Contestato e dunque modificato l’Ordine del Giorno della Commissione regionale Pari Opportunità di oggi, relativo alla vicenda del ragazzo disabile di Loano. Ad intervenire è il consigliere regionale Roberta Gasco presente in commissione questa mattina che dichiara: “Spiace che si verifichino situazioni così incresciose e spiacevoli proprio su vicende di questa portata. Con rammarico dobbiamo prendere atto che la vicenda è stata politicamente strumentalizzata e questo è un fatto molto grave. Sotto l’aspetto della competenza il caso del giovane ragazzo disabile di Loano non sarebbe dovuto arrivare in Commissione Pari Opportunità della Regione proprio perchè quest’organo è politico e non un’aula di Tribunale, senza contare il fatto che non si trattava di una problematica “generale” bensì di un singolo caso che, in quanto singolo appunto, in base al Regolamento, non poteva essere discusso”.
L’esponente del Pdl si dice sconcertata: “non è questo il modo di affrontare argomenti di tale portata che toccano la gestione di un mondo particolarmente delicato com’è quello della disabilità e delle difficoltà che incontrano le famiglie nel seguire i loro cari affetti da queste problematiche. Tuttavia – continua la Gasco – se ne è discusso e tutti i soggetti oggi auditi hanno ribadito la grande difficoltà di allenare ragazzi diversamente abili all’interno delle società sportive sia per mancanza di strutture adeguate che per la mancata formazione e preparazione degli allenatori”.
Roberta Gasco, loanese doc, conosce molto bene la realtà del basket e continua “se vogliamo proprio dirla tutta in realtà la società Asd Basket Loano non era più in grado di seguire questo ragazzo visto che era priva di allenatori con le competenze adeguate necessarie per gestire situazioni di tale importanza e delicatezza. Inoltre il ragazzo aveva superato l’età idonea di ben 3 anni per giocare in quella società. Il rammarico che fa comprendere la strumentalità di tutta questa vicenda proviene anche dal fatto che il consigliere Piredda, Presidente della Commissione Pari Opportunità, nel suo ruolo istituzionale, avrebbe dovuto a parer mio, per garantire proprio equità e parità, ascoltare oltre alla famiglia del ragazzo anche la società del basket e le motivazioni alla base di questa difficile scelta, cercando un’eventuale soluzione”.
“Il basket a Loano, città che ricordiamo ha ospitato i Global Games – prosegue il consigliere regionale del Pdl - è uno sport “storico”: centinaia di bambini negli anni hanno imparato a giocare a basket e questa realtà sportiva ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi un patrimonio ed una ricchezza per Loano ed i loanesi. Conosco molto bene questo mondo visto che per anni ho giocato a pallacanestro ed ho allenato bambine che si avvicinavano a questo sport e comprendo le difficoltà che vi sono e che devono superare le società sportive”.
Gasco lancia la sua proposta: “se vogliamo aiutare le persone affette da disabilità che giustamente vogliono praticare uno sport allora dobbiamo anche mettere le società sportive nelle condizioni di poterne garantire la gestione magari affiancando degli allenatori di sostegno maggiormente in grado di avere a che fare con queste problematiche. Per far ciò però è necessario che anche la Regione faccia la sua parte contribuendo con risorse economiche a supporto degli operatori sportivi”.
L’esponente del Pdl lancia anche un'altra proposta “coinvolgere gli istituti Isef – dice - che potrebbero organizzare degli stage di loro studenti presso le società sportive aiutandole a fornire un servizio di sostegno proprio a favore delle persone disabili”.
“Queste sono solo alcune idee per fornire aiuti concreti che potrebbero essere utili nell’assicurare un sostegno reale alle famiglie. Non è certo con non episodi come quello avvenuto purtroppo questa mattina in commissione che si trovano delle soluzioni: fatti come questi servono solo a creare confusione e non fanno il bene di nessuno, soprattutto del ragazzo disabile”, conclude il consigliere regionale del Pdl.