Attualità - 12 novembre 2011, 12:00

Cosa ci fa l'Eco.Ge all'ACNA di Cengio? Discariche aperte e chiarimenti che non arrivano

"Se deve farmi domande del genere, guardi, non mi chiami più". Finisce così l'intervista con il sindaco di Cengio in carica, Ezio Bilia. Ma intanto...

Cosa ci fa l'Eco.Ge all'ACNA di Cengio? Discariche aperte e chiarimenti che non arrivano

Le domande vertevano su un tema molto semplice: Che cosa stanno facendo mezzi della Eco.GE dei fratelli Mamone all'ACNA?

Tutto parte dall’appalto per la bonifica delle aree esterne all’ex sito Acna riguardante il greto del fiume Bormida e i terreni nella fascia compresa tra le mura di cinta di contenimento dello stabilimento. Un lotto del valore di circa tre milioni di euro come base d’appalto che la committente Eni - Syndial aveva assegnato a Eni - Saipem che a sua volta in subappalto, lo aveva assegnato alla Eco.Ge.

La Eco.Ge dei fratelli Mamone è un'azienda sulla quale il Prefetto di Genova Musolino (ex Dipartimento Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria) ha emesso nel luglio dello scorso anno una “interdizione atipica antimafia”, pubblicata anche sul Venerdì di Repubblica e destinata a tutti gli enti appaltanti.

Pur non credendo nei processi, e soprattutto, nelle sentenze a priori, una situazione decisamente anomala. Tant’è che lo stesso sindaco di Cengio, Ezio Billia, nel 2009 aveva chiesto spiegazioni, dichiarando, sulla stampa locale, "voglio avere chiarimenti, visto che sono stato tenuto all’oscuro di tutto."

Era Sabato 20 giugno 2009 e il sindaco di Cengio chiedeva chiarimenti. La Citroen C3 era una novità e la Variante di Vispa doveva ancora essere aperta. Sono trascorsi oltre due anni con i mezzi di Eco.Ge su e giù per l'ACNA, ma - quanto pare - questi chiarimenti se sono stati ri-chiesti non sono pervenuti.

Strano; perchè l'atterraggio in valbormida della genovese ECO.GE aveva scalzato altri personaggini non da poco come Aldo Dellepiane con la sua galassia Demont, l'autotrasportatore Franco PENSIERO (la stessa ditta del camion di carbone ribaltatosi lungo la statale del Cadibona a fine agosto) e nientemeno che i Bagnasco, tutti riuniti nel consorzio Corrival.

Due anni dopo, la situazione non pare granchè variata, tanto che quando chiediamo al Sindaco: "Scusi, ma cosa ci fa la Eco.Ge a Cengio?"

La risposta è: "E’ un’azienda privata che ha fatto un contratto con una ditta. Io non posso metterci il becco. Tra l’altro, ed è la cosa più importante, i lavori vengono eseguiti nella maniera corretta. Io non capisco questo tipo di domande e questo tipo di accanimento".

Allora cerchiamo di renderlo comprensibile: una società segnalata dalla Prefettura di Genova sta lavorando nell'alveo di un torrente (pubblico) e ad una discarica aperta all'interno dell'ex-azienda tra le più celebri in Italia in termini di veleni.

Dunque più che accanimento, trattasi di un doveroso tentativo di capire e di avere chiarimenti, esattamente come quelli che Lei aveva richiesto oltre due anni or sono.

Dunque chiediamo: "sarà anche un accordo tra un azienda privata e una ditta, ma la Eco.Ge sta lavorando sul territorio di Cengio, da lei amministrato. Se io in casa affido i lavori ad una ditta che a sua volta li subappalta a un’altra ditta ancora che è, o è stata, sotto inchiesta o interdetta, qualche domanda ci tocca rivolgergliela...

Ezio Billia, Sindaco di Cengio: “Non è una faccenda di mia competenza. La Eco.Ge non ha nessun tipo di rapporto con il comune di Cengio. Ripeto si tratta di una faccenda a me estranea, che non mi compete. Se dovessi entrare nel merito della faccenda, dovrei farlo attraverso una denuncia, che non ho gli elementi per fare. I lavori vengono eseguiti alla luce del sole, e la ditta non ha mai creato dei problemi".

Bene, e le cascate di materiali "strani" e non da scavo che emergevano da sotto i cumuli all'interno dell'ACNA, documentati e pubblicati nel nostro precedente articolo?

C’e poi un altro aspetto che meriterebbe un chiarimento: secondo le segnalazioni di alcuni residenti, è impossibile non notare molti camion che entrano nel sito, carichi di materiale terroso. Cosa trasportano, dove vengono scaricati e perché?

Billia non ne è a conoscenza e si limita a ribadire: "L’Eco.Ge sta lavorando secondo il progetto concordato di bonifica. Non so nulla di camion che entrano pieni nello stabilimento”

E per fugare ogni dubbio ribadisce: "L’area A1 non è certo una discarica, ma il deposito delle terre contaminate estratte all’interno del sito, e ribadisco, all’interno del sito e non ho motivo di pensare altrimenti. E il fatto di stoccarle lì, è stata una decisione presa unanimemente dalla Conferenza dei Servizi alla quale erano presenti Ministero dell’Ambiente, tutti gli Enti liguri e piemontesi coinvolti e l’Arpal - e chiosa - se poi mi chiama per farmi domande di questo genere, guardi, non stia neanche a chiamare"

La sensazione è che l'appuntamento sia solo rinviato, e che i chiarimenti siano ancora molti, e in larga parte attesi.

Qui sotto, la pagina del Secolo XIX del 20 giugno 2009

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