Attualità - 22 febbraio 2012, 09:21

Cairo: una "spolverata" per cercare di capire cosa si respira in Valbormida e non solo

Le polveri sull'essere umano, tra l'altro: "A breve termine: dispnea, infezioni respiratorie, patologie cardiovascolari e respiratorie, infarti, ictus, emorragie cerebrali. A lungo termine: aumento di malattie croniche come l'asma e malattie cardiovascolari, allergie, problemi di crescita del feto, tumore polmonare, effetti mutageni del DNA e cancerogeni."

Cairo: una "spolverata" per cercare di capire cosa si respira in Valbormida e non solo

Anche quest’ anno Legambiente ha pubblicato il rapporto “Mal’aria di città 2012” dove è stata stilata la classifica delle città italiane dove nel 2011 si sono verificati più di 35 superi consentiti per legge rispetto al limite medio giornaliero di protezione della salute umana (50 μg\m3) di PM10.

Inserendo i dati della centralina di misurazione posta in loc. Farina, Cairo Montenotte, con ben 59 superi, si inserirebbe in 40° posizione, a pari merito con una città come Firenze.

Cosa sono le polveri sottili: materiale particolato costituito da una miscela di particelle solide e liquide, che possono rimanere sospese anche per lunghi periodi, creando anche pericolose nebbie. In seguito possono andare ad inquinare terreni e falde acquifere.

Sono costituite da una miscela di elementi, tra i quali carbonio, piombo, nichel, nitrati, solfati, composti organici, ecc.

Viene identificato con PM10 il particolato formato da particelle uguali od inferiori a 10 μg (microgrammi), in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso, faringe, laringe).

Frazioni più fini possono invece penetrare nel tratto tracheobronchiale, sino a raggiungere il sistema circolatorio.

Fonti emissive:

sorgenti naturali (incendi, erosione di rocce, eruzioni vulcaniche) e sorgenti antropiche (emissioni da combustione di combustibili fossili e legno, del riscaldamento domestico, di impianti industriali, di inceneritori e di centrali termoelettriche).

Effetti sull’essere umano:

A breve termine: dispnea, infezioni respiratorie, variazione della funzione respiratoria, aggravamento di patologie cardiovascolari e respiratorie, mortalità respiratoria e cardiovascolare (infarti, ictus, emorragie cerebrali).

A lungo termine: aumento di malattie croniche (asma, pneumopatie), e malattie cardiovascolari, variazioni permenenti della funzione respiratoria, allergie, problemi di crescita del feto, tumore polmonare, mortalità respiratoria e cardiovascolare, effetti mutageni del DNA e cancerogeni.

Anziani e bambini sono maggiormente esposti a rischi di subire tali effetti (in letteratura medica viene indicato che l’esposizione a PM10 è in grado di provocare un aggravamento della malattia asmatica nei bambini). Numerosi studi scientifici nazionali ed internazionali (anche istituzionali) dimostrano la correlazione tra aumenti di ricoveri ospedalieri e di mortalità e aumenti del livello di PM10 nell’aria.

Una media dei risultati di questi studi indica che ogni incremento di 10 μg/m3 di PM10 causa circa 1% in più di ricoveri ospedalieri per patologie correlate.

Uno studio su 13 grandi città italiane pubblicato nel 2006 dall’OMS e dall’Agenzia per la Protezione Ambiente e Territorio (APAT, ora ISPRA) stima che 8.220 morti/anno sono attribuibili a livelli superiori a 20 μg/m3 di PM10.

Costi:

un recente studio dell’Istituto francese per la sorveglianza della salute pubblica ha stabilito che se le 25 città europee coinvolte in tale studio riducessero la concentrazione di polveri alle soglie di sicurezza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si risparmierebbero in queste città 19.000 morti e 31,5 miliardi di euro per spese sanitarie.

Un rapporto della Comunità Europea del 1999 dichiarava che 1 euro speso per abbattere l’inquinamento equivale a 10 euro risparmiati per costi sanitari eprevidenza.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2005 dichiarava che l’Italia, riducendo l’inquinamento atmosferico, avrebbe potuto risparmiare oltre 28 miliardi di euro all’anno.

Le linee guida per la Qualità dell’Aria dell’OMS del 2005 stabiliscono quanto segue: - media annuale di concentrazione di PM10: 20 μg/m3. Viene specificato che comunque non esiste un valore sotto il quale si nota un annullamento totale dei rischi per la salute umana, in particolare per i soggetti sensibili. - concentrazione giornaliera di PM10: 50 μg/m3. Viene sottolineato il fatto che comunque si assiste ad un aumento dello 0,5% di mortalità giornaliera per ogni rialzo di 10 μg/m3 di PM10. Inoltre in questo documento viene indicato che in certe zone la combustione di legna e altri biocarburanti può costituire una fonte importante di inquinamento atmosferico da particolato, principalmente quello fine (PM 2,5).

Normativa:

il Dlgs 155/2010 è lo strumento legislativo di riferimento. In esso viene stabilito che le Regioni, se i livelli di inquinanti superano i valori limite, debbono adottare un piano che preveda le misure necessarie ad agire sulle principali sorgenti emissive ed a raggiungere i valori limite nel più breve tempo possibile, in coerenza con le prescrizioni per la riduzione dei gas serra.

I piani d’azione possono prevedere interventi finalizzati a limitare o a sospendere le attività che contribuiscono all’insorgenza del rischio di superamento dei valori limite. Questi piani possono anche individuare criteri per limitare la circolazione veicolare, prescrizioni e criteri di localizzazione per impianti di trattamento dei rifiuti, per impianti soggetti ad AIA e tutti i grandi impianti con combustione, tra cui quelli destinati alla produzione di energia.

Inoltre possono essere adottate misure specifiche per tutelare la popolazione infantile e altri gruppi sensibili della popolazione.I valori limite del PM10 enunciati in allegato al Dlgs: - media giornaliera: 50 μg/m3, da non superare più di 35 volte/anno - media annuale: 40 μg/m3.

La situazione a Cairo M.tte: dai valori rilevati dalla centralina posta in Loc. Farina (l’unica a Cairo utilizzata dalla Regione per la valutazione annuale della qualità dell’aria), visionabili da chiunque nel sito regionale “Ambiente in Liguria”, si riporta quanto segue:

Da 6 anni i superi quotidiani sono oltre quelli concessi per legge:

Anno 2006: 67,

2007: 48,

2008: 47,

2009: 46,

2010: 82,

2011: 59.

Le medie annuali:

Le medie annuali degli ultimi 3 anni indicano una preoccupante tendenza all’incremento della quantità totale di PM10 presenti in atmosfera (e di conseguenza respirate dagli esseri umani).

Anno 2009: 29 μg/m3, 2010: 34 μg/m3, 2011: 36 μg/m3.- per quanto riguarda il 2010, è stato suddiviso l’anno in 4 fasce orarie e sono state calcolate le seguenti medie di PM10 : ora 0-06: 37 μg/m3, 6-12: 38 μg/m3, 12-18: 30 μg/m3, 18-24: 38 μg/m3.

Da quanto sopra appare evidente che affermare che la principale causa di emissione di PM10 è il traffico veicolare non è corretto (dalle 12 alle 18 c’è sicuramente più traffico che dalle 0 alle 6, ma la quantità di polveri è minore).

A tal proposito si ricorda che nel documento “Valutazione Annuale della Qualità dell’Aria 2010” dell’ARPAL viene scritto: “Per la zona 5 – Bormida si ritiene che i valori registrati per il PM10 siano imputabili principalmente ad emissioni di tipo industriale”. Costruire nuove strade e svincoli pensando di risolvere il problema dell’inquinamento è errato, se non altro per il fatto che le correnti atmosferiche possono veicolare tali polveri per svariati chilometri.

Lo stato di salute in Valbormida: dalla pubblicazione dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) “Rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure, 3/2010”, basata anche su dati dell’ IST di Genova, si viene a conoscenza che per quanto riguarda la Valbormida, per i maschi vi è un alta mortalità generale, un’incidenza oltre l’attesa rispetto al tasso regionale di morti per tumore gastrico, malattie del sistema circolatorio, ischemie cardiache, infarto miocardio acuto. Per le femmine: diabete, malattie del sistema circolatorio.

Nello specifico: eccessi di mortalità per malattie del sistema circolatorio negli uomini a Cairo e Altare, per tumori gastrici a Cairo e Carcare, per tumori colorettali a Carcare e pleurici a Cengio.

Si sottolinea il fatto che l’unico Ospedale presente in zona è oggetto di azioni di ridimensionamento che ne ridurranno le potenzialità ricettive.

Conclusioni:

alla luce di quanto sopra esposto, i sottoscritti Comitati chiedono alle Autorità competenti quanto segue:

  • mettere rapidamente in atto tutte le azioni possibili per ridurre drasticamente il numero di superi giornalieri di PM10, rientrando quantomeno nei limiti di legge
  • pianificare tutte le azioni possibili per invertire la tendenza all’aumento della media annuale delle PM10
  • non autorizzare nuovi insediamenti industriali che potranno essere causa di aumento di inquinamento da polveri sottili, sia direttamente con la loro attività, sia indirettamente con il traffico indotto
  • favorire e ricercare insediamenti produttivi a basso impatto ambientale e con il maggior numeri di occupati
  • svolgere un’indagine riguardante anche la prevalenza e l’incidenza delle patologie correlate all’inquinamento- estendere a tutta la Regione l’analisi del Registro tumori (attualmente copre solo la provincia di Genova, ossia circa il 58% della popolazione ligure).

Associazione Are Valbormida- Cairo M.

Associazione Progetto Vita ed Ambiente – Cairo M.

Comitato Ambiente Salute Valbormida Legambiente - Circolo di Cairo e Valbormida

WWF - Sezione Liguria

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BIBLIOGRAFIA: - “Mal’aria di città 2012 – L’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane” Legambiente 2012 - “Inquinamento atmosferico e salute umana” Epidemiologia & Prevenzione 2009:33(6), supplemento 2 - “Air pollution and cardiovascular disease: a statement for healthcare professionals from export panel on population and science of the American Heart Association” Circulation 2004:109, AHA - “Impatto sanitario di PM10 e ozono in 13 città italiane” APAT e OMS 2007 - “Inquinamento atmosferico e salute: sorveglianza epidemiologica e interventi di prevenzione” Epidemiologia & Prevenzione 2009:33(6) supplemento 1 - “Lignes directrices OMS relatives à la qualità de l’air – Syntèse de l’evaluation des risques”    OMS 2005 - Dlgs 13/8/2010 n.155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” G.U. n.217/L - www.ambienteinliguria.it - “Valutazione annuale della qualità dell’aria – Anno di monitoraggio 2010” ARPAL 2011 - “Rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure” ARS Liguria 2010 - “Mortalità in Provincia di Savona 1999 – 2004” Registro Tumori – IST Genova 2008

Uniione Comitati Valbormida

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