Il settore costruzioni immobiliari-residenziali è in crisi. Non solo si vende di meno, ma si costruisce di meno e questa è la buona notizia. La televisione ne ha parlato quasi si trattasse di un funerale e invece la cementificazione che provoca distruzione del territorio dovrebbe far riflettere i sindaci e anche gli imprenditori.
In Italia c’è bisogno di case? Sì. Ma solo di edilizia sociale perchè l’80 per cento della popolazione ha la casa di proprietà e il 20% non se la può comprare e nemmeno può pagare affitti troppo elevati.
In compenso abbiamo centinaia di migliaia di case vuote: case senza uomini e uomini senza casa.
Diminuiscono il fatturato, le vendite, i lavoratori. Aumentano gli investimenti della criminalità con denaro riciclato. E allora perchè non voltare pagina? Il nostro paese ha una quantità di centri storici come nessun altro.
Aree di grande pregio naturalistico come nessun altro. Aree dismesse abbandonate come nessun altro. Si vuole rilanciare il settore? Ecco la ricetta: recupero (ristrutturazione e restauro) del patrimonio edilizio esistente; disinquinamento e recupero delle aree dismesse; salvaguardia totale dell’ambiente naturale, monumentale e archeologico; sanzioni severe, altro che condoni!, per ogni forma di abusivismo.
Gli impenditori dell’ANCE (associazione costruttori) sanno bene che nel recupero si impiega una quantità maggiore di manodopera e più qualificata.
Dovrebbero saperlo anche i sindaci, ma uso il condizionale perchè non ne sono sicuro.