Giorni “caldi” per i due schieramenti che si andranno a sfidare nelle elezioni amministrative di questa primavera per il governo di Cairo.
Nel centro-destra due sono le incognite più importanti, legate una all’altra. La prima è la candidatura o meno, come capolista, dell’ex assessore provinciale Giorgio Garra. La sua pareva essere una scelta “obbligata” del PdL, che in Garra avrebbe trovato uomo capace di condensare su di sé non solo grandi consensi elettorali, ma anche la benedizione della Lega Nord. Lega la cui unità in questi giorni è stata abbastanza scartavetrata sia a livello nazionale, nella nota querelle, a quanto pare risolta, Bossi-Maroni, sia a livello locale, con la base che premerebbe per una lista autonoma: Garra avrebbe potuto rappresentare il collante ideale per risaldare l’intesa tra i due alleati. Condizionale d’obbligo visto che, come un fulmine a ciel sereno, nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni sulla rinuncia di Garra non solo a dare al disponibilità come candidato sindaco, ma anche a presentarsi in lista. Nessuna rottura o polemica (anche se lo sgarbo di essere stato appiedato dalla giunta provinciale per far posto a Giorgio Sambin non deve essere stato certo molto gradito), ma “semplici”, e anche condivisibili, necessità personali e famigliari, ovvero esigenze di lavoro e voglia anche di fare il nonno. Lo stesso Garra aveva poi confermato i dubbi, ammettendo, appunto, gli impegni personali, e la serietà nel premettere che se si fosse reso conto di non avere tempo e condizioni per correre come sindaco e, poi, eventualmente, fare il sindaco di Cairo, allora era giusto tirarsi indietro per tempo. Dubbi che, però, hanno fatto venire le palpitazioni a più di un dirigente del PdL cairese, mentre anche a livello provinciale non pare la cosa sia stata accolta molto positivamente. Oggi, secondo indiscrezioni, ci dovrebbe essere un confronto definitivo all’interno del Pdl nel quale Garra scioglierà o ribadirà le proprie riserve. Anche qui il condizionale è d’obbligo, e non solo perché si parla di indiscrezioni, ma per il continuo slittamento di una presa di posizione ufficiale che, secondo alcuni, non farebbe che confermare i grossi dubbi di Garra.
L’eventuale uscita di Garra potrebbe aprire la strada a quello che da tempo a Cairo si sussurra, ovvero la candidatura di Giovanni Ligorio per il centro destra. Visto che Ligorio è l’attuale vice sindaco nominato da Briano nella giunta di centro-sinistra al governo a Cairo, la cosa potrebbe sembrare come minimo un numero circense di illusionismo. Eppure le voci circolano sempre più insistenti, e qualche mezza ammissione arriva, sebbene in maniera indiretta, anche dal centro-destra. Tanto che il sindaco Fulvio Briano ha inviato un perentorio invito al suo vice di comparire di fronte a giunta e capigruppo per chiarire una volta per tutte la propria posizione. Quando ciò avverrà non è, però, chiaro. Comunque sia, Briano tuona: “L'attuale vice sindaco è libero nella sua vita privata di fare ciò che crede, ma quando si ricoprono ruoli amministrativi di vertice, azioni e parole hanno un peso ben preciso così come hanno peso valori come la coerenza verso gli elettori e il rispetto nei confronti delle persone con cui hai fatto amministrazione per cinque anni. Sapere che sta coltivando rapporti con un centro destra nell’ottica di una prossima sfida elettorale rende l'attuale sua posizione inaccettabile. Gli chiederemo pertanto in modo ufficiale di smentire le notizie di stampa; dopo di che non mi occuperò più di questi giochini pre-elettorali che francamente non mi interessano, ma che spiegherebbero la storia delle faziose polemiche alimentate negli ultimissimi mesi dallo stesso Ligorio”.
Ora, l’ipotesi del mega ribaltone di Ligorio, al di là di personali giudizi sulla coerenza politica, potrebbe anche essere affascinante. Va premesso che nella coerenza politica non deve essere inserito solo Ligorio, ma anche chi, eventualmente, gli farà da sponda.
In parole povere: la base della Lega Nord vorrebbe presentarsi con una lista autonoma, come spiegare loro che, invece, non solo si conferma l’alleanza con il PdL, ma che a guidarla sarà un uomo lontano anni luce dalle loro convinzioni politiche? Basterà la voglia di vincere contro Briano, e l’eventuale convinzione di poterlo fare con Ligorio, a convincerli? Certamente un politico esperto come l’onorevole Guido Bonino dovrà usare tutta la sua arguzia e strategia politica, innegabili, per portare a casa un simile risultato. Senza dimenticare l’altra parte, ovvero i comitati ambientalisti a cui Ligorio è molto vicino: benediranno un’alleanza con il centro-destra che su industria e temi ambientali non è certo sulla stessa sintonia? Ma forse la recente crociata, condivisibile o meno che sia, del consigliere regionale Maurizio Torterolo sul biodigestore non arriva a caso…. E comunque, non c’è il rischio che tale ribaltone possa, se non danneggiare, almeno scalfire la credibilità di Ligorio e di quanti supporterebbero tale operazione?
Ed allora sorge un altro sospetto: che quello di Ligorio non finisca per essere, alla fine, l’ennesimo specchietto per le allodole gettato con sapiente malizia dal centro-destra. L’imminente resa dei conti Ligorio-Briano potrebbe aiutare a capirlo. Briano che, per ora, non scopre tropo le carte.
Se il centro-destra nasconde, ma scalpita, il centro sinistra sembra, per ora, voler lasciare intendere di viaggiare in acque del tutto tranquille. Le poche indiscrezioni vedrebbero confermata l’attuale raggio di alleanze che, anzi, potrebbero ampliarsi, schierando in campo un centro-sinistra compatto sotto la guida dell’attuale sindaco. Ma l’impressione è che se per i partiti ci saranno conferme, per i candidati potrebbero esserci grosse novità. Accanto ad uno zoccolo duro, che verrebbe confermato, e non solo all’interno del Pd, sembra infatti che ci saranno nuovi ingressi, alcuni sicuramente eccellenti, e magari senza guardare solo a sinistra…
Insomma, si parla di grandi sorprese (e qualche bocciatura).