«I costi minimi imposti dal ministero dei Trasporti garantiscono la legalità al settore
dell’ autotrasporto. Se ci sarà il rischio di una rimodulazione sotto pressione della committenza, ci vedremo costretti a ricorrere alla minaccia di un fermo». Non ha
usato giri di parole Pasquale Russo, segretario nazionale di Unatras (Unione
nazionale delle associazioni dell'autotrasporto merci), nel discorso di apertura
del convegno organizzato questa mattina a Genova nella sala delle Grida del Palazzo della Borsa.
L'incontro è stato richiesto e organizzato dai vertici regionali di alcune delle associazioni aderenti a Unatras (Confartigianato Trasporti, Fai Confatrasporto e Fiap L) per fare il punto sull’entrata in vigore da lunedì 13 giugno dei costi minimi della sicurezza stradale e sociale anche per i contratti scritti.
Con la nuova normativa i committenti dell’ autotrasporto sono tenuti a rispettare i costi minimi di esercizio per tutti contratti secondo le tabelle pubblicate sul sito del ministero dei Trasporti. «La committenza contesta che se verranno applicati i costi minimi potrebbero esserci gravi ripercussioni negative sull’ economia e sulla libera concorrenza. Noi abbiamo fatto gli stessi conti e non ci risulta. Su un fatturato di 50 miliardi di euro, l’ incidenza dei nuovi costi minimi non rappresenta nemmeno il 20% ovvero 10 miliardi e un aumento del 25% corrisponde a circa 2,5 miliardi significando però maggiore sicurezza».
Così Francesco Del Boca, presidente nazionale di Unatras, ha contestato i numeri delle associazioni aderenti a Confindustria. «La rimodulazione dei costi minimi che la committenza chiede si basa su parametri fuori dalla realtà del settore – puntualizza Del Boca – per esempio secondo Confindustria per comprare un camion ci vogliono 60 mila euro quando, in realtà, non ne bastano 90 mila».
Dall’ assemblea di questa mattina è emersa, quindi, la volontà da parte delle sigle aderenti a Unatras di non arretrare su quanto ottenuto fino a oggi. «Finalmente – aggiunge Del Boca – abbiamo ottenuto tariffe minime che consentiranno ai nostri
autotrasportatori a non essere costretti a lavorare in perdita». Tra le novità introdotte dalla nuova normativa anche l’ obbligo di pagamenti a 60 giorni da parte dei committenti, controlli e denunce nei confronti delle committenze che non rispettano la legge, su segnalazione delle associazione di categoria.
Al convegno erano presenti anche Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova, Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova, e Paolo Cortesi, consigliere comunale del Pd che ha portato i saluti del sindaco Marta Vincenzi.
Il sottosegretario ai Trasporti Barlomeo Giachino ha inviato al presidente Del Boca una lettera in cui ha sottolineato l’ impegno del governo in favore
dell’ autotrasporto.
Un po' di dati liguri sull'autotrasporto Le imprese Secondo i dati aggiornati al secondo semestre 2010 dell'Osservatorio congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa, in Liguria, sono 5.664 mila le imprese di trasporto (comprese anche quelle di magazzinaggio) di cui 3.357 sono artigiane. A Genova, le imprese registrate negli elenchi dell'autotrasporto per conto terzi sono 1.080.
Nell'ultimo anno il settore in Liguria ha registrato un calo dell'1,8% nel numero
totale delle imprese e del 2,8% solo tra quelle artigiane. In Italia il settore è frammentario, composto per il 45% (Osservatorio Autopromotec) da imprese che hanno un solo mezzo. La media nazionale è di 4,1 veicoli per impresa. Secondo l'Osservatorio Autopromotec su dati Eurostat, nel 2009 in Italia il trasporto
su strada ha raggiunto l’ 88,3% del volume totale dei trasporti di beni e merci.