Il Sindaco di Albenga e Presidente del Distretto Socio Sanitario Albenganese interviene in merito alla sanità territoriale. Dichiara il Sindaco:
“Si dice che la politica strillata e la polemica non appassionino i cittadini, i quali invece preferiscono le risposte concrete e i fatti evidenti. Venti sindaci del comprensorio albenganese, uniti e compatti, rappresentati dalla sottoscritta nella doppia veste di Sindaco di Albenga e di Presidente del Distretto Socio Sanitario Albenganese, a seguito di numerosi incontri, hanno stilato e regolarmente consegnato all'Assessore Regionale alla Sanità Claudio Montaldo ed alle tre dirigenze ASL un documento, con il quale hanno chiaramente e pubblicamente espresso la propria posizione, chiedendo garanzie per il mantenimento dell'Ospedale Santa Maria di Misericordia e schierandosi per la sua non privatizzazione.
A partire dal 28 Novembre, l'Ospedale si è arricchito del reparto di protesi ortopedica, che si sta dimostrando un successo, sia per l'attività, sia per il rientro di nomi importanti del settore. La politica dell'allarmismo ha tentato di far credere ai cittadini che gli interventi, in quel reparto, sarebbero stati a pagamento, ma tali voci sono state clamorosamente smentite, in quanto si tratta di un reparto a gestione privata in convenzione con il pubblico e governato dal pubblico – nonché la riabilitazione presso la Clinica San Michele - le cui prestazioni sono interamente gratuite, proprio come se avvenissero in un reparto interamente pubblico.
Oggi si tenta di far dimenticare ai cittadini la totale distrazione della politica regionale nell'Agosto 2010, nel momento in cui si approvò il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, il cui documento prevedeva – e prevede tuttora – Traumatologia Ortopedica a Pietra Ligure, e attività di Pronto Soccorso ambulatoriale, day surgery e one-day surgery di Ortopedia protesica pubblica e privata all'Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga. Quanto sta accadendo in questi giorni non è che la conseguenza di quel documento dell'Agosto 2010: il piano strutturale presentato dalla Dirigenza ASL per il 2012 è parzialmente coerente a quel documento e lo sarà totalmente quando l'intera protesica sarà collocata all'interno dello stabilimento ospedaliero ingauno.
Qualche precisazione è necessaria per quanto sta avvenendo a seguito del 31 Dicembre 2011. Le dirigenze ASL hanno emanato, nelle scorse settimane, chiare disposizioni agli organi di emergenza. Una chiamata al 118 per un traumatizzato grave fa intervenire, oggi come ieri, l'auto medica con il medico a bordo deputato a stabilire l'entità del trauma: se grave, bisognoso di essere stabilizzato, il paziente è accompagnato al Pronto Soccorso di Albenga e, dopo il trattamento, trasferito a Pietra Ligure per l'intervento; se l'ambulanza viene attivata per un codice non grave, che non richiede l'intervento di recupero del trauma, quindi la non degenza, il paziente è portato al Pronto Soccorso per un intervento se necessario in day surgery o one-day surgery.
Detto questo, sarebbe meglio se la politica, di ogni schieramento, lasciasse lavorare i medici e gli operatori in estrema serenità, cominciando a considerare la costituzione di un unico presidio ospedaliero di ponente dislocato su due stabilimenti, con missioni e funzioni chiare e ben definite: il momento economico attuale e degli ultimi anni, in materia di sanità, richiede e impone serietà, attenzione e riduzione dei doppioni e delle strutture complesse che svolgono la medesima attività nello stesso ambito, minori costi, minori sprechi e prestazioni di migliore qualità. A patto che anche ad altre realtà, quella di Genova su tutte, siano richiesti gli stessi sacrifici con i quali dobbiamo misurarci oggi noi a ponente”.
SU