Progetto preliminare per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica in localita’ Rocche Bianche a Vado Ligure. Richiedente Fera
Osservazioni
Si ritiene di dover evidenziare alcuni elementi di criticità che portano a esprimere una richiesta di parere negativo, in relazione alle incidenze negative su habitat, specie e sul paesaggio, nonchè incongruenze in merito alla realizzazione del progetto.
In maniera molto sintetica si può osservare:
Nel progetto si legge:
“SIC IT1323203 “rocca dei corvi-mao-mortou” - relazione di incidenza”
“..8. CONCLUSIONI
Il SIC oggetto di studio si presenta come un’area ricca di biodiversità e complessa dal
punto di vista ecologico; il progetto del parco eolico, che cade completamente al suo
esterno (distanza minima 1,7 km), non determinerà impatti diretti sulla Rete Natura 2000.
L’impatto del progetto sarà indiretto e riguarderà esclusivamente la fauna, dato che i lavori
non causeranno né un depauperamento della biodiversità vegetale né determineranno
una frammentazione degli habitat.
Al fine di determinare l’entità di tali potenziali impatti, di determinare il grado di vulnerabilità
dell’area e, soprattutto, di valutare l’efficacia di azioni di mitigazione, sono stati compiuti
studi di dettaglio.
Per quanto riguarda l’avifauna i monitoraggi effettuati confermano che il sito è interessato
da un flusso migratorio modesto e portano pertanto a ritenere trascurabile l’impatto
generato dal parco eolico a progetto.
Per quanto riguarda la popolazione di chirotteri, gli studi mostrano la inesistenza di gruppi
svernanti nel sito e quindi allo stato delle attuali conoscenze appare improbabile che il
posizionamento di aeromotori possa destare problemi in tal senso. Le specie contattate
mediante rilievi biacustici si inseriscono in un quadro di scarso valore per la conservazione
del patrimonio dei chirotteri regionale, con bassa diversità e biomassa….”.
Osservazioni:
PUNTO 1) Impatti sulle componenti naturalistiche e sulle peculiarità elettive dell’area.
Premessa.
L’AGGIORNAMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE LIGURE – PEARL – PER L’ENERGIA EOLICA approvato con D.C.R. n. 3 del 03/02/2009, dove si legge:
La Regione provvede all’affinamento e all’aggiornamento della mappatura delle aree non idonee alla collocazione di impianti eolici di tipo industriale, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 966/2002, per la quale sono state utilizzate tutte le informazioni disponibili relative a:
· emergenze paesistiche, architettoniche e storiche, ed aree di particolare tutela ai fini paesistici, nonché emergenze puntuali ed areali;
· aree di presenza di avifauna e chirotterofauna tutelata a livello europeo, nazionale e regionale, con riferimento a aree parco, SIC, ZPS,rotte migratorie riconosciute e connessioni ecologiche della Rete Natura 2000, funzionali alla conservazione diretta e/o indiretta (tramite la tutela dell’habitat) delle stesse specie.
La rotta migratoria, nonché i punti di passo rilevanti, sono intesi in termini di tutela come un corridoio di ampiezza da valutarsi caso per caso sulla base di dati disponibili ovvero allo scopo specificamente acquisiti.
Essendo la cartografia delle aree non idonee alla collocazione di impianti eolici è uno strumento dinamico, aggiornabile mediante acquisizione dei dati di osservazione convalidati dall’Osservatorio regionale della biodiversità, nonché degli esiti dei monitoraggi di avifauna e chirotterofauna a vario scopo realizzati. Tale cartografia è messa a disposizione via web e formalmente aggiornata sulla base delle informazioni acquisite.
La Regione individua nell’ulteriore elemento dell’intervisibilità degli impianti, da valutarsi caso per caso in termini di intrusione visiva ed impatto cumulativo, un criterio di buona progettazione e selezione dei siti:
stabilire che la progettazione e gestione di una fattoria eolica deve essere unitaria, ottimale rispetto al sito ed alle potenzialità di allaccio alla rete di distribuzione, non modulabile per ampliamenti successivi, allo scopo di minimizzare gli impatti in fase di cantiere e garantire l’omogeneità morfologica a fini paesistici e l’efficacia sia manutentiva che gestionale;
OSSERVAZIONI
le pale identificate come “AG012 e “AG02” ricadono all’interno di aree non idonee; redazione a seguito dell'aggiornamento degli obiettivi del Piano Energetico Ambientale R. Liguria - PEARL - per l'energia eolica. I documenti di riferimento sono il DGR n.966 del 5.9.02, la DGR n.551 del 2008 e la DCR n.3 del 3.2.2009, il cui allegato II contiene la presente mappatura.
Così come indicato dal sito web :www.cartografiarl.regione.<wbr></wbr>liguria.it si evidenzia la presenza di numerosi elementi della Rete Ecologica Regionale approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n data 18.12.2009 N. 1793 “Istituzione Rete Ecologica regionale L.R. 28/2009 art. 3”; Quali: Corridoi Ecologici per Specie di Ambienti Acquatici, Tappe di Attraversamento per Specie di Ambienti Boschivi, Corsi di acqua importanti per la biodiversità, Morfologie importanti per biodiversità, Diffusione sparsa di invertebrate, Diffusione sparsa di vertebrati. Tali informazioni provengono da banche dati degli specialisti dei singoli gruppi tassonomici e da rilievi e studi sul campo. L'aggiornamento del livello è dinamico ed è effettuato dall'Osservatorio Regionale della Biodiversità.
Se ne deduce che
come disposto dalla DGR 1507/2009 “Misure di salvaguardia per habitat di cui all'Allegato I della direttiva 92/43/CEE ai sensi della L.R. 28/2009”, che sulla base degli studi e informazioni disponibili sullo stato di conservazione degli habitat di allegato I della direttiva 92/43/CEE e dell’ istruttoria svolta dal Settore Staff Tecnico del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, è emerso, in particolare, che lo stato di conservazione di alcune tipologie di habitat presenti nel territorio ligure, non sarebbero soddisfacenti.
Si ritiene che ricorrano le condizioni riportate dalla Direttiva 92/43/CEE e che la individuazione di siti eolici, vadano ad alterare le condizioni di connessione ecologica ed i collegamenti essenziali per la migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie selvatiche (sull’importanza, sancita anche in giurisprudenza comunitaria, del mantenimento del funzionamento dei corridoi).
La Regione Liguria con delibera n.966 del 05/09/02 (Criteri per elaborazione relazione verifica/screening per impianti eolici) definisce quali sono le aree non idonee alla realizzazione di impianti eolici in quanto caratterizzate da forte naturalità, integrità ed elevata sensibilità paesistica. Si fa presente che nel sito interessato oltre alle criticità precedentemente rilevate e indicate, vi sono: Oasi, Riserve naturali e Parchi, nei quali sia presente in modo significativo avifauna di cui all’allegato 1 della Direttiva 79/409/CE; aree ricadenti nel bacino visivo di emergenze storico - architettoniche, con le quali gli impianti possano entrare in contrasto visivo;
. Alla luce di ciò il sito non è idoneo in quanto non risponde ai criteri dettati dal D.G.R. n. 966/02 finalizzati alla gestione sostenibile dello sfruttamento della energia eolica.
PUNTO 2) impatti sulle aree protette
L’intero impianto ricade all’interno dell’Area Protetta provinciale sigla ”13-VA-Rb denominazione ROCCHE BIANCHE”.
Considerato che
- che il Piano Territoriale di Coordinamento veniva approvato dal Consiglio provinciale di Savona con delibera n.42 in data 28/07/05;
- che il Consiglio Regionale con deliberazione n. 31 del 20/12/2004 si esprimeva favorevolmente ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 della L.R. n. 3/1999 in ordine all’approvazione del Piano Provinciale delle Aree Protette e dei Sistemi Ambientali, in quanto costituente parte integrante del PTC provinciale.
Visto che
· la legge quadro sulle aree protette n 394/1991 prevede, accanto alle aree naturali protette di interesse internazionale, nazionale e regionale, quelle di interesse locale, la cui classificazione e istituzione spetta alle Regioni (art. 2, c. 8).
· la legge regionale n. 12/1995, all’art. 4, ha disciplinato il procedimento di istituzione delle aree protette di interesse provinciale e locale. Tale disciplina, tuttavia, è stata modificata a seguito del D.Leg.vo 112/1998, assegnando alla Provincia l’importante funzione.
· L’art. 20 della legge regionale 3/1999, infatti, ha delegato alle Province le funzioni di istituzione delle aree protette di interesse provinciale e intercomunale.
Considerato che l’area interessata ivi ricade interamente in un’area protetta ai sensi delle leggi vigenti.
L’area risulta poco idonea in quanto interferirebbe interamente con l'area protetta di interesse provinciale 13-VA-Rb "Rocche Bianche", zona importante per Circaetus gallicus; il sito individuato si trova in prossimità del SIC cod IT 1323203 (presenza di Pernis apivorus e Rhinolophus euryale ) e Gonepteryx Cleopatra.
Inoltre ricade nel vincolo Paesistico e Ambientali individuato dal Dlgs 420/04 (D.D.M.M. 24-4-1985-GALASSINI),
Sintesi delle principali caratteristiche naturalistiche ambientali e territoriali dell’area protetta provinciale. (vedi relativa scheda di istituzione)
Considerato che
le Finalità perseguite dalle aree protette provinciali sono :
· tutela e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, paesaggistiche e storico-culturali del territorio;
· promozione di attività di studio e ricerca, didattiche e scientifiche;
· promozione della fruizione dei beni ambientali in forme compatibili con la loro tutela.
Inoltre si legge:
1)..…. Sintesi delle principali caratteristiche naturalistiche ambientali e territoriali dell’area
Sito importante per i contrasti floristici e vegetazionali legati alle differenze dei substrati geologici e delle esposizioni che permettono a breve distanza dal mare e a quote basse la presenza di frammenti di calluneto e di faggeta. Presenti habitat e specie di interesse prioritario, specie endemiche, rare, al limite nord-orientale di distribuzione o protette.
ALTRI PREGI NATURALISTICI
Elevata panoramicità, grande pregio botanico e paesaggistico, rocche calcaree.
Vie di accesso all’Alta Via dei Monti Liguri.
Flora orofila e mediterranea in contiguità.
PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITA’
Fitopatie (Matsucoccus feytaudi, Thaumetopoea pityocampa)
Incendi
Viabilità forestale
· Sintesi delle principali caratteristiche naturalistiche ambientali e territoriali dell’area
Endemismi vegetali
Campanula sabatia, Campanula medium, Centaurea aplolepa, Festuca inops
Altre specie di elevato valore fitogeografico
Barlia robertiana, Cephalanthera damasonium, Cephalanthera longifolia, Epipactis atrorubens, Neottia nidus-avis, Orchis anthropophora, Platanthera bifolca.
PRINCIPALI SPECIE DI FAUNA
MAMMIFERI Capriolo, Daino, Lepre, Cinghiale
UCCELLI
Migratori Alauda arvensis, Columba palumbus, Emberiza cia, E. cirlus, Pernis apivorus, Scolopax
rusticola, Streptopelia turtur, Sturnus vulgaris, Turdus iliacus, T. pilaris, T. viscivorus, Upupa epops
Stanziali Accipiter nisus, Aegithalos caudatus, Athene noctua, Buteo buteo, Carduelis cannabina,
C. carduelis, Certhia brachydactila, Corvus corone, Dendrocopos major, Erithacus rubecula, Fringilla coelebs, Garrulus glandarius, Motacilla alba, M. cinerea, Parus caeruleus, P. major, Passer domesticus, Phylloscopus collibita, Picus viridis, Pyrrhula pyrrhula, Serinus serinus, Sitta europaea, Strix aluco, Sylvia atricapilla, S. melanocephala, Troglodytes troglodytes, Turdus merula
Nidificanti Apus apus, Asio otus, Caprimulgus europeus, Cuculus canorus, Hirundo rustica, Jynx
torquilla, Lanius collurio, Luscinia magarhynchos, Miliaria calandra, Phoenicurus phoenicurus
Svernanti Carduelis spinus, Fringilla montifringilla, Parus ater, Phoenicurus ochruros, Prunella
modularis, Regulus ignicapillus, Turdus philomelos
RETTILI Coronella austriaca, Elaphe longissima, Coluber viridiflavus, Natrix maura, Vipera aspis,
Podarcis muralis, Lacerta viridis,
ANFIBI Bufo bufo, Hyla meridionalis, Rana dalmatina, Salamandra salamandra
CARATTERIZZAZIONE NATURALISTICA
Dir. 92/43/CEE (interesse prioritario: )
_ Habitat di interesse comunitario (All. I) Praterie collinari
Cod. 6210 Terreni erbosi seminaturali su substrato calcareo (Festuco Brometalia) (con siti importanti per orchidee) Praterie terofitiche
Cod. 6220 Pseudosteppa di graminacee e piante annue (Thero Brachypodietea) Ambienti rupestri
Cod. 6110 Terreni erbosi calcarei carsici (Alysso-Sedion albi)
Cod. 8220 Vegetazione casmofitica dei versanti silicicoli
Cod. 8213 Vegetazione casmofitica dei versanti calcarei della Liguria e degli Appennini
Vegetazione arborea igrofila
Cod. 91E0 Foreste alluvionali residue di Alnion Glutinoso-Incanae
6310 Matorral arborescente di Quercus suber e/o Quercus ilex
Cod. 91H0 Boschi pannonici di Roverella Foreste
Cod. 9110 Faggete (Luzulo-Fagetum)
Arbusteti submontani
Cod. Brughiere basse a Calluna spesso ricche di Genista (Calluno – Genistion pilosae)
Pinete
Cod. 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici
SPECIE CARATTERIZZANTI
_ Specie animali di interesse comunitario (All. II)
Rhinolophus euryale
_ Specie vegetali di interesse comunitario (All. II)
Campanula sabatia
_ Specie avifauna prioritarie
(All. I Dir. 79/409/CEE, SPEC–Species of European Conservation Concern: 1/2/3, Red List Nazionale)
Alauda arvensis, Emberiza cia, Pernis apivorus, Scolopax rusticola, Streptopelia turtur (Tr)
Athene noctua, Pyrrhula pyrrhula (St)
Asio otus, Caprimulgus europeus, Hirundo rustica, Jynx torquilla, Lanius collurio, Phoenicurus phoenicurus
(N)
N = nidificante, St = stanziale, Sv = svernante, Tr = di transito
Specie flora protetta – L.R. 9/84
Oprhys fuciflora T Leuzea conifera P
Orchis morio P Campanula sabatia T
Orchis papilionacea P
T = protezione totale, P = protezione parziale
Specie fauna minore protetta – ex L.R.4/92 (: specie particolarmente protette)
Coronella austriaca, Elaphe longissima, Coluber viridiflavus, Natrix maura, Vipera aspis, Podarcis muralis, Lacerta viridis Bufo bufo, Hyla meridionalis, Rana dalmatina, Salamandra salamandra
Alla luce di ciò per quanto riguarda le finalità di salvaguardia ambientale e degli habitat presenti, il progetto in questione non risulterebbe congruente con quanto dettato dal PTC Provinciale.
l’area essendo individuata nelle aree NON IDONEE alla costruzione di impianti eolici, pertanto la realizzazione del parco eolico comporterebbe un incidenza negativa anche nelle aree limitrofe sensibili.
PUNTO 3)
Presenza di elettrodotti come desunto dal catasto degli elettrodotti
Fonte www.cartografiarl.<wbr></wbr>regione.liguria.it
PUNTO 4) Come indicato nei progetti, la zona in oggetto ricade:
P.T.C.P.
Osservazioni:
In considerazione della bellezza e delicatezza del contesto paesistico, la zona è stata sottoposta al regime insediativo di mantenimento ANI.MA dal P.T.C.P. regionale.
L’area, inoltre, risulta vincolata dal Decreto Ministeriale 24 aprile 1985 che ne ha dichiarato il notevole interesse pubblico.
Considerato che la procedura sarà, se positiva, sottoposta al rilascio della deroga al PTCP regionale ai sensi della L.R. 16/2008, si ritiene osservare :
Assetto insediativo:
- regime ANI-MA (Area Non Insediata – Mantenimento) disciplinato dall’art 52 delle norme di attuazione del PTCP.
Benché l’art. 29, comma 11 della L.R. 6 giugno 2008, n. 16. (Disciplina dell'attività edilizia) reciti: (“Laddove gli impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili siano soggetti a VIA ai sensi della vigente legislazione e interessino aree ricadenti nel regime ANI-MA del PTCP, la conclusione della conferenza di servizi di cui al comma 5, mediante rilascio dell’autorizzazione unica, comporta il rilascio da parte della Regione del provvedimento di deroga al PTCP, comprensivo dell’autorizzazione paesistico-ambientale, ove necessaria)”;
nel caso di deroga si rileverebbe una non corretta applicazione dell’art. 52 delle Norme di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico approvato con deliberazione del Consiglio Regionale della Liguria n. 6 del 26 febbraio 1990. nonché degli artt. 142, 146 e 159 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.
Il previsto intervento ricade in zona qualificata dal P.T.C.P. regionale come ANI.MA, che in considerazione della bellezza e delicatezza del contesto paesistico è sottoposta al regime insediativo di mantenimento.
Secondo quanto stabilito dall’art. 52, comma 2, del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, “l'obiettivo della disciplina è quello di mantenere sostanzialmente inalterati que<wbr></wbr>i caratteri che definiscono e qualificano la funzione della zona in rapporto al contesto paesistico e di assicurare nel contempo, in termini non pregiudizievoli della qualità dell'ambiente e con particolare riguardo alle esigenze dell'agricoltura, una più ampia fruizione collettiva dei territorio, un più efficace sfruttamento delle risorse produttive e una più razionale utilizzazione degli impianti e delle attrezzature eventualmente esistenti”.
Al comma 3, “non è pertanto consentito aprire nuove strade di urbanizzazione, né costruire nuovi edifici, attrezzature ed impianti ad eccezione degli interventi specificamente volti al conseguimento degli obiettivi sopra indicati, purché non alterino in misura paesisticamente percepibile lo stato dei luoghi”.
Il tenore della suesposta disposizione rivela l’assoluta incompatibilità tra l’opera in questione e la disciplina di tutela prevista per zone quali l’area su cui l’impianto eolico andrebbe ad incidere.
Le fattorie eoliche risultano estremamente incidenti dal punto di vista paesistico (tanto più in zona, come quella in oggetto, sottoposta al relativo vincolo) in quanto normalmente collocate in zone molto esposte ed essendo di notevoli dimensioni.
La realizzazione di tali interventi, modifica pertanto alla scala del paesaggio lo stato dei luoghi e sono percepibili anche da grande distanza, introducendo un elemento anomalo che deve essere valutato con estrema attenzione. Inoltre, il progetto in esame richiederebbe la realizzazione di nuove piste stradali e quelli esistenti, opere che contrasterebbe apertamente con quanto previsto al comma 3, della norma rubricata che non consente l’apertura di nuove strade di urbanizzazione.
Tutto questo sembrerebbe in palese ed insanabile conflitto con l’obbiettivo di mantenere inalterati i caratteri che definiscono e qualificano la funzione della zona in rapporto al contesto paesistico.
Come già osservato, l’area oggetto dell’intervento è vincolata dal D. M. 24 aprile 1985, che ne ha dichiarato il notevole interesse pubblico.
Si ritiene opportuno inoltre osservare quanto le disposizioni dettate dal PTCP evidenziano come la normativa di zona imponga l’obiettivo primario di mantenere sostanzialmente inalterati i caratteri della zona…(: ciò significa non alterare in misura percepibile le connotazioni paesaggistiche dei luoghi quali la morfologia, la copertura vegetazionale, le visuali panoramiche, le linee di crinale) (documento redatto tra le Strutture regionali del Dipartimento Pianificazione Territoriale e Urbanistica e la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici “CRITERI PER LA CORRETTA INTERPRETAZIONE E APPLICAZIONE DELLE NORME DEL PTCP”).
Presenza di aree boscate sottoposte anche a tutela di consolidamento (CO)ASSETTO VEGETAZIONALE del P.T.C.P..
Visto che i progetti prevedono il disboscamento di porzioni di aree boscate e/o in fase di evoluzione verso il bosco, gli stessi sono in contrasto con quanto previsto dal punto 2. L'obiettivo della disciplina è quello di favorire l'incremento della superficie boscata e/o di migliorare il livello qualitativo sotto i profili delle funzioni ecologiche, della produttività e della fruibilità ricreativa.
3. Sono pertanto consentiti quegli interventi, anche preordinati allo sfruttamento economico, che abbiano comunque l'effetto di garantire la graduale evoluzione, nello spazio e/o nel tempo, del bosco verso un assetto rispondente agli obiettivi sopra indicati….
Assetto Geomorfologico del P.T.C. P.:
- regime MA (Mantenimento) disciplinato dall’art 15 delle norme di attuazione del PTCP.
L'indirizzo generale di MANTENIMENTO si applica nelle situazioni in cui gli interessi di ordine ecologico sono preminenti in considerazione della
relativa integrità dell'ambiente o della presenza di rilevanti valori morfologici, tanto nel caso in cui sia stato raggiunto uno stato di sostanziale
equilibrio, quanto nel caso in cui si registrino dinamismi più o meno accentuati.
L'obiettivo è quello di assicurare l'evoluzione naturale dell'ecosistema verso una configurazione di crescente stabilità, con ciò stesso garantendo
la tutela dei valori emergenti ed il permanere delle esistenti condizioni di relativa integrità.
La pianificazione dovrà pertanto essere orientata a consentire esclusivamente quegli interventi che non incidono sull'attuale assetto geomorfologico considerato alla scala territoriale.
I progetti contrastato con i regimi (insediativo-geomorfologico e vegetazionale) indicati dal P.T.C.P.
A tal riguardo si osserva che tali aree non risultano urbanisticamente idonee alla realizzazione di impianti eolici.
PUNTO 5) interferenza con le aree boscate e sottoposte a vincolo
Nel progetto viene dichiarato che gli interventi di sistemazione della strada di accesso agli impianti e le opere afferenti la costruzione delle stazioni eoliche, comporteranno una riduzione della superficie boscata per complessivi 6.800 mq circa.
Osservazioni:
Sussiste il vincolo per l’area boscata.
Nell’istruttoria si dichiara che gli interventi di sistemazione della strada di accesso e le opere afferenti la costruzione delle stazioni eoliche interesseranno superfici boscate.
A tal riguardo si ritiene osservare che:
- tali aree risultano essere sottoposte a vincolo ai sensi del D.lgs 42/04 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio) art. 142 lettera g) i territori coperti da foreste e da boschi;
- Articolo 131. (Salvaguardia dei valori del paesaggio) 1. Ai fini del presente codice per paesaggio si intendono parti di territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni.
2. La tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili.
- Articolo 134. (Beni paesaggistici)
1. Sono beni paesaggistici: b) le aree indicate all’Articolo 142;
Per la realizzazione di tali interventi nelle aree boscate occorrono predisposizioni di mutazione alla destinazione e trasformazione dell'uso di boschi e dei terreni nudi e saldi in zona vincolata dove è opportuno attestare la conformità delle opere da realizzare alle previsioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi ed il mancato contrasto con le previsioni degli strumenti adottati.
Si rammenta inoltre :
Per quanto osservato e per le criticità elencate, in particolare per lo stato dei luoghi, si chiede l’espressione del parere negativo.
SCHEDA RIASSUNTIVA DI NON IDONEITA’
La presente scheda compara i caratteri del sito con i criteri dettati dalle normative in materia di tutela paesaggistico-ambientale.
(SINTESI, SI RIMANDA ALL’ELABORATO OSSERVAZIONI)
- PEAR PIANO ENERGETICO REGIONALE ……………………<wbr></wbr>NON IDONEO
- Zone mantenimento comprese in sistemi naturalistici-ambientali <wbr></wbr> NON IDONEO
- Aree vincolate ai sensi del D.M. 24/4/1985…………………………… NON IDONEO
- delibera n.966 del 05/09/02 ( Criteri per elaborazione relazione verifica/screening per impianti eolici)………………………………………………………. <wbr></wbr> NON IDONEO
- Legge Regionale n.12/95 (aree protette provinciali) ……………………NON IDONEO
- Aree vincolo storico-ambientale………………………………<wbr></wbr>…… NON IDONEO
- Itinerari di interesse storico ambientale……………………………… NO<wbr></wbr>N IDONEO
- Territori coperti da foreste e boschi……………………………………… NON IDONEO
- Beni paesaggistici D.Lgs 42/04……………………………… …… N<wbr></wbr>ON IDONEO
- Habitat e specie prioritarie……………………………………………….<wbr></wbr> NON IDONEO
- Assetto insediativo e geomorfologico del PTCP ……………………… NON IDONEO