Attualità - 31 ottobre 2011, 17:28

Primo novembre: Ognissanti. Celebrazioni in tutti i cimiteri, con alcuni momenti solenni

La vignetta di Paco riassume in sintesi tanti concetti, che questi giorni spesso si tengono a dimenticare a favore di festeggiamenti di importazione

Primo novembre: Ognissanti. Celebrazioni in tutti i cimiteri, con alcuni momenti solenni

Orari di apertura di solito prolungati sino almeno alle 19.30

305esimo giorno del Calendario Gregoriano, il 1° novembre è dedicato alla celebrazione di Ognissanti, espressione rituale cristiana per invocare tutti i santi ed i martiri del Paradiso. Le origini della festività si perdono nella storia, con le prime testimonianze di commemorazioni di martiri, comuni a diverse chiese, risalenti al IV secolo.

Più certa è invece la scelta della data del 1° novembre per la ricorrenza. Fu Papa Gregorio III, all’inizio dell’VIII secolo, a decidere di spostarla dal 13 di maggio per farla coincidere con il Samhain, antica festa celtica del nuovo anno, soddisfando così le richieste del mondo monastico irlandese.

Nei paesi anglosassoni in questa data, la cultura celtica individuava il passaggio dalla stagione calda a quella fredda, ma anche un’occasione di riposo e ringraziamento degli dei dopo che le scorte e provviste per l’inverno erano state completate.

L’evangelizzazione delle isole britanniche portò alla cristianizzazione di questa ricorrenza che, tuttavia, non perse del tutto alcune delle sue caratteristiche originali conservando alcune influenze pagane.

Già ai tempi di Carlo Magno, la festività novembrina era diffusamente celebrata e, nell’853, venne istituita ufficialmente sul calendario con un decreto del re franco Luigi il Pio su richiesta di Papa Gregorio IV che la estese così a tutta la Chiesa con l’eccezione degli Ortodossi che, ancora oggi, celebrano la festa di Ognissanti in primavera, la domenica successiva il giorno delle Pentecoste.

L’usanza di commemorare i defunti nel giorno successivo alla Festa di Ognissanti risale invece al 998 e viene attribuita all’abate Odilone di Cluny che, dalla Francia, diffuse poi questa abitudine nell’Europa cristiana e poi a Roma.

Ben più recente è invece la ripresa di Halloween, attribuita alla folta comunità irlandese emigrata negli Stati Uniti che, nel XIX secolo, abbandonò la patria per sfuggire alle carestie, portando con sè antiche e, a volte, lugubri tradizioni.

Rapidamente diffusa sul territorio americano, la festa, grazie al determinante ruolo della televisione e dei telefilm di oltre Oceano, ha contagiato anche l’Europa in cui è stata ormai assimilata senza i rituali ed elementi religiosi storici della cultura celtica.

Sn

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