"A fronte di un riconoscimento economico forfettario per i soggetti vittime del naufragio, si pretende che le associazioni veicolino i consumatori verso questo indennizzo senza poter avere alcun ruolo. Si pretende altresì che le associazioni rinuncino a promuovere/sostenere qualunque forma di vertenza da parte dei consumatori verso Costa Crociere.
Tuttavia, data la delicatezza della vicenda, l’associazione continuerà a offrire assistenza alle vittime del naufragio e annuncia l’avvio di una azione collettiva.
“Codici ritiene che di fronte ad una simile situazione ci siano delle rigide procedure da seguire, cosa che non è avvenuta – commenta il Segretario Nazionale del Codici, Ivano Giacomelli - Riteniamo già grave che la Costa Crociere abbia conferito ad un capitano evidentemente non all’altezza della situazione la responsabilità per la vita di 4.000 persone, ma come è stato possibile che anche i due ufficiali di bordo, che avrebbero dovuto prendere in mano la situazione, siano rimasti inerti e addirittura siano andati via col capitano lasciando i passeggeri in balia di sé stessi?”
Ma sono numerosi i quesiti che meritano una risposta. Pertanto, Codici chiede con un esposto Procura della Repubblica presso il tribunale di Grosseto che vengano approfonditi tutti i fatti, valutando l’esistenza di un coinvolgimento di altre persone rispetto a quelle già indagate. Codici chiede, inoltre, alla Procura di indagare anche su eventuali responsabilità ai sensi dell’art. 439 c.p., essendo ipotizzabile, anche allo stato, un avvelenamento delle acque marine e di riflesso dei prodotti ittici consumati dall’uomo."