Eventi - 08 novembre 2011, 16:44

Ultimo appuntamento con Soldi buoni - Soldi cattivi: il per-corso su economia e mafia a Savona

Ultimo appuntamento con Soldi buoni - Soldi cattivi: il per-corso su economia e mafia a Savona

Preceduto dall’appuntamento alla Ubik di mercoledì pomeriggio (ore 18.00) con Giovanni Impastato e Claudio Porchia, si conclude Giovedì 10 novembre (ore 17,45) in Sala Rossa , la rassegna “Soldi buoni - soldi cattivi” con un convegno dal titolo “Il riciclaggio del denaro in Liguria” al quale parteciperanno Anna CANEPA, procuratore nazionale antimafia, Matteo LUPI referente regionale di Libera, il sindaco di Savona Federico BERRUTI e Alessandro DE LISI, responsabile del progetto nazionale antimafia Cisl “San Francesco”.

Anna CANEPA (origine ventimigliese), entrata nella Magistratura della Repubblica nel 1987, appartiene a quel gruppo di giovani, operante in Sicilia, allora definiti “giudici ragazzini”, che seguono a Palermo i corsi di preparazione professionale tenuti da Falcone e Borsellino. Anna, opera a Caltagirone fino al 1992, quando a seguito dell’ omicidio di Borsellino, viene trasferita in Liguria, essendo stata oggetto di intimidazioni mafiose. A Genova ha modo di mettere a frutto le esperienze siciliane nella Direzione Distrettuale Antimafia ligure. Nel 2008 si offre come giudice volontario per la procura di Gela, rimasta a corto di magistrati. Entra quindi nella procura nazionale antimafia, per la quale si occupa del coordinamento delle operazioni in Liguria e Lombardia.

Giovanni IMPASTATO è il fratello di Peppino, ucciso dalla mafia siciliana nel 1978, la cui vicenda è stata narrata nel film “ I cento passi“. Giovanni è stato protagonista, con la madre Felicia Bartolotta, di una una lunga e difficile battaglia (proprio così), giudiziale e culturale, per l’affermazione della verità sull’omicidio del fratello, fatto inizialmente passare per un terrorista, morto incidentalmente durante un attentato ad una linea ferroviaria. Tra i risultati di questa lotta dobbiamo iscrivere il fatto che, nel maggio dello scorso anno, il sindaco di Cinnisi ha ufficialmente consegnato le chiavi della casa di Tano Badalamenti (mandante dell’omicidio), al circolo culturale intitolato alla memoria di Peppino.

Alessandro DE LISI, sociologo, giornalista e scrittore siciliano (anche se adesso vive e opera in provincia di Bergamo) ha fatto parte del pool antimafia organizzato a Palermo dal giudice Antonio Caponnetto, che non coordinava solo magistrati e forze dell’ordine, ma anche espressioni delle scuole e delle associazioni locali (la cosidetta antimafia culturale).

Programma quindi particolarmente interessante e ricco quello che conclude la rassegna organizzata da Libera, Fiba - Cisl, soci di Banca Etica, circoli Arci NuovoFilmstudio e SMS Cantagalletto, iniziata il 13 ottobre e sviluppata su sette appuntamenti.

Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la cronaca di Giovedì 3 novembre quando la rassegna ha fatto tappa al NuovoFilmstudio. La serata, iniziata con un breve report sui rischi degli utilizzi illegali del patrimonio geologico italiano, è proseguita con la consegna da parte della Società di Mutuo Soccorso di Cantagalletto a Libera Savona dei proventi della Cena della Legalità (euro 925) che andrà a finanziare l’acquisto di attrezzatura per l’allestimento di stand informativi. Maestro “informale” di cerimonia il dott. Giovanni Durante, Presidente provinciale dell’ARCI, che giocava “in casa” come ha amabilmente affermato (la Sms e il Filmstudio sono circoli Arci).

Durante ha poi introdotto la serata che includeva la proiezione del film “Biutiful cauntri” oltre alla riflessione dell’On. Nanni Russo: “ siamo nel mezzo di una crisi - ha affermato - che mostra il fallimento della teoria neoliberista ( il libero mercato non regola ma distrugge l’economia) e porta a profondi ripensamenti dei modelli di vita e dei rapporti tra Stato e economia. I cittadini hanno bisogno di riappropriarsi della politica - ha poi proseguito Durante - e il ciclo di incontri ai quali stiamo partecipando ne è un esempio, e occorre una seria riforma dei partiti perché i cittadini non possono più delegare le scelte. Il film in programma ricorda un episodio di Gomorra (il libro di Saviano ndr): a prima vista sembrano fatti lontani, ma ci sono anche a Savona, al di fuori delle mafie, modi diversi per sfruttare l’ambiente in modo pesante, minare la salute della gente, lucrando il più possibile sulla produzione dell’energia. Occorre fare attenzione - ha quindi concluso - sulla concentrazione dei poteri e della cariche, che non è mafia, ma sottrae ugualmente potere democratico ai cittadini.”

La serata, alla quale ha partecipato quasi un centinaio di persone, tra i quali molti giovani e diversi insegnanti, aveva in programma prima della proiezione del film, una riflessione sugli articoli della Costituzione dedicati all’economia, da parte dell’on. Giovanni Russo. Ne riportiamo una breve sintesi (scusandoci per l’inevitabile approssimazione) dalla quale si possono evincere i continui riferimenti alla cronaca di questi giorni.

“ Non è possibile estrapolare i contenuti economici della Costituzione senza ripercorrerne le tappe fondamentali e leggerne il contenuto nella sua interezza, come Carta cioè voluta dal popolo, uscito dalla lotta di Liberazione. La nostra Costituzione ha come fatti originali l’estensione dei diritti tradizionali del cittadino al campo economico, e la capacità progettuale di disegnare uno Stato in divenire (si pensi all’ art 9 sulla tutela del paesaggio): il problema attuale non è quello di limitare l’applicazione del testo costituzionale ma di condurlo alla completa attuazione. In estrema sintesi possiamo dedurre dal testo quattro valori principali.

IL LAVORO. A rileggere gli atti della Assemblea Costituente (c’è un sito internet dedicato) commuove il livello del dibattito politico a raffronto di quello odierno, che emerge già dall’art. 1 laddove fondando la Repubblica sul lavoro vi fu il rifiuto del precedente assetto sociale fondato sui privilegi di nascita e di censo: la formulazione dell’articolo scaturì da un lavoro di mediazione svolto nel grande rispetto e nella reciproca comprensione delle parti fino al consenso unanime, frutto non di un compromesso al ribasso ma di una assidua ricerca dei punti di convergenza.

La centralità del lavoro divenne un cardine del nostro ordinamento, come ribadito nel successivo art. 3 laddove viene precisato il principio dell’uguaglianza, intesa come rimozione degli ostacoli alla partecipazione dei lavoratori alla vita dello Stato, non come mera affermazione di principio, ma come base del futuro ordinamento giuridico della Repubblica. In questo senso il diritto al lavoro, enunciato nell’art. 4 sta alla base di tutte leggi successive sul collocamento, sul lavoro femminile e minorile, sulla tutela dei disabili, contro le discriminazioni. Proprio da questo punto di vista appare incostituzionale la attuale proposta di legge sui licenziamenti individuali in caso di crisi in quanto ripropone rischi di discriminazione (esiste già la legge sui licenziamenti collettivi per crisi) ed incide sulla libertà dei lavoratori. Quelle sul lavoro sono norme che disegnano lo stato sociale, affermano diritti della persona, dai quali bisogna procedere e non retrocedere.

INIZIATIVA ECONOMICA. Anche questo fu un punto molto discusso in Costituente. Ne scaturì una norma molto equilibrata che risolve il contrasto tra il diritto personale di agire economicamente e le finalità sociali. Fu un punto cruciale, ma da tutti i gruppi politici emerse la necessità di porre delle regole alla concorrenza sfrenata ed impedire i monopoli conseguenti. La previsione dell’art. 41 stabilisce infatti che l’iniziativa economica è libera, ma non deve porsi in contrasto con l’utilità sociale, con la sicurezza, la libertà e la dignità umana.

Sono principi che oggi si vorrebbero rivedere in quanto ritenuti di ostacolo allo sviluppo, ma la concezione liberista del mercato appartiene ad un disegno culturale arretrato ed in contrasto con il pensiero liberale attuale che ha preso coscienza dei rischi dei monopoli. Le attuali proposte di riforma dell’art. 41 contrastano con lo spirito costituzionale e con le norme a tutela del lavoro.

PROPRIETA’ La Costituzione parla di proprietà privata e pubblica, prendendo le distanze dalla tradizione ottocentesca del diritto proprietario inviolabile, e sottolineando la funzione sociale della proprietà, resa accessibile a tutti. Si tratta anche qui di norme di estrema attualità: basti pensare alla necessità pubblica di programmazione urbanistica ed ambientale, ai problemi di tutela del territorio a fronte dei rischi geologici, con il bisogno di un intervento pubblico che non può essere limitato dai privati.

PROGRESSIVITA’ IMPOSTE. E’ il principio in base al quale lo Stato chiede un contributo ai cittadini per fornire dei servizi. E’ aberrante pensare alle imposte come ad un furto, come è ingiusto insistere sulla contribuzione di lavoratori e pensionati, evitando di prevedere tasse adeguate sulle grandi ricchezze e sui capitali.

Ma le norme economiche della Costituzione vanno oltre quelle relative ai rapporti economici. Un esempio sono gli articoli che garantiscono l’indipendenza e l’azione della Magistratura: basti pensare all’incessante opera di perseguimento della corruzione, del falso in bilancio, della criminalità, tutti fattori che alterano il regolare svolgimento economico.

Concludendo, la Costituzione è riuscita ad avere uno sguardo proiettato nel futuro, grazie al concorso della migliore cultura giuridica e politica di quel tempo ,derivata da filoni culturali diversi ma aperti al dialogo e all’ascolto, nell’intento di dare la migliore risposta alla tragedia della guerra.

Nell’incombenza della difficile situazione attuale, è necessario oggi ispirarci a quel lavoro e a quella tensione ai valori di fondo, e non perdere tempo nella formulazione di norme dilettantistiche e superficiali.

Foto. Un momento dell incontro al NuovoFilmstudio del 3 novembre on Nanni Russo e Giovanni Durante.

com.

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