“Faremo sentire forte la voce dei cittadini del ponente Savonese e della Valbormida”: con queste parole il Consigliere Regionale PdL Marco Melgrati inizia la Sua personale battaglia con una campagna a tappeto di manifesti nelle città del Ponente e della Valbormida contro l’ ipotesi di chiusura degli ospedali di Albenga e Cairo, appoggiata da esponenti del Pd e dell’ultrasinistra in Regione.
“Solo ieri ero in diretta in una radio Genovese, e un Consigliere Regionale esponente di Sinistra, Ecologia e Libertà mi ha confermato la volontà dei compagni della Sinistra di presentare una mozione in Consiglio Regionale a favore della necessità del mantenimento di solo due ospedali in Provincia di Savona, e segnatamente gli Ospedali di Savona e Pietra Ligure. Questo vuol dire cancellare gli Ospedali di Albenga e Cairo Montenotte, dopo la chiusura di quelli di Alassio e Varazze, ormai cosa fatta”.
Se pensano che staremo in silenzio a subire queste decisioni calate dall’alto, che tagliano senza eliminare gli sprechi, si sbagliano di grosso…mobiliteremo i cittadini del Ponente e della Valbormida, li porteremo se necessario davanti agli uffici del Presidente Burlando e dell’assessore Montaldo…faremo un tale casino che dovranno rimangiarsi questa decisione.
Pensino invece a tagliare gli sprechi: a Genova 15 reparti di medicina, di cui 10 a San Martino, con 15 primari. E nessuno di questi reparti, tranne 1, raggiunge il numero minimo di posti letto previsto dal protocollo dell’agenzia sanitaria Nazionale Agenas, che prevede reparti da 24 a 32 posti letto…vergogna. Mentre a Savona, per esempio, il reparto di medicina ha 57 posti letto, il doppio dei numeri suggeriti da Agenas; per non parlare della sproporzione tra impiegatio amministrativi e personale sanitario, che in provincia di Savona è 60 a 40%. Con l’ulteriore sproporzione che un Primario medico guadagna meno di un direttore di struttura complessa amministrativa, che di solito non ha nemmeno una formazione culturale e professionale specifica. Questi sono gli sprechi.
O ad operazioni fatte come il non rinnovare il Primario di cardiologia a Santa Corona, che ha portato, senza una guida, ad uno sforamento esponenziale del budget…o il sacrificio e l’eliminazione di Pneumologia a Santa Corona, reparto di eccellenza, per anni fiore all’occhiello e fonte di incoming sanitario dalle altre regioni. La chiusura prevista ad Albenga della Terapia Intensiva, dopo le battaglie che abbiamo fatto per tenerla aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7; poi toccherà ad Ortopedia e al reparto di Chirurgia. O la sospensione della day surgery in provincia di Savona, che ha portato i pazienti a orientarsi per le operazioni urgenti presso gli ospedali di altre regioni, e che quindi costeranno di più alla sanità ligure, anche se differiti nel tempo di due anni.
Con la salute non si scherza, e per questo ho deciso una campagna di manifesti per sensibilizzare i cittadini del ponente Savonese e della Valbormida al grido di “Compagno Burlando: giù le mani dagli ospedali di Albenga e Cairo”.