Attualità - 15 luglio 2011, 10:45

Il Partito dei Bugiardi (ma il futuro è rinnovabile)

Il Partito dei Bugiardi (ma il futuro è rinnovabile)

La menzogna è peccato ma non è reato. Lo è semmai l'abuso di credulità popolare e non, dove quella "non popolare" un qualche interesse ce l'ha.

E così dopo aver detto e soprattutto scritto "NO" all'ampliamento di Tirreno Power, concetto arrivabile ai più, il Partito "Democratico" adeguatamente massaggiato decide "manu gerundi" di tirare nella schiena a questa provincia un altro (bel) po' di carbone.

Anziché far valere il folle principio di cautela - e nel maturato dubbio del pericolo quarantennale ignorato - di gigantesche quantità di inquinanti riversati bellamente in aria con la benedizione di qualche legge e l'ignoranza di qualcun'altra (vedasi AIA, tuttora assente), si preferisce lasciar tutto com'è, in vista di future meraviglie, una volta di più, annunciate.

Perdere la faccia? Quale delle? Il business è troppo goloso. Millediecentomilioni di Euro. Gnam. Ma che lo sia per l'esercente degli impianti e i suoi reggicoda, lo capiamo. Che lo sia per i politici del PD, disposti a giocarsi faccia e voti, lo capiamo molto meno. Anzi, preferiremmo non capirlo del tutto forse.

Se nei giorni scorsi ad esempio i sindacati avevano mandato allo sbaraglio a difendere il carbone tale Pino Congiu, già noto per voler tener aperta l'ACNA di Cengio a suo tempo e ad ogni costo come si legge negli archivi del Corriere della Sera (ancora oggi i lavoratori di quel benefico impianto stanno morendo), oggi rispuntano dalle rispettive tane i consumati propalatori del Grande Appalto.

Primo tra tutti il vice segretario della CGIL Rossello che torna a fare capolino dopo una lunga assenza parlando di "un grande risultato". Grande risultato per chi?

Ci sfugge. Per qualche decina di lavoratori in più che si ammaleranno, forse? Per una manciata di tessere sindacali / voti? Per qualche contributo a Rassegna Sindacale e/o qualche festa sostenuta con i contributi dell'azienda?

Na… Pare troppo poco rispetto al possibile danno probabilmente cagionato ad un intera popolazione e mai adeguatamente indagato, come oggi viene ammesso…

Assai curiosa ed eterogenea poi la formazione del trittico lodante: Pasquale, Rossello, Atzori. Così a senso, uno pare di troppo, che dite?

Snche perchè è la stessa CGIL "centrale" a strabizzare gli occhi quando qualcuno spinge il carbone, dopo tutte le fatiche della Camussa ad incantare con le rinnovabili...

Anche se pare che alla fondazione CIMA - sempre in zona esondabile - uno dei capoccioni stia lavorando al carbone rinnovabile, o perlomeno, stia cercando il modo di raccontarlo in forma credibile ad un pubblico disattento.

In preda ad una crisi di esaltazione poi, e con gli interessi nella terra dell'amico Gheddafi che ultimamente scricchiolano sotto le bombe Nato, Fabio Atzori, il manager conterraneo del povero Bersani (da sempre e a sua volta propugnatore del carbone sotto mentite spoglie) arriva a paragonare l'ipotesi di ampliamento ad una vincita al superenalotto.

Poi, forse consigliato all'orecchio dal genero Dellepiane che ancora deve finire la meraviglia del Crescent, capisce l'infelicità del paragone e la gaffe. Quindi, con somma magnanimità, firma 10 contratti di assunzione parcheggiati sulle strisce blu della sua scrivania, che giusto aspettavano il nuovo carbone di Tirreno Power. Perché se no la povera Demont con qualche decina di milioni di euro di utili in giro per vari paesi proprio non ce la fa ad assumere dieci poveri cristi, senza finire nel rosso cupo di Carisa… C'è da capirlo. A tutto ciò, grande enfasi. All'inchiesta per false fatturazioni, un po' meno. Che fine avrà fatto?

Anche Luciano Pascale non si nasconde dietro un dito. Anche perchè essendo di una certa statura l'operazione gli riesce male. Lui proprio ci va personalmente alle conferenze stampa di Tirreno Power, e siede al tavolo dei boss come fosse un azionista. Che quanto più si muovono palanche in provincia, meglio è. Come, poi, non importa. L'importante è che si muovano. Lo stesso sembrano pensare i revisori dei conti della Fondazione De Mari.

Per il Partito Democratico - quello che era contro l'ampliamento (o abbiamo letto male sigg.ri Lunardon e Miceli?) quella individuata è "la soluzione migliore. Sono soddisfatti dell'accordo". E chissenefrega di kyoto, delle ricadute sanitarie, delle morti premature. Saranno anche queste come le infiltrazioni mafiose "un elemento di novità", consigliere Miceli?

Ha voglia il povero segretario regionale PD Basso a preparar leggi per contrastare quel che è già in atto povero ragazzo… Gli auguriamo una carriera splendente, migliore di quella di Renato Soru, una delle poche persone degne, rimaste ovviamente ai margini del branco di squali con metafore.

Certo, può star più tranquillo dopo che i sindacati ebbero a dichiarare durante la conferenza del Priamar "Mafie in Riviera", che le aziende vincitrici degli appalti vengono prima incontrate e vagliate da loro. L'efficacia di questo impenetrabile filtro di trasparenza è a tutti nota, oltre che verificata negli anni.

Poi casualmente, sempre casualmente e solo casualmente, la stampella offre a supporto nientemeno che una "bella" prima pagina addirittura nazionale, con una foto che trasuda progresso e benessere: il viso di un minatore, sporco sudato e con gli occhi di chi non sa se vivrà domani sotto un opportuno titolo: "Fame d'energia, l'Europa torna al carbone"

Il contenuto nelle pagine interne, un po' come certi studi di Nomisma, sfiora una tragica e involontaria comicità.

Ancor più se comparato al fatto che in Italia non vi è alcun aumento del fabbisogno energetico. La fame è semmai di soldi, puliti o sporchi che siano. Le malattie e le morti, poi, pazienza. Che in fondo son fatturato anche quelle.

Basta poi osservar bene una delle fonti dichiarate in piccolo accanto al grafico che mostra l'inarrestabile, travolgente, inebriante sviluppo del carbone (Assocarboni) per capire le manine belle che si muovono dietro a certi pezzi. In senso "giornalistico"...

www.assocarboni.it


Bravi tutti. Ma non tutti si fanno fregare da certe fregnacce ben confezionate. E le fregnacce perdono audience, giorno dopo giorno, anche al TG1. 'Che i fatti hanno la testa più duta di Minzolini.

E il sentiero della sopraffazione e dell'ipoteca sulla salute pubblica a fini di lucro privato - oltre che cosparso di menzogne maleodoranti - è lungo, sdrucciolevole e ricco di sorprese, quando ancora ci sono persone e magistrati onesti.

PS: (no, non Polizia di Stato, tranquilli) se qualcuno ha voglia e tempo per vedere una perla di coerenza del Partito Democratico sul nucleare e sugli interessi dei potentati locali pre-crisi libica, non si perda il filmato del summit

"Nucleare, quale futuro?" tenutosi ad Andora un paio di anni fa, in tempi non sospetti. Basta cliccare QUI

Chissà che ne pensa il povero Oliviero Diliberto che ebbe a dichiarare a Savona l'insostenibilità del progetto e la sua vigilanza. Ci dica anche lui, se questo è il "futuro" che aspetta i nostri figli, o se è un'indotta panzana da prima pagina, per far credere che.

 

foto: La Stampa, prima pagina, 15 luglio 2011

 

mpm

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