Partirà da gennaio il piano di riduzione delle strutture complesse cliniche deciso oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla salute, Claudio Montaldo, sulla base dei criteri elaborati da AGE.NA.S, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sulla dotazione delle strutture complesse per ogni disciplina e del numero dei posti letto.
Nella proposta di oggi è prevista la riduzione delle strutture complesse duplicate nell’ambito della stessa disciplina. Le attuali 266 strutture complesse distribuite in tutte le ASL regionali scenderanno a 219 con una riduzione di 47 primariati. (...)
Per quanto riguarda il Ponente si passa così dalle attuali 39 strutture complesse nella ASL 1 a 35.
Per la ASL 2 si passa dalle attuali 71 a 58 strutture complesse con una diminuzione di 13.
Per quanto riguarda il levante nella ASL 4 la proposta prevede di passare dalle attuali 26 strutture complesse a 24. Invece nella ASL 5 Spezzina è prevista la riduzione da 35 a 34 strutture complesse.
La ASL 3 Genovese invece passa da 57 a 30 strutture complesse, con una riduzione di 27. Per quanto quanto riguarda il Galliera la Giunta ha giudicato positivamente la nuova organizzazione per livelli di intensità presentata dall’Ente ospedaliero che supera la tradizionale suddivisione in reparti.
“Si tratta di un processo condiviso – ha spiegato l’assessore Montaldo – e apprezzato, ma che non esimine l’ospedale di Carignano dal rispetto dei nuovi indirizzi di natura programmatoria espressi dal consiglio regionale di riduzione delle strutture complesse che dovranno essere portati a termine nei prossimi mesi. Oltre l’attuale proposta di una riduzione che porterebbe le strutture complesse del Galliera da 32 a 31”.
Una prima riunione dopo la pausa festiva è già stata fissata il 10 gennaio, sia per quanto riguarda il Galliera, sia per il San Martino- Ist, con le sue 89 strutture complesse, in modo da poter esaminare le integrazioni tra le varie aziende.
“La riorganizzazione – conclude Montaldo – sarà operativa da gennaio e in caso di accorpamenti di più strutture complesse prevede che sia la direzione generale della ASL ad individuare il primario che continuerà a ricoprire l’incarico, secondo gli stessi criteri con cui si nominano i nuovi direttori di struttura.
Negli altri casi il dirigente manterrà il contratto fino alla scadenza e sarà utilizzato al meglio dall’azienda. La riduzione delle strutture complesse non comporterà l’eliminazione dei servizi, ma la riorganizzazione degli stessi. Il processo che si sta attuando comporterà una contrazione dei costi che a regime si esprimerà direttamente in un valore dai 10 ai 12 milioni di euro, delle retribuzioni dei primari e successivamente per effetto delle riorganizzazioni”.
Nelle prossime settimane verrà inoltre approvata la delibera che riduce le strutture complesse tecnico-amministrative che ammontano a circa 40.