Politica - 24 luglio 2011, 14:53

Quaini (Idv) sul futuro del Santa Corona

Il presidente della Commisione Sanaita' Regione Liguria

Quaini (Idv) sul futuro del Santa Corona

L’incontro ,cui ho partecipato,  svoltosi in Comune  ad Albenga alla presenza del sindaco Guarnieri , dei capigruppo e dei consiglieri regionali Miceli e Melgrati e’ stato estremamente proficuo per fare chiarezza su alcuni punti in merito alla sanita’ del ponente in modo particolare.

E’ stato affrontato il tema del provvedimento attualmente in esame in Commissione Sanita’ in merito alla riorganizzazione delle strutture complesse ,che vedra’ lunedi’ l’intervento in commissione del Dott. Moirano , direttore Agenas (Agenzia nazionale sanita’)ma si e’ parlato soprattutto di riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza in provincia.

E’ stato da parte mia confermato il rinvio a settembre del provvedimento relativo alla riorganizzazione del pronto soccorso di Cairo ed Albenga, allo scopo di avviare un  ampio confronto sul territorio e di consentire anche un’analisi piu’ approfondita circa  i rilievi di Agenas sulla rete ospedaliera dell’emergenza ligure , che per le sue peculiarita’ legata alla geografia , alla incidenza di popolazione anziana ed alla forte affluenza turistica  poco si presta a rigide classificazioni che valide ad esempio in pianura padana , trovano poca praticita’ nel contesto ligure.

Riconfermo da parte mia e di Italia dei valori la piena volonta’ di confermare gli attuali assetti organizzativi e denominativi di entrambe le realta’ ospedaliere . Inoltre si e’ anche affrontato , in un clima di dialogo costruttivo ,il futuro della sanita’ del ponente circa la rete ospedaliera, in cui ognuno ha espresso le proprie visioni che mi pare sostanzialmente possano convergere sull’ipotesi di affidare ad Albenga un forte ruolo in ambito di specialita’ internisti che e di base in un contesto di ortopedia elettiva di eccellenza , con un polo chirurgico riabilitativo di altissimo livello .Per S. Corona la mia posizione e’ chiara ed intende promuovere uno studio di fattibilita’ che porti  a concepire il nuovo ospedale , aperto alle piu’ opportune visioni logistico-architettoniche .

Ovviamente mi sembra sbagliato e fuorviante pensare di fare riferimento  alla precedente stima economica di fattibilita’ , a mio giudizio poco funzionale e poco aderente alla realta’ per un ospedale che dovra’ avere la piena realizzazione del Centro Traumi Superiore ( CTS) , ovvero il massimo della gestione di qualita’ nell’emergenza.Quindi un centro che prosegue le attuali competenze e che potrebbe ad esempio acquisire la cardiochirurgia, dando piena realizzazione al Dea di secondo livello , nel caso altre realta’ liguri non proseguissero in tale vocazione ; in quest’ultimo caso auspico la piena aderenza al progetto da parte di tutti gli amministratori del ponente e della provincia ,sarebbe un’opportunita’ storica e darebbe completezza alla rete dell’emergenza della provincia di Savona ed Imperia.

Ritengo che approssimativamente 50 milioni circa sarebbero sufficienti per il nuovo S.Corona , in gran parte autofinanziabili dalla limitata cessione di aree , grande vantaggio non possibile in altre realta’ed inoltre l’eventuale coinvolgimento di soggetti privati , cui andrebbero in gestione alcuni servizi , altra possibilita’ per l’attuazione del progetto.

Di certo non appartengo alla schiera dei fautori dei due soli ospedali in provincia e ne rivendico la scelta , infatti attualmente i posti letti per acuti sono appena sufficienti a sostenere l’impatto dei ricoveri in un contesto provinciale  in cui strutture intermedie e territorio sono  carenti .Quattro ospedali molto caratterizzati e diversificati possono di certo coesistere  anche in questo quadro economico e sanitario , il cardine del problema e’ la riorganizzazione di S.Corona in un presidio meno capiente ma piu’ qualitativo , funzionale e moderno .

Cairo dovra’ essere un centro di Day Surgery motore di tutta la provincia con un forte pronto soccorso .Savona deve divenire un polo oncologico clinico e diagnostico di alto livello e deve ampliare l’offerta attuale divenendo di fatto l’ospedale provinciale con piu’ competenze .Chi desidera a tutti i costi pensare di fare a meno di due ospedali deve prima di tutto andare a dirlo alla gente che gia’ oggi non sempre riceve il massimo dell’assistenza  gia’ in tale contesto .

Figurarsi se avendo due ospedali si pensa di migliorare l’assistenza ad un valbormidese o nel ponente nel pieno della stagione turistica, quindi Italia dei valori ha gia’ scelto la linea che e’ quella di dare, nonostante i tempi , massima assistenza sanitaria alla popolazione e di non delegare a nessuno la difesa della sanita’ pubblica. Attendo quindi anche che gli altri partiti politici dicano chiaramente cosa pensano senza trincerarsi dietro al politichese di circostanza e sciolgano finalmente  il silenzio su questo tema.

com.

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