Un atto innanzittutto crudele, perché condanna alla morte non solo i colombi, obiettivo della sua ordinanza, ma anche tutti i volatili che la compassione di moltissimi cittadini non potrà più soccorrere spargendo briciole sul davanzale: passeri, pettirossi, allodole, merli, tortore; in questi giorni i volontari dell’ENPA stanno soccorrendo decine di selvatici semiassiderati tra cui, l’altro ieri, una civetta proprio a Carcare.
Un atto inoltre inutile e dannoso. L’ENPA ricorda, che il problema della presenza dei colombi si risolve collaborando con gli animalisti che se ne occupano. Occorre infatti disciplinare al meglio la somministrazione di cibo da parte dei cittadini, individuando zone dove attirare e concentrare gli animali, in cui non arrechino disturbo; a Carcare i volontari aderenti all’ENPA avevano attrezzato alcune piazzuole nel greto del fiume che si sono rivelate efficaci. Vietarlo non serve a nulla e costringe i volatili ad invadere ogni zona cittadina alla ricerca di alimento, esportandovi gli inconvenienti.
Se ne sono accorti grandi comuni come Torino o Barcellona, che hanno vietato per anni di alimentare i colombi e, dopo aver accertato che continuavano comunque ad aumentare, hanno eliminato il divieto e disciplinato l’attività. Purtroppo quando si trovano di fronte ad animali critici che invadono le città, funzionari ed amministratori comunali incolpano gli animalisti di alimentarli, mentre le cause sono diverse e più complesse. Una alimentazione adeguata sul territorio diminuisce la concentrazione dei colombi nei centri e, paradossalmente, contribuisce alla diminuzione delle nascite: infatti colombi adulti forti, adeguatamente nutriti, impediscono la nidificazione degli altri, colombi giovani o malnutriti e deboli, nidificano e lasciano nidificare anche gli altri.
Proprio le scorse settimane il fiduciariato ENPA della Valbormida aveva presentato una petizione con centinaia di firme di carcaresi che chiedevano di affrontare il problema come proposto dall’ENPA e sembrava – ma evidentemente non era così – che il sindaco fosse favorevole ad accogliere la proposta.
L'ordinanza del sindaco: QUI