"Si tratta, infatti, di non permettere la riapertura di uno spazio associativo democratico, per il rischio che venga commesso il “grave” reato di far musica.
Riteniamo che almeno si potesse ammettere la riapertura con la prescrizione a non fare concerti.
Tuttavia rimane il fatto che il circolo Arci Brixton sia l’unico spazio di socializzazione per i giovani nel ponente ligure, e che la musica sia un’importante espressione artistica, culturale e sociale, e non una fonte di rumore.
La nostra associazione che conta oltre 80 basi associative in provincia e 12.000 soci riconosce il grande valore associativo che il circolo Brixton ricopre da quasi 20 anni, dove si sono incrociate positivamente almeno 3 generazioni di alassini, albenganesi, marocchini, svizzeri, punkettari, metallari, alternativi, intellettuali, avvocati, operai, studenti, camerieri, indifferentemente ragazze o ragazzi o più maturi.
E’ una decisione, quella del tribunale del riesame, sbagliata, che rischia di spegnere persempre la voglia di partecipazione di centinaia di ragazze e di ragazzi, che si battono da sempre - paradossalmente - per la giustizia, la legalità e la difesa della Costituzione Repubblicana.
E’ una decisione che fa male e che fa piangere.
Cari Giudici, forse questa volta avete davvero preso una cantonata, e il fatto che per una causa per rumori molesti si sia mosso il Procuratore Capo in persona forse non vi ha facilitato una decisione serena.
Non sappiamo ancora cosa decideranno gli oltre 400 soci del Brixton, anche se speriamo abbiano ancora voglia di lottare e di continuare, l’ARCI è con tutti loro".