rinnovabili entro il 2050. E l'ultimo report del WWF britannico anticipa questo obiettivo addirittura al 2030. Che il carbone sia il pas­sato e le rinnovabili il futuro, lo dice anche il nuovo rapporto europeo Green jobs far the future: ogni euro del budget eu­ropeo spostato dai settori tra­dizionali a quelli verdi compor­ta un aumento di tre volte dei nuovi posti di lavoro.

Non si ferma la corsa dell'anidride carbonica

E in via di preparazione l'atteso nuovo rapporto dell'IPCC (il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), il quinto, che dovrebbe essere reso noto nel 2013. Nel frattempo l'Osservatorio di Mauna Loa sito nelle Hawaii, che registra dagli anni 50 del secolo scorso il livello di concentrazione dell'anidride carbonica nella composizione chimica dell'atmosfera, ha registrato il dato del dicembre 2011: 391,80 ppm (partì per milione di volume); da quando si è iniziato a registrarlo, questo dato è sempre in crescita. Nel dicembre 2010 era di 389.68 ppm. Nel 1750, all'inizio della Rivoluzione industriale, era di 278 ppm.
Il Global Carbon Project, il più autorevole programma mondiale di ricerche sul ciclo del carbonio, ha reso noto il budget del ciclo del carbonio sulla Terra per il 2010. Le emissioni di anidride carbonica causate dell'uso dei combustìbili fossili si sono incrementate, nel 2010, del 5,9%, per un totale di 33,4 miliardi di tonnellate. Questo livello di emissioni-è il più alto della storia umana ed è del 49% più alto rispetto a quello del 1990, l'anno preso come. riferimento nel Protocollo di Kyoto. Le emissioni dovute alla combustione del carbone sono responsabili del 52% dèlie emissioni totali.

Panda

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